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Attualità

Che cosa significa digitalizzazione

Il termine “digitalizzazione” è entrato ormai a far parte del nostro sentire comune e se ne parla ogni giorno di più. Del resto, è proprio questo il futuro che ci aspetta. Tuttavia, esiste anche una certa confusione rispetto a questo macrotema a cui è strettamente correlato il nostro avvenire. In questo articolo cercheremo di fare un po’ di chiarezza a riguardo, scoprendo insieme che cosa significa digitalizzazione.

Che cosa è la digitalizzazioneQuando si parla di digitalizzazione, i campi coinvolti sono davvero innumerevoli, primi tra tutti il mondo del lavoro. Numerosi imprenditori hanno però una visione abbastanza limitata di questo processo, poiché credono che digitalizzare significhi solamente convertire i documenti cartacei in file elettronici da conservare dentro il computer o nella migliore delle ipotesi in un ambiente Cloud. In realtà, la trasformazione in atto è decisamente più complessa e richiede un vero e proprio cambio di mentalità, oltre che la dotazione di strumenti tecnologici all’avanguardia.Si tratta di un passo essenziale per non rimanere indietro. A prescindere dal settore di appartenenza e dalla propria dimensione, le imprese devono perciò essere ben consapevoli di ciò che significa esattamente “digitalizzare”, muovendosi di conseguenza con tutte le strategie del caso.A cosa serve digitalizzareDal processo di digitalizzazione derivano svariati benefici per le aziende. Digitalizzare equivale prima di ogni altra cosa abbandonare strumenti tradizionali, traguardo che porta con sé una serie di importanti vantaggi tra cui:
  • quello di snellire i flussi di lavoro, mediante l’automatizzazione di attività e di procedure;quello di diminuire il tempo dedicato a ogni attività che può essere perciò dedicato ad altre mansioni;quello di migliorare il benessere dei lavoratori, contribuendo ad accrescerne la produttività.
  • Digitalizzare significa quindi accrescere in maniera significativa le performance dell’impresa semplificandone la gestione e abbattendone i costi: il minimo sforzo per il massimo rendimento.L’effetto della pandemia sul processo di digitalizzazioneCome la saggezza popolare ci ricorda, non tutti i mali vengono per nuocere. Anche la pandemia da Covid-19, pur con le sue brutture, ha contribuito a dare una spinta propulsiva a molti risvolti della nostra quotidianità. Certamente ci ha fatto capire l’importanza di tornare a un contatto più stretto con la natura, contribuendo con le nostre scelte di vita quotidiana a tutelarla, dato che in fondo basta poco.Ma la pandemia, tra i suoi lati positivi, ha avuto anche quello di accelerare il processo di digitalizzazione, facendo emergere la necessità di ricorrere a nuove modalità operative come lo Smart Working. Modalità che richiedono, per forza di cose, strumenti tecnologici opportuni, oltre che una mentalità completamente diversa nell’approcciarsi alla gestione del nel suo complesso.Innovazioni quali il Cloud Computing, il SaaS (Software as a Service), l’e-commerce, i pagamenti digitali, le criptovalute, la medicina a distanza che prima erano concetti limitati a poche realtà, si sono diffusi a livello planetario. Una corsa destinata a non fermarsi.Smart City: la città del futuroAgli occhi più attenti non è sfuggita neanche l’interdipendenza esistente tra digitalizzazione e Smart City. Impossibile pensare alla prima senza la seconda e viceversa.La Smart City è infatti una città intelligente che integra tecnologie digitali nei propri servizi e infrastrutture. Il tutto con una finalità ben precisa: rendere i contesti urbani sempre più vivibili e a portata d’uomo, nel pieno rispetto dell’ambiente e della nostra salute.Dalla digitalizzazione dipendono in maniera indissolubile anche le auto del futuro che saranno via via più intelligenti. Vetture in grado di interagire con l’ambiente circostante, rivoluzionando letteralmente il concetto di mobilità. Le auto connesse salveranno migliaia di vite, ridurranno drasticamente lo stress, abbatteranno i costi e, soprattutto, aiuteranno il Pianeta. Il futuro è tracciato e la digitalizzazione ne è protagonista assoluta.

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    Cosenza | Vinto 1 Milione di euro con il MillionDay

    Ieri, 17 settembre 2024, un fortunato giocatore di Cosenza ha vinto 1 milione di euro al MillionDay, diventando il 305° milionario dal lancio del concorso a febbraio 2018. I numeri estratti nel concorso delle 20:30 sono stati 7, 10, 51, 53 e 55. L’agenzia Agimeg ha sottolineato che il concorso ha distribuito fino ad oggi ben 305 vincite di prima categoria, confermandosi uno dei giochi più popolari in Italia per la possibilità di vincere il milione di euro indovinando la combinazione vincente.

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    Chirurgia, i rischi e le complicanze della colecistectomia laparoscopica

    Quali sono i rischi e come prevenirli negli interventi di colecistectomia laparoscopica? L’intervento chirurgico mininvasivo per l’asportazione della cistifellea è sempre più diffuso, ma non esclude possibili complicanze.
    Quelle complicanze sono state studiate dal professor Gianfranco Gualdi, luminare della medicina e direttore scientifico del servizio di “Diagnostica per immagini” dell’Istituto di Medicina e Scienze dello Sport CONI, che ha raccolto le sue conclusioni in una approfondita relazione. La relazione del professor Gualdi sarà presentata tra il 13 e il 16 ottobre nel corso del 126° Congresso Nazionale della SIC-Società Italiana di Chirurgia, dedicata alla “colecistectomia laparoscopica: skills, prevenzione e trattamento multidisciplinare”.

    Nel suo intervento il professor Gualdi approfondirà le possibili complicanze della colecistectomia laparoscopica con immagini dimostrative delle raccolte fluide, degli ascessi e dei sanguinamenti che possono verificarsi durante o a distanza dell’intervento. Oltre a questo saranno analizzate anche le possibili resezioni delle vie biliari e le lesioni vascolari che possono complicare gli interventi.

    – Foto Agenzia Fotogramma –

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    SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

    È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

    Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

    Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

    Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

    Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

    Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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