Calabria

Scilla (RC) | Città nel mirino della ‘ndrangheta: 14 condanne

La città di Scilla si trova nel mirino della ‘ndrangheta, coinvolta in una serie di attività criminali che vanno
dal racket del pesce spada al pagamento del pizzo da parte di ristoratori e commercianti, dalle tangenti ai costruttori
all’appetito per gli appalti pubblici. Nel processo “Nuova linea” con rito abbreviato, il Giudice dell’Udienza
Preliminare (Gup) di Reggio Calabria, Margherita Berardi, ha emesso 14 condanne e 4 assoluzioni, riguardanti i reati
contestati a vari imputati.

Il Gup ha emesso pesanti condanne nei confronti di Giuseppe Fulco (20 anni), Antonino Nasone (15 anni, 1 mese e 10 giorni), Alberto Scarfone (11 anni, 2 mesi e 20 giorni), Angelo Carina (10 anni e 8 mesi), e Fortunato Praticò (10 anni e 8 mesi). Altri imputati condannati includono Domenico Nasone (6 anni e 8 mesi), Rocco Nasone (6 anni e 8 mesi), Rocco De Lorenzo (3 anni e 8 mesi), Rocco Gaietti (2 anni e 4 mesi), Giovanni Cardillo (2 anni e 4 mesi), Cosimo Gaietti (2 anni e 4 mesi), Vincenzo Gaietti (2 anni e 4 mesi), Giuseppe Artieri (2 anni e 2 mesi), e Domenico Nasone (2 anni).
Il processo condotto dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Reggio Calabria ha focalizzato l’indagine sulle nuove generazioni delle ‘ndrine di Scilla, riconducibili ai potenti clan “Nasone-Gaietti”. Le accuse riguardano, in varia misura, reati quali associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni in concorso, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, turbata libertà degli incanti, detenzione e porto di armi da fuoco, tentato omicidio, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dall’agevolazione mafiosa.

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

TREND

Exit mobile version