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Liguria

Genova | Per la formazione la Regione investe su tutta la Liguria

Regione Liguria ha sfruttato il 100% delle risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020. Questo il dato emerso dall’invio, avvenuto lunedì 15 luglio, della certificazione finale di spesa alla Commissione dell’Unione Europea. In totale sono stati investiti oltre 347 milioni di euro in tutto il periodo di programmazione con il coinvolgimento complessivo di 254mila destinatari.

“Con questa certificazione dimostriamo di essere, ancora una volta, virtuosi nella programmazione e nell’utilizzo delle straordinarie risorse derivanti dal Fondo sociale europeo – sottolinea l’assessore regionale alla Formazione Marco Scajola -. In questi anni siamo riusciti a fornire un supporto concreto a oltre 250mila persone nei più svariati ambiti. Primo fra questi quello dell’inserimento del mondo del lavoro con corsi di formazione specifici, investimenti sui percorsi Its e Iefp e specializzazioni post laurea. Particolare attenzione è stata riservata anche alle politiche di inclusione sociale e a quelle di contrato al Covid-19. Siamo riusciti, con grande capacità, a gestire in maniera flessibile il fondo mantenendo, anche in emergenza pandemica, l’obiettivo centrale di sostegno all’occupazione in tutte le sue forme”.
I progetti finanziati nel settennio della programmazione sono stati 5.978. L’asse occupazione del Fse 14-20 ha visto il maggior investimento di risorse, circa 127,5 milioni di euro, utilizzati per finanziare l’inserimento lavorativo dei disoccupati, che ha raggiunto punte del 70% degli allievi assunti a fine corso nel caso della formazione di durata medio-lunga, gli incentivi occupazionali, i servizi di politica attiva del lavoro.

121 milioni di euro sono stati spesi per i corsi di istruzione e formazione professionale di durata triennale, programmati dalla Regione per dare un’alternativa anti dispersione scolastica ai giovani liguri, con 36 percorsi mirati sulle esigenze manifestate dal territorio e dalle aziende, per i corsi Its, le iniziative di formazione continua e permanente per i lavoratori occupati, la formazione a catalogo, le borse per i dottorati di ricerca e gli interventi di alta formazione come i master e i corsi di specializzazione post laurea.

Le politiche di inclusione sociale sono state finanziate con oltre 76,5 milioni di euro e ricomprendono gli interventi di conciliazione vita lavoro, i voucher per la fruizione di servizi, le politiche di contrasto al covid-19 nate durante la fase pandemica e in alcuni casi riproposte come buone pratiche nella programmazione successiva, nonché i corsi di formazione per l’inserimento lavorativo dei soggetti disabili e i percorsi integrati di formazione e politiche del lavoro pensati per le fasce a rischio di esclusione sociale.

“Abbiamo portato avanti politiche regionali condivise con le categorie economiche, le pubbliche amministrazioni, gli organismi formativi e gli enti del terzo settore, senza inserire nel programma spese di matrice nazionale, se non la limitata quota di partecipazione alla misura Safe, che ha consentito l’erogazione di 7,5 milioni di euro di sconti per le bollette elettriche a persone in condizioni di fragilità economica sul territorio italiano – prosegue l’assessore Scajola-. A questo grande risultato si aggiunge quanto stiamo facendo con la programmazione 21-27 attraverso la quale abbiamo già impegnato 166 milioni di euro coinvolgendo oltre 25mila destinatari. Questo lavoro sta dando i risultati sperati. L’esempio più tangibile è quello del drastico calo dei Neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione, scesi di oltre 9 punti percentuali in tre anni”.

Liguria

Imperia | Davanti alle coste della Riviera avvistato un capodoglio

Un esemplare di capodoglio è stato avvistato al largo delle coste di Imperia dai biologi dell’associazione Delfini del Ponente. Il team di ricercatori ha condiviso l’entusiasmo per l’avvistamento, ringraziando Golfo Paradiso Whale Watching per la segnalazione. Si tratta di un avvistamento che si è verificato durante la prima uscita di monitoraggio del mese di settembre. “Grazie alle fotografie della coda, saremo in grado di identificare questo esemplare e verificare se si tratti di un nuovo individuo o di un animale già registrato nel nostro catalogo – spiegano da Delfini del Ponente –  Questi dati aiuteranno il team a valutare se sia un animale nuovo oppure già avvistato dall’associazione negli anni precedenti”.

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Liguria

Corsica Sardinia Ferries, cucina di qualità con lo chef stellato Filippo Chiappini Dattilo

Corsica Sardinia Ferries porta la qualità della ristorazione a un nuovo livello grazie alla collaborazione con lo chef stellato Filippo Chiappini Dattilo. Da oltre cinque anni, lo chef si occupa della creazione dei menu a bordo delle famose Navi Gialle, della formazione del personale di cucina e della sperimentazione di nuovi piatti, mescolando tradizione e innovazione.

Filippo Chiappini Dattilo, noto per essere stato titolare dell’Antica Osteria del Teatro di Piacenza e per aver conquistato due stelle Michelin, ha alle spalle una lunga carriera nelle cucine d’oltralpe, lavorando con icone della gastronomia francese come Georges Blanc, Émile Jung e Paul Haeberlin. Prendendo ispirazione dal maestro Georges Cogny, Dattilo si è affermato come uno degli chef italiani più apprezzati per la sua competenza nella tecnica di lavorazione dei cibi, la passione per la cultura delle materie prime e la sua attenzione alla valorizzazione degli ingredienti.

Oltre a essere autore di numerosi libri, Chiappini Dattilo porta la sua esperienza nelle cucine delle Navi Gialle con un approccio che combina garbo e dedizione, coinvolgendo attivamente il personale di bordo. “Da 5 anni vivo questa esperienza di formatore a bordo delle Navi Gialle e la considero sorprendente e stimolante, poiché alla didattica più frontale si alternano momenti di scambio e familiarità e credo che potrebbe essere il contesto ideale di approccio alla cucina, per i giovani che vogliono intraprendere questa carriera”.

Uno dei punti di forza della ristorazione a bordo è l’equilibrio tra innovazione e rispetto per la tradizione. I passeggeri delle Navi Gialle troveranno nel menu non solo piatti creativi e moderni, ma anche ricette che omaggiano la cultura culinaria di Corsica e Sardegna, terre servite tutto l’anno dai collegamenti di Corsica Sardinia Ferries. Grazie alla collaborazione di Chiappini Dattilo, la compagnia garantisce una cucina che utilizza materie prime fresche e di stagione, sempre attenta alla qualità e alla sostenibilità.

“La nostra cucina a bordo è basata su prodotti freschi e rigorosamente stagionali. Ogni piatto è preparato a bordo per assicurare qualità e freschezza, e prestiamo molta attenzione a ridurre gli sprechi e a rispettare l’ambiente”, sottolinea Sebastien Romani, Chief Sales Officer di Corsica Sardinia Ferries.

La sostenibilità è un pilastro dell’offerta gastronomica della compagnia, che si impegna a selezionare fornitori responsabili e a utilizzare cibi biologici e a basso impatto ambientale.

Un aspetto fondamentale del lavoro di Chiappini Dattilo è la formazione del personale di bordo, un elemento distintivo di Corsica Sardinia Ferries. La compagnia ha anche istituito una vera e propria “nave scuola” per giovani aspiranti chef. “Abbiamo creato un progetto in collaborazione con il reparto che permette ai ragazzi di venire a bordo per settimane, immergendosi nel mondo della cucina navale e scoprendo se questa carriera può fare per loro”, aggiunge Romani.

Corsica Sardinia Ferries è l’unica compagnia di navigazione passeggeri in Italia che gestisce la ristorazione interamente in proprio, senza appaltare il servizio a terzi. “Questo ci permette di avere un controllo totale su ogni aspetto della ristorazione a bordo: dagli acquisti delle materie prime alla creazione dei menu, fino alla formazione del personale – precisa Romani -. Questo approccio consente alla compagnia di garantire un’esperienza culinaria di altissimo livello, con piatti che sorprendono i passeggeri per la loro qualità”.

La collaborazione con cuochi di altissimo livello, come Chiappini Dattilo, ha consolidato la reputazione di Corsica Sardinia Ferries come modello da seguire nel settore. Negli ultimi dieci anni, la compagnia ha collaborato con diversi chef stellati, ma Chiappini Dattilo è il quarto e ha portato avanti questo percorso con successo per sei anni consecutivi.

Grazie alla sua flotta di 13 navi e una gestione che copre ogni aspetto dell’esperienza a bordo, Corsica Sardinia Ferries continua a essere un punto di riferimento nella navigazione verso Corsica e Sardegna, offrendo ai suoi passeggeri un viaggio all’insegna della qualità, non solo per i servizi, ma anche per l’esperienza culinaria, rendendo ogni traversata un’esperienza gastronomica unica.

Per scoprire tutti i traghetti per Sardegna, Elba, Baleari e Corsica di Sardinia Ferries clicca qui.

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Liguria

Genova | Dimesso 3 volte dall’ospedale: morto. Era zio di Alice D’Amato. Pm: processate i medici

Dimesso tre volte dall’ospedale con la diagnosi di una lombosciatalgia è morto otto giorni dopo per una dissezione aortica. La vittima di quella che per la Procura di Genova è una colpa medica era Daniele D’Amato, 48 anni, zio della 21enne genovese Alice D’Amato, vincitrice della medaglia d’oro alla trave alle Olimpiadi di Parigi 2024. Per quella morte, il pm oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per due medici rispettivamente dell’ospedale di Novi Ligure e del San Martino di Genova. La vicenda risale al 2021. D’Amato, secondo quanto denunciato dai famigliari, si era presentato il 23 maggio in ospedale con forti dolori e la pressione molto alta.

Sarebbe stato visitato da un medico che non sarebbe riuscito ad accedere al sistema informatico. Il paziente avrebbe poi firmato per le dimissioni ed era andato via alle 7. Un paio d’ore dopo, però, era tornato nello stesso ospedale, con l’elicottero, lamentando un “dolore lombare dopo sforzo nella giornata precedente in ernia discale”. Al secondo accesso, ha spiegato il pm nella sua richiesta di rinvio a giudizio, il medico avrebbe omesso “di completare la raccolta anamnestica e l’esame obiettivo del paziente non eseguiti esaustivamente al precedente accesso per agitazione del paziente, omette altresì di eseguire ulteriori accertamenti e di ripetere gli esami del sangue, fissando erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso mediante osservazione clinica e l’esecuzione di ulteriori esami”.

Inoltre, sempre a parere della pubblica accusa, non lo aveva trattenuto in osservazione, ma lo aveva dimesso poco prima delle 14. Quattro ore più tardi D’Amato era andato al Pronto soccorso del San Martino sempre lamentando una “lombosciatalgia acuta”.

Era stato quindi preso in carico da un medico che gli aveva prescritto una radiografia alla colonna lombosacrale. A quel punto, era subentrato un secondo medico che aveva controllato i risultati, effettuato una visita ortopedica e, sempre secondo il pm, aveva fissato “erroneamente la diagnosi in lombalgia muscolo scheletrica senza approfondire il caso e omettendo di trattenere il paziente in ospedale per adeguato monitoraggio”, dimettendolo poco dopo le 21.

Tre giorni dopo lo zio della campionessa genovese era tornato di nuovo in ospedale, dove erano stati fatti accertamenti più completi. Il 28 maggio gli era stata diagnosticata una “dissecazione aortica” ed era stato deciso per un intervento chirurgico d’urgenza. Daniele D’Amato era poi deceduto il 1° giugno.

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