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Calabria

Reggio Calabria | Crac finanziario di Villa Aurora, chieste 5 condanne

Durante la sede di requisitoria condotta ieri per oltre tre ore davanti al Tribunale collegiale dal Pubblico ministero Chiara Greco, è stata scartata anche l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta, il fulcro dell’accusa nell’indagine sul cosiddetto crac finanziario di Villa Aurora.

Sono caduti anche i reati secondari, ma al termine della lunga e dettagliata discussione, la rappresentante dell’Ufficio di Procura ha chiesto cinque condanne. Secondo le conclusioni del Pubblico ministero, la pena più severa, sei anni di reclusione, dovrebbe essere inflitta ad Alessandro Casinelli (35 anni, di Roma), top manager della sanità già presidente di Federlazio e di Confidi Banca, nonché una figura chiave nell’intera indagine. Casinelli è difeso dagli avvocati Antonio Managò, Marco Gemelli e Nicola Ottaviani.

Le altre richieste sono: Pietro Domenico Mangiapelo (50 anni, di Frosinone), 4 anni e 6 mesi di reclusione; Francesco Margiotta (35 anni, di Catanzaro), 4 anni di reclusione; Giuseppe Musto (35 anni, di Sora, Frosinone), 3 anni di reclusione; Marco Petricca (35 anni, di Sora, Frosinone), 3 anni e 6 mesi di reclusione. Inoltre, secondo la ricostruzione del Pubblico ministero, sarebbe prescritta la contestazione accusatoria mossa nei confronti di Antonino Iero, 36 anni (l’unico coinvolto nell’indagine proveniente da Reggio Calabria). Le discussioni dei legali delle parti civili sono già in corso, con il coinvolgimento delle difese della curatela fallimentare.

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Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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