Campania
Ischia | Sequestrate 400 nasse non segnalate
Circa 400 nasse, non segnalate, sono state calate in alcuni dei luoghi più preziosi dell’area marina protetta Regno di Nettuno, in particolare nel tratto di mare tra Ischia e Vivara e nelle vicinanze della spiaggia del Pozzo Vecchio a Procida.
Una massiccia operazione della Guardia Costiera di Ischia, guidata dal Tenente di Vascello Antonio Magi, in collaborazione con il personale dell’area marina protetta, ha portato al recupero di questo materiale, non adeguatamente segnalato né autorizzato.
Le nasse sono state recuperate dai fondali della zona B del Regno di Nettuno, dove la pesca è consentita solo sotto specifiche condizioni di sostenibilità, e sono state trovate proprio ai margini dell’area B.n.t., dove la pesca professionale è completamente vietata. La zona coperta dalle nasse, senza soluzione di continuità, comprendeva circa due miglia nautiche, pari a circa 30 campi di calcio.
Le nasse sono state sequestrate e consegnate all’ente parco, che si occuperà della loro distruzione. Al momento, sono in corso indagini per individuare i responsabili di questo illecito, i quali sono ancora sconosciuti. Le nasse erano state calate solo poche ore prima del recupero.
Questa operazione segue una serie di azioni simili condotte nei mesi scorsi da Circomare e Regno di Nettuno, volte a proteggere lo sfruttamento sostenibile delle risorse marittime in conformità con le leggi vigenti. “Ancora una volta, la collaborazione con la Guardia Costiera ha dato i suoi frutti”, commenta Antonino Miccio, direttore del Regno di Nettuno. “È importante sottolineare che la stragrande maggioranza dei piccoli pescatori locali rispetta pienamente le normative e gli ecosistemi marini. Tuttavia, continueremo ad essere rigorosi nei confronti di chi non comprende l’importanza di preservare la biodiversità del nostro mare, anche attraverso una pesca sostenibile e rispettosa delle regole.”
Campania
Napoli | Esplosione a Saviano: crolla palazzina, due bambini perdono la vita
Una violenta esplosione, attribuita a una fuga di gas GPL, ha provocato il crollo di una palazzina di due piani a Saviano, nella provincia di Napoli. Il disastro sembra essersi originato al piano superiore, dove viveva una persona anziana.
Al piano terra si trovava una famiglia composta da cinque membri. Tra le macerie, i soccorritori hanno tratto in salvo il padre e uno dei tre figli, un bambino di 2 anni. Purtroppo, gli altri due bambini, di 6 e 4 anni, sono deceduti nel crollo. I vigili del fuoco continuano le ricerche per recuperare la madre e l’anziana, ancora intrappolate sotto i detriti. L’incidente è avvenuto alle 8 di domenica in Via Tappia, e sul luogo sono intervenute anche le squadre specializzate in soccorso tra le macerie.
Campania
Napoli | Arrestato 52enne per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Gli agenti della Squadra Mobile di Napoli hanno arrestato un uomo di 52 anni, destinatario di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica. Il provvedimento, datato 11 settembre, impone all’individuo di espiare una pena di 8 anni di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso, reato commesso a Napoli nel 2006.
Grazie a una precedente attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’uomo in un’abitazione dove si trovava senza essere né residente né domiciliato. Le indagini proseguono per monitorare eventuali sviluppi legati alla sua rete di contatti.
Campania
Napoli | Armi e munizioni clandestine: due arresti per ricettazione e detenzione illegale a Scampia
Nel pomeriggio di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato due uomini di 32 e 20 anni, entrambi residenti a Scampia, con l’accusa di ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da fuoco clandestine e relativo munizionamento. I due, attualmente detenuti presso la Casa Circondariale di Poggioreale, sono in attesa dell’udienza di convalida.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, hanno portato alla scoperta di un deposito, utilizzato dal trentaduenne, in cui si sospettava fossero nascoste armi illegali. Dopo un’attività di osservazione, gli agenti hanno notato i due uomini mentre trasportavano con atteggiamento sospetto due pacchi dal locale a un’automobile. Immediatamente fermati, all’interno delle confezioni sono stati rinvenuti un fucile a pompa, risultato rubato, e un altro con la matricola abrasa.
Le verifiche sono state successivamente estese al deposito, dove la polizia ha trovato altri fucili, due caricatori per armi lunghe, una pistola replica, numerose munizioni di vario calibro, centinaia di bossoli, cariche per armi corte, un dispositivo per la fabbricazione di cartucce e mezzo chilo di polvere pirica.
Particolare rilevanza ha avuto la scoperta che uno dei fucili rinvenuti era stato denunciato come rubato dal padre del 32enne, il quale lo deteneva legalmente. L’uomo, che risiede nello stesso stabile dove si trova il deposito, è stato trovato in possesso di numerosi coltelli e proiettili di vario calibro ed è stato denunciato.
Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e legami nel traffico illegale di armi nella zona.
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