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Mondo

Messico | Arrestati “El Mayo” e il figlio di “El Chapo”: colpo al cartello di Sinaloa

Le autorità americane hanno messo a segno un colpo significativo contro il Cartello di Sinaloa con l’arresto di due dei suoi principali leader: Ismael Zambada Garcia, noto come “El Mayo”, e Joaquin Guzman Lopez, figlio di Joaquin “El Chapo” Guzman. Entrambi sono ora sotto custodia negli Stati Uniti, dopo essere stati fermati a El Paso, in Texas.

Ismael Zambada Garcia, co-fondatore del Cartello di Sinaloa, è uno dei narcotrafficanti più ricercati del Messico. Nonostante decenni di attività illecita, “El Mayo” era riuscito a evitare il carcere, mantenendo un basso profilo pur restando uno dei principali obiettivi della Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense. Gli Stati Uniti avevano persino offerto una ricompensa di 15 milioni di dollari per informazioni che portassero alla sua cattura.

La Dichiarazione del Ministro della Giustizia

Il ministro della Giustizia americano, Merrick Garland, ha commentato l’arresto sottolineando la pericolosità del Cartello di Sinaloa, definendolo “una delle più potenti e violente organizzazioni per il traffico di droga al mondo”. Garland ha ribadito l’impegno del Dipartimento di Giustizia nella lotta contro il traffico di fentanyl, considerata la droga più letale che minaccia il Paese.

Joaquin Guzman Lopez, figlio di “El Chapo” Guzman, è stato arrestato insieme a Zambada. Guzman Lopez, insieme ai suoi fratelli, aveva preso le redini del cartello dopo l’estradizione del padre negli Stati Uniti nel 2017. “El Chapo”, noto per le sue tre fughe dalla giustizia prima dell’estradizione, sta scontando una condanna all’ergastolo.

Un Leader Inafferrabile

Zambada, nato a Culiacan, capitale dello Stato di Sinaloa, è stato a lungo il leader di una fazione del cartello. Nel 2021, il Dipartimento di Stato americano lo descrisse come “unico nel suo genere” per aver evitato il carcere nonostante la sua lunga carriera nel traffico internazionale di droga. Con l’arresto e l’estradizione di “El Chapo”, Zambada era diventato il leader indiscusso del Cartello di Sinaloa.

L’arresto di Zambada e Guzman Lopez rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro il narcotraffico. Tuttavia, il cartello di Sinaloa ha dimostrato una straordinaria capacità di adattamento e resilienza, e rimane da vedere come questa organizzazione criminale risponderà a questa ennesima sfida.

L’azione delle autorità americane continua a essere focalizzata sul disarticolare le reti di traffico di droga che minacciano la sicurezza e la salute pubblica, con un’attenzione particolare ai leader di cartelli come quello di Sinaloa.

Attualità

Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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Cronaca

Mondo | Chiusa la piattaforma criminale “Ghost”

Polizia di Stato

Recentemente è stato riportato un significativo successo nella lotta contro il crimine organizzato grazie a un’operazione globale che ha portato alla chiusura di una piattaforma di comunicazione crittografata nota come “Ghost”. Questo strumento, ampiamente utilizzato dalle reti criminali internazionali, ha rappresentato un canale sicuro per attività illecite come traffico di droga, riciclaggio di denaro e altri crimini gravi.

La chiusura di Ghost è il risultato di un’intensa collaborazione tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie di diversi paesi. L’operazione ha visto il coinvolgimento di nove nazioni, con un’ampia partecipazione di Europol e una coordinazione internazionale che ha permesso di agire simultaneamente in diverse località del mondo. Questa azione congiunta ha incluso raid coordinati e interventi tecnici che hanno portato all’arresto di 51 sospetti, tra cui membri di organizzazioni mafiose e gruppi di crimine organizzato.

La piattaforma Ghost era particolarmente temuta per le sue avanzate caratteristiche di sicurezza, che garantivano un elevato livello di anonimato agli utenti. I messaggi trasmessi attraverso il servizio erano crittografati e potevano autodistruggersi, rendendo estremamente difficile il loro monitoraggio e la loro intercettazione.

L’indagine ha rivelato che i server di Ghost erano ubicati in Francia e Islanda, mentre i proprietari della piattaforma risiedevano in Australia e le operazioni finanziarie erano gestite negli Stati Uniti. Questa complessa rete globale ha richiesto uno sforzo coordinato per essere smantellata.

In Italia, l’operazione ha coinvolto diverse agenzie e forze di polizia, tra cui la Direzione centrale per i servizi antidroga e la Squadra mobile di Lecce. L’azione ha avuto successo anche nel prevenire minacce alla vita e ha portato al sequestro di armi, droghe e oltre un milione di euro in contante a livello internazionale.

Per facilitare le indagini e il coordinamento, è stata creata una Task Force Operativa presso Europol, con la partecipazione di numerose nazioni. Un Centro Operativo Congiunto è stato istituito per gestire le attività durante l’operazione e garantire il massimo supporto e coordinamento tra i diversi attori coinvolti.

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Attualità

USA | Tupperware, conosciuta per i suoi contenitori per conservare il cibo, annuncia di aver avviato la procedura di fallimento

Tupperware, il noto marchio americano famoso per i suoi innovativi contenitori per la conservazione del cibo, ha annunciato l’avvio della procedura di fallimento. Fondata nel 1946, la società ha avuto un percorso storico ricco e significativo, ma negli ultimi anni ha affrontato sfide crescenti che hanno messo a dura prova la sua resilienza.

Nonostante i tentativi di rinnovare la propria immagine e attrarre un pubblico più giovane, Tupperware non è riuscita a invertire la tendenza negativa delle vendite. La difficile congiuntura economica globale ha avuto un impatto notevole sulle finanze dell’azienda, contribuendo a una situazione che ha portato alla decisione di richiedere la protezione dal fallimento.

Il CEO dell’azienda ha spiegato che la decisione di presentare la richiesta di protezione ai sensi del Chapter 11 è stata presa dopo aver esplorato varie opzioni strategiche. Questo passo è stato considerato essenziale per consentire alla società di affrontare le sfide attuali e intraprendere un percorso di trasformazione digitale e tecnologica. Il Chapter 11 offrirà a Tupperware la flessibilità necessaria per ristrutturare e adattarsi alle nuove dinamiche del mercato.

Il fondatore della società, Earl Tupper, aveva avuto l’intuizione di creare contenitori innovativi durante gli anni successivi alla Grande Depressione. Tuttavia, la capacità di adattamento e innovazione della società è stata messa alla prova in un contesto economico sempre più complesso.

Il futuro di Tupperware ora dipenderà dalla sua capacità di reinventarsi e rispondere alle sfide del mercato moderno, sfruttando le opportunità offerte dalla trasformazione tecnologica e digitale per restare rilevante in un ambiente in rapida evoluzione.

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