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Cronaca

Milano | Omicidio Sulejmanovic: arrestati due uomini coinvolti nell’agguato di aprile

La Polizia di Stato di Milano, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini, accusati di aver partecipato all’omicidio di Jhonny Sulejmanovic. L’assassinio risale alla notte tra il 25 e il 26 aprile 2023, quando un gruppo di sei persone ha assalito il furgone in cui la vittima dormiva con la moglie, sparando diversi colpi di pistola.

Le indagini, avviate subito dopo l’omicidio, avevano già portato all’arresto di tre uomini a giugno, mentre il quarto sospettato rimane ancora latitante. Ora, grazie a ulteriori approfondimenti, gli investigatori hanno identificato il quinto membro del commando e il conducente dell’automobile usata per compiere l’attacco. Quest’ultimo ha atteso i cinque assalitori durante l’esecuzione dell’agguato e ha garantito la loro fuga immediata.

L’omicidio di Sulejmanovic è stato il culmine di un’aggressione brutale. Giunti in via Varsavia a bordo di un’automobile nera, i sei aggressori hanno frantumato i vetri del furgone con mazze di ferro, per poi colpire la vittima con almeno tre proiettili. Prima di fuggire, il gruppo ha sparato anche colpi intimidatori verso i familiari della vittima, giunti sul posto nel tentativo di fermare l’attacco.

Le indagini hanno rivelato che il movente dell’omicidio risiede in una lite tra la vittima e due dei suoi aggressori, avvenuta poche ore prima del delitto. La complessa operazione investigativa ha permesso di ricostruire nei minimi dettagli la dinamica dell’aggressione e di identificare tutti i componenti del gruppo omicida.

Uno dei due uomini arrestati è stato già trasferito presso la Casa Circondariale Francesco di Cataldo a Milano, mentre il secondo rimane latitante ed è attivamente ricercato a livello internazionale.

Abruzzo

Gran Sasso | Escursionista partito da Prati di Tivo disperso, riprendono le ricerche

Grazie a condizioni meteorologiche favorevoli, sono riprese oggi le ricerche dell’escursionista disperso sul Gran Sasso. Le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo sono state elitrasportate in quota dall’elisoccorso, che procederà successivamente con una ricognizione aerea della zona.

L’uomo, un 35enne, era partito sabato scorso da Cima Alta, situata a circa 1.600 metri di altitudine, dirigendosi verso la cima orientale del Gran Sasso attraverso il rifugio Franchetti. I familiari hanno lanciato l’allerta ieri mattina, preoccupati per il suo mancato rientro.

Le operazioni di ricerca erano iniziate domenica mattina a Prati di Tivo, nel comune di Pietracamela, ma erano state interrotte nel pomeriggio a causa della nebbia fitta. Durante le prime ricerche, due squadre dei Vigili del Fuoco, insieme a tecnici del Cnsas e del soccorso alpino, avevano già effettuato diversi interventi, supportati da droni e un elicottero. Nonostante gli sforzi, però, il disperso non era stato ancora individuato.

La ripresa delle ricerche oggi offre nuove speranze per il ritrovamento dell’escursionista, mentre le squadre continuano a monitorare attentamente l’area.

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Cronaca

Anzio (RM) | Spaccio e coltivazione di droga

Questura di Roma

Nella cittadina di Anzio, due donne sono state arrestate dalla Polizia di Stato in operazioni distinte legate al traffico di sostanze stupefacenti. La prima, una donna di 42 anni, è stata colta in flagrante mentre coltivava marijuana nella propria abitazione. Gli agenti hanno sequestrato 13 piante e oltre 1,5 kg di marijuana, oltre a strumenti utili per la coltivazione, come fertilizzante e lampade.

Pochi giorni dopo, un’altra operazione ha portato all’arresto di una 50enne trovata in possesso di oltre 90 grammi di droga, tra cui cocaina, hashish e marijuana, custoditi in due beauty case. Entrambi gli arresti hanno ricevuto la convalida da parte del Giudice per le Indagini Preliminari della Procura di Velletri, segnando un ulteriore passo nella lotta contro lo spaccio di droga nella zona.

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Calabria

Vibo Valentia | Tranquillità pubblica: controllate 625 persone e 291 veicoli

I controlli straordinari sul territorio di Vibo Valentia proseguono, grazie all’impegno del Questore Rodolfo Ruperti, mirati a garantire la sicurezza pubblica. Durante l’ultimo fine settimana, agenti della Questura, del Reparto Prevenzione Crimine, insieme a militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, hanno intensificato le operazioni nelle zone più frequentate del centro città, particolarmente in quelle dove si radunano i giovani.

Le operazioni hanno avuto l’obiettivo di prevenire la vendita di alcol ai minori, il consumo e lo spaccio di droga, oltre a contrastare comportamenti violenti e atti di bullismo. Complessivamente, sono state controllate 625 persone e 291 veicoli, con conseguenti sanzioni per violazioni del Codice della Strada.

In un episodio particolare, un equipaggio della polizia ha fermato un’auto in Piazza Taverna, a bordo della quale si trovava una coppia. Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento dei due, hanno effettuato un controllo approfondito che ha portato al rinvenimento di un tirapugni, un anello dentato e un bastone artigianale acuminato di 59 cm. Dopo le necessarie procedure, i due sono stati denunciati in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.

In aggiunta, altre due persone sono state sanzionate per possesso di sostanze stupefacenti per uso personale, evidenziando l’efficacia delle operazioni di prevenzione in corso. Questi sforzi mirano a mantenere un ambiente più sicuro e a dissuadere comportamenti illeciti nella comunità.

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