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Politica | Caso Sangiuliano: Maria Rosaria Boccia mostra nuovi documenti

Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice recentemente al centro delle polemiche, ha utilizzato il suo profilo Instagram per rispondere pubblicamente alle dichiarazioni del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, in merito alla sua controversa nomina e ai rapporti tra i due.

Nel suo ultimo post, Boccia ha accusato il ministro di distorcere la verità per proteggere interessi che, a suo dire, non rispecchiano i valori di lealtà e responsabilità. Il tono deciso del messaggio evidenzia un apparente conflitto tra le versioni dei fatti presentate dai due protagonisti. Boccia ha sottolineato di non voler commentare direttamente le dichiarazioni del ministro, ma ha rimarcato il desiderio di non leggere più affermazioni che ritiene inesatte da parte di una persona che stima.

La controversia si è infiammata ulteriormente con la pubblicazione di documenti e comunicazioni da parte di Boccia. Tra questi, una telefonata con un dirigente del ministero e diverse e-mail che, secondo l’imprenditrice, dimostrerebbero la sua correttezza nella gestione della nomina e delle trasferte. Boccia ha pubblicato anche dettagli sulle sue interazioni con il ministero, chiarendo che non ha mai ricevuto materiale sensibile e che le sue attività erano legate a questioni di ordine privato piuttosto che ufficiale.

Nel frattempo, Sangiuliano ha ribadito la sua posizione, dichiarando di aver pagato personalmente tutte le spese per le trasferte e di aver gestito direttamente le prenotazioni, contrariamente a quanto insinuato da Boccia. Il ministro ha anche comparato la sua situazione con quella di altri politici, cercando di minimizzare le implicazioni del suo rapporto con l’imprenditrice.

In risposta alle accuse di Boccia riguardo alla presunta violazione della riservatezza, il ministro ha rassicurato che i documenti pubblicati non contengono informazioni riservate e che qualsiasi controversia sarà chiarita senza compromettere la sicurezza.

Il dibattito ha sollevato interrogativi sulle dinamiche di potere e sulla trasparenza nei rapporti professionali e privati dei membri del governo. L’attenzione mediatica su questa vicenda continua a crescere, con molti che si chiedono come evolverà la situazione e quali ulteriori sviluppi emergeranno.

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Minacce ai pm del processo Open Arms, scatta l’allarme sicurezza

Allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms. Alla procuratrice aggiunta Marzia Sabella ed ai sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi sono giunti migliaia di messaggi di insulti e minacce via social e lettere intimidatorie.
La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.

I tre pm, nei giorni scorsi, hanno chiesto la condanna a 6 anni per Matteo Salvini che è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La loro requisitoria al processo ha suscitato polemiche politiche.
Intanto, domani, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, riprende il processo e sarà la volta delle parti civili. L’arringa dell’avvocato difensore di Salvini, Giulia Buongiorno, è fissata per il 18 ottobre.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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