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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | “Rinascita Scott” punto focale dell’udienza 2 omicidi nel Vibonese

“Nel 2016, due lettere arrivarono il 4 maggio e l’8 settembre sulla scrivania dell’allora sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, oggi procuratore capo di Vibo Valentia. Queste missive provenivano dal carcere di Secondigliano e furono inviate da Leone Soriano, un noto esponente del clan Soriano di Filandari, Vibo Valentia, nonché fratello di Roberto Soriano, scomparso il 5 agosto 1996 insieme ad Antonio Lo Giudice, un altro individuo con precedenti penali nel vibonese.

Mentre il corpo carbonizzato di Antonio Lo Giudice fu ritrovato nella Renault Clio di Roberto Soriano, non si ebbero più notizie di quest’ultimo. Per questo delitto furono accusati Saverio Razionale, il presunto capo di San Gregorio D’Ippona, e Giuseppe Antonio Accorinti, il presunto capo di Zungri. Entrambi sono imputati anche nel contesto del maxi processo “Rinascita Scott,” in corso presso la Corte d’Assise di Catanzaro, presieduta da Massimo Forciniti.Nel corso delle discussioni, il pm Annamaria Frustaci ha richiamato le lettere inviate da Leone Soriano, che, attualmente, è detenuto in regime di 41bis. In tali lettere, Leone Soriano afferma che “i nomi di chi ha ucciso mio fratello li sanno pure le pietre” e invita a interrogare il collaboratore di giustizia Raffaele Moscato. Inoltre, fornisce informazioni sulla sepoltura di suo fratello, dichiarando: “Mio fratello è seppellito a Briatico sotto una condotta fognaria. Io voglio aiutarvi ma non voglio distruggere la mia vita.” Inoltre, invita la Dda ad approfondire i legami tra San Gregorio D’Ippona e Zungri.

Tuttavia, l’accusa ha sottolineato che Leone Soriano, durante il processo, ha scelto di non rispondere quando è stato chiamato a testimoniare sull’omicidio del fratello. Inoltre, nessun membro della famiglia Soriano si è costituito parte civile per questo delitto. In un’ulteriore sviluppo, il figlio della vittima, Giuseppe Soriano, ha dichiarato in aula che, per lui, suo padre “è scomparso,” un’affermazione che la sua famiglia gli ha comunicato e alla quale non ha mai cercato risposta. Tuttavia, il magistrato ha ricordato che, secondo le dichiarazioni dei collaboratori Emanuele Mancuso, ex amico intimo di Giuseppe Soriano, e Bartolomeo Arena, Giuseppe Soriano avrebbe cercato di procurarsi un ordigno esplosivo per vendicare suo padre, desiderando uccidere Giuseppe Antonio Accorinti. In conclusione, il pm Frustaci ha affermato che ci troviamo di fronte a un figlio determinato a vendicare suo padre tramite un atto violento, piuttosto che a un figlio che cerca semplicemente di ritrovarlo.”

Calabria

Cosenza | Controlli del territorio: un arresto e una denuncia per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio

Nei recenti controlli anti-droga condotti a Cosenza, la Polizia di Stato ha effettuato un’importante operazione che ha portato all’arresto di un uomo accusato di traffico di sostanze stupefacenti. Le operazioni, coordinate dal Questore Giuseppe Cannizzaro e dalla Procura della Repubblica, si sono concentrate nel quartiere Serraspiga, un’area nota per attività illecite.

Durante i controlli, il fiuto del cane poliziotto “Digos” ha indirizzato gli agenti verso un appartamento sospetto. Quando gli operatori hanno bussato alla porta, l’arrestato ha cercato di sbarazzarsi di un involucro lanciandolo dalla finestra. I poliziotti, appostati nei dintorni, hanno recuperato l’oggetto, scoprendo che conteneva cocaina, un bilancino di precisione e una notevole somma di denaro, frutto dello spaccio.

Proseguendo la perquisizione all’interno dell’abitazione, gli agenti hanno rinvenuto ulteriori quantità di cocaina già suddivisa in dosi, ulteriore denaro e attrezzature per il confezionamento. In totale, sono stati sequestrati 178 grammi di cocaina e quasi 8.500 euro.

In un’altra operazione nel medesimo quartiere, un secondo soggetto è stato trovato in possesso di marijuana. Dopo una perquisizione nel suo scantinato, gli agenti hanno recuperato uno zaino contenente 128 grammi di sostanza stupefacente e un altro bilancino di precisione.

Questi interventi evidenziano l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare il traffico di droga e garantire la sicurezza pubblica nella comunità. Gli indagati sono presunti innocenti fino a un eventuale accertamento di colpevolezza in sede giudiziaria.

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Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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