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Curiosità

Come funzionano i parafulmini?

I parafulmini sono dispositivi progettati per proteggere edifici, strutture e persone dai danni causati dai fulmini. Inventati da Benjamin Franklin nel XVIII secolo, funzionano dirigendo la scarica elettrica del fulmine in modo sicuro verso terra, evitando che colpisca direttamente l’edificio o l’area che protegge.

Come Funzionano i Parafulmini

  1. Struttura del Parafulmine:
    Un parafulmine è costituito da tre parti principali:
  • Asta Captatrice: Una punta metallica appuntita, solitamente realizzata in rame o alluminio, posizionata sul punto più alto di un edificio o struttura. La punta è progettata per attrarre il fulmine verso di sé grazie alla sua forma appuntita che facilita la concentrazione del campo elettrico.
  • Conduttore di Discesa: Un cavo metallico collegato alla punta del parafulmine, che scende lungo l’edificio e conduce la corrente elettrica del fulmine verso terra. Questo cavo è spesso isolato o posizionato in modo da evitare contatti con altre parti dell’edificio.
  • Dispersore o Messa a Terra: Una barra o una rete metallica sepolta nel terreno, che dissipa in sicurezza la carica elettrica del fulmine nel suolo, evitando che attraversi l’edificio.
  1. Principio di Funzionamento:
    Il parafulmine sfrutta il principio della punta a effetto corona, secondo il quale una punta metallica concentrata in un punto acuto genera un forte campo elettrico. Questo campo attira le scariche elettriche, come quelle del fulmine.
  • Attrazione del Fulmine: Quando si forma un fulmine, il parafulmine, essendo uno dei punti più elevati, attira il fulmine grazie alla sua alta capacità di concentrazione del campo elettrico nella sua punta.
  • Conduzione della Scarica: Una volta colpito dal fulmine, l’elettricità viene condotta rapidamente attraverso il conduttore di discesa verso il dispersore di messa a terra.
  • Dissipazione a Terra: Il dispersore di messa a terra diffonde la carica elettrica nel terreno, neutralizzandola e prevenendo danni alla struttura protetta e riducendo il rischio di incendi o danni elettrici.
  1. Protezione Indiretta:
    Oltre a prevenire i danni diretti, il sistema di parafulmine protegge anche da sovratensioni elettriche causate da fulmini che colpiscono nelle vicinanze. Questo è particolarmente importante per dispositivi elettronici sensibili all’interno dell’edificio.
  2. Manutenzione:
    È importante che i parafulmini siano installati correttamente da professionisti e controllati regolarmente per assicurarsi che siano efficienti. L’usura, la corrosione o i danni meccanici possono compromettere la capacità del sistema di funzionare correttamente.

Importanza del Parafulmine

I parafulmini sono fondamentali per la protezione di edifici residenziali, commerciali e industriali, soprattutto in aree soggette a frequenti tempeste elettriche. Senza di essi, i fulmini possono causare danni strutturali gravi, incendi e pericoli per la vita umana.

In sintesi, i parafulmini funzionano canalizzando l’energia distruttiva del fulmine lontano da strutture critiche e disperdendola in modo sicuro nel terreno, minimizzando i rischi e i danni.c

Curiosità

E’ vero che si invecchia tra i 44 e 60 Anni?

Se vi avvicinate a spegnere le candeline a 44 o 60 anni, potreste sentirvi disturbati dalle recenti ricerche che evidenziano come l’invecchiamento sembri accelerare in questi periodi della vita. Ma cosa determina questi “salti” e come sono stati identificati?

La Ricerca di Nature Aging

Uno studio pubblicato su Nature Aging ha esaminato la variazione di migliaia di molecole in 108 partecipanti statunitensi di età compresa tra 25 e 75 anni. I volontari sono stati seguiti nel tempo e hanno fornito campioni di sangue, feci e tamponi da diverse parti del corpo per periodi da 1 a 7 anni. L’analisi ha messo in evidenza un brusco declino di certi marcatori a due punti specifici: attorno ai 44 e ai 60 anni.

I Cambiamenti Biologici

Il team di scienziati, guidato dal genetista Michael Snyder dell’Università di Stanford, ha analizzato oltre 135.000 molecole e microrganismi, scoprendo che le fluttuazioni più significative avvengono nei decenni dei 40 e 60 anni. I risultati mostrano che il cambiamento non è graduale, ma si manifesta in modo repentino, il che potrebbe spiegare l’insorgenza simultanea di malattie legate all’invecchiamento, come problemi cardiovascolari e muscolo-scheletrici, e un aumento del rischio di mortalità.

Età e Fattori di Rischio

Inizialmente, i ricercatori hanno collegato il brusco cambiamento attorno ai 44 anni alla perimenopausa, ipotizzando che la fine dell’età fertile potesse contribuire all’invecchiamento nelle donne. Tuttavia, analizzando i dati, si è notato che anche gli uomini sperimentano cambiamenti simili, suggerendo l’esistenza di fattori biologici più universali che influenzano entrambi i sessi.

Marcatori di Invecchiamento

Nello specifico, la prima fase di invecchiamento (44 anni) è stata associata a marcatori legati alle malattie cardiovascolari e al metabolismo di alcol e lipidi. La seconda fase (60 anni), invece, ha mostrato cambiamenti significativi in molecole collegate alla regolazione immunitaria, al metabolismo dei carboidrati e alla funzionalità renale. Entrambe le età comportano anche alterazioni nelle molecole associate alla salute della pelle e dei muscoli.

Rischi e Stile di Vita

Le scoperte potrebbero spiegare perché il rischio di sviluppare malattie come l’Alzheimer aumenti in modo esponenziale dopo i 60 anni. Alcuni cambiamenti potrebbero essere influenzati dallo stile di vita; ad esempio, un metabolismo più difficile dell’alcol potrebbe derivare da un aumento del consumo di alcol negli anni precedenti.

Un’analisi più approfondita delle molecole coinvolte in questi cambiamenti può offrire spunti preziosi per comprendere i meccanismi dell’invecchiamento e sviluppare strategie per affrontarlo, mantenendo una buona salute. La ricerca potrebbe quindi non solo aiutarci a capire meglio come invecchiamo, ma anche come possiamo farlo in modo più sano.

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Curiosità

Sai qual è l’orario di Massima Depressione Giornaliera

Secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Michigan e di Dartmouth Health, le cinque del mattino rappresentano il momento di maggiore disagio emotivo nella giornata. La ricerca ha coinvolto oltre 2.600 medici in formazione, analizzando i loro stati d’animo e le dinamiche giornaliere.

Monitoraggio dell’Umore

Per comprendere meglio come si sviluppano i cicli dell’umore, gli scienziati hanno utilizzato dispositivi indossabili per raccogliere informazioni su vari parametri, tra cui attività fisica, frequenza cardiaca e qualità del sonno. I dati, ottenuti nell’arco di due anni, hanno rivelato che, indipendentemente dall’orario di risveglio, il picco di tristezza si verifica intorno alle cinque del mattino, mentre l’umore tende a migliorare nel tardo pomeriggio.

L’Influenza della Privazione del Sonno

Ulteriori scoperte hanno mostrato che la mancanza di sonno intensifica le fluttuazioni emotive, rendendo il risveglio ancora più difficile per coloro che rimangono svegli fino all’alba. I ricercatori hanno osservato che il nostro umore è influenzato dal ritmo circadiano, e questa influenza diventa più marcata quando si resta attivi per periodi prolungati.

Riflessioni Finali

Questi risultati evidenziano l’importanza di un sonno regolare e di uno stile di vita equilibrato per il benessere emotivo, sottolineando come i momenti di difficoltà possano essere gestiti meglio con una buona igiene del sonno e la consapevolezza dei propri ritmi biologici.

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Amici Animali

Fomo: Ecco perchè i gatti odiano le porte chiuse

Perché i Gatti Odiano le Porte Chiuse: Una Questione di FOMO

Se avete un gatto, saprete bene che uno dei loro comportamenti più comuni e frustranti è l’odio per le porte chiuse. I felini si trovano a fronteggiare queste barriere in modo decisamente energico, graffiando e miagolando per tentare di entrare o uscire. Ma qual è la spiegazione dietro a questa reazione apparentemente inspiegabile?

La Paura di Perdere Qualcosa

Secondo esperti di comportamento felino intervistati da Live Science, il comportamento dei gatti può essere compreso attraverso il concetto di FOMO, ovvero “fear of missing out”, che tradotto significa “paura di perdere un’opportunità”. Sebbene questo termine sia comunemente usato per descrivere gli esseri umani, si applica anche ai nostri amici a quattro zampe. I gatti temono di perdersi eventi importanti o interessanti che accadono al di là della porta.

I Tre Fattori Chiave: Controllo, Scelta e Cambiamento

Jane Ehrlich, una comportamentista felina, sottolinea che i gatti odiano tre elementi fondamentali che iniziano con la lettera C: scelta, controllo e cambiamento. Quando una porta è chiusa, i gatti si sentono privati della possibilità di decidere di entrare o uscire, perdendo quindi il controllo sul loro ambiente. Inoltre, una porta chiusa rappresenta un cambiamento rispetto alla situazione precedente, in cui la porta era aperta e il gatto poteva muoversi liberamente.

L’importanza del Controllo Territoriale

Ingrid Johnson, un’altra esperta, spiega che i gatti desiderano avere il controllo sull’accesso al loro territorio. Essendo sia predatori che prede, necessitano di libertà di movimento per cacciare, ma al contempo vogliono sentirsi al sicuro. Chiudere una porta significa limitare il loro accesso a una parte del territorio, creando stress e frustrazione.

Consigli per i Proprietari di Gatti

Per mantenere i gatti sereni, è consigliabile permettere loro di avere accesso a tutte le aree della casa. Se ciò non è possibile, è utile essere coerenti: se si desidera tenere una porta chiusa, questa dovrebbe rimanere tale in modo costante. In questo modo, il gatto impara a comprendere che quella stanza non fa parte del suo territorio e può gestire meglio la presenza di porte chiuse.

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