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Cronaca

Pisa | Manganellate agli studenti, rimossa la dirigente del reparto mobile della polizia

Silvia Conti, funzionaria di polizia al comando del reparto mobile della polizia di Firenze, è stata rimossa dal suo incarico. Questo cambio ai vertici è intervenuto dopo gli eventi dello scorso venerdì 23 febbraio, quando agenti in tenuta antisommossa sono stati coinvolti in episodi di violenza durante manifestazioni pro-Palestina a Pisa e Firenze.

Secondo fonti della sicurezza, il trasferimento di Conti era già stato pianificato prima di questi avvenimenti e non è legato direttamente agli eventi stessi o all’inchiesta in corso. Si precisa che Conti non aveva responsabilità operative dirette nella gestione dell’ordine pubblico, limitandosi a coordinare l’invio delle squadre di agenti alle questure di Pisa e Firenze. Le operazioni sul campo erano invece affidate ai funzionari delle questure locali.

Conti, nominata nel 2021, è la sorella dell’ex generale dei carabinieri Guido Conti, deceduto nel 2017 in circostanze non completamente chiarite.

Le indagini della procura di Pisa proseguono, con particolare attenzione alle registrazioni delle bodycam indossate dai capisquadra e ai video diffusi dai manifestanti. Si cerca di determinare le responsabilità individuali degli agenti coinvolti negli scontri, incluso chi ha autorizzato l’uso della forza. Le indagini sono condotte dai carabinieri e si concentrano sulla catena di comando durante gli eventi. L’episodio ha causato il ferimento di 13 studenti, di cui 10 minorenni, e i genitori delle vittime hanno intrapreso un’azione legale assistiti dall’avvocato Andrea Callaioli. Anche la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta sui fatti accaduti vicino al consolato USA della città.

Cronaca

Piantedosi esprime vicinanza e gratitudine ai 34 poliziotti feriti a Roma

La manifestazione che si è svolta ieri a Roma ha avuto esiti significativi, con il fermo di quattro persone, di cui una arrestata, e oltre 200 individui allontanati prima dell’inizio dell’evento. Di questi, ben 51 erano già noti alle forze dell’ordine, avendo ricevuto un foglio di via per precedenti legati a reati contro l’ordine pubblico.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha espresso la sua vicinanza e gratitudine ai 34 operatori delle Forze di Polizia che sono stati aggrediti e feriti durante la manifestazione. Attraverso un post pubblicato su X (precedentemente noto come Twitter), Piantedosi ha elogiato il lavoro delle forze dell’ordine e della questura di Roma, sottolineando la loro efficace e equilibrata gestione di una situazione complessa, sempre con l’obiettivo di garantire la sicurezza dei cittadini.

L’operato delle forze di sicurezza si è rivelato cruciale in un contesto di tensione, dove il monitoraggio delle persone coinvolte ha permesso di prevenire possibili scontri e mantenere l’ordine pubblico. La risposta delle autorità è stata mirata a proteggere non solo i manifestanti, ma anche i cittadini e i negozianti della zona, dimostrando un approccio equilibrato e professionale di fronte a una manifestazione potenzialmente problematica.

La manifestazione e i suoi sviluppi sollevano interrogativi sul clima sociale e politico attuale, e sul modo in cui le istituzioni gestiscono eventi di questa natura. La situazione rimane sotto osservazione, con le autorità che continuano a monitorare l’andamento delle manifestazioni future e a prepararsi a rispondere a eventuali problematiche.

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Cronaca

Milano: arrestato un 42enne dalla Polizia di Stato per droga nascosta nel muro dietro la presa elettrica

La Polizia di Stato di Milano ha eseguito un arresto significativo nella serata di ieri, fermando un cittadino albanese di 42 anni, noto per i suoi precedenti penali, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’operazione è scaturita da attività di sorveglianza condotte dalla Sesta Sezione della Squadra Mobile, focalizzate sulla lotta contro lo spaccio di droga nei pressi della popolare zona dei Navigli. Gli agenti avevano già arrestato l’uomo nel giugno del 2023 per reati analoghi e avevano continuato a monitorare i suoi spostamenti.

Ieri pomeriggio, gli agenti hanno osservato il 42enne uscire da un’abitazione in via Santa Croce, dirigendosi verso un altro stabile in via Sabotino. Dopo circa 40 minuti, l’uomo è stato avvistato mentre si avvicinava a un taxi. A questo punto, i poliziotti lo hanno fermato per un controllo e, durante la perquisizione, il sospetto ha cercato di disfarsi di tre bustine di cocaina, contenenti complessivamente circa due grammi della sostanza.

Successivamente, gli agenti hanno effettuato una perquisizione nell’appartamento dell’individuo, situato in via Santa Croce. Qui, hanno scoperto una piccola cassaforte ben nascosta dietro una presa elettrica, insieme a una scatola di legno in camera da letto. All’interno, sono stati rinvenuti diversi materiali utilizzati per il confezionamento delle droghe e un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti: 38 grammi di MDMA, 28 grammi di hashish, 2,5 grammi di “cocaina rosa” (2C-T-7), 57 grammi di cocaina e quattro pastiglie di ecstasy. Inoltre, sono stati sequestrati circa 400 euro in contante.

Questo intervento sottolinea l’impegno della Polizia di Stato nel contrastare il traffico di sostanze stupefacenti e garantire la sicurezza dei cittadini.

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Cronaca

Lite nel milanese si trasforma in sparatoria: un giovane ferito al collo è in gravi condizioni.

Nella notte tra sabato e domenica, una violenta lite a Novate Milanese ha portato a una sparatoria che ha gravemente ferito un giovane di 19 anni. L’episodio si è verificato in via 25 Aprile, nei pressi del civico 41, poco dopo le 3:30, quando una discussione tra due persone è degenerata in violenza.

Il giovane, colpito al collo da un proiettile, è stato immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda di Milano, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico in codice rosso, segnalando la gravità delle sue condizioni.

Secondo le prime indagini, il colpo sarebbe stato esploso dal compagno della madre della vittima, un uomo di 46 anni di origine albanese, mentre la madre del ragazzo, una donna ucraina di 39 anni, era presente al momento dell’incidente. Al momento, i carabinieri della Compagnia di Rho e della stazione di Novate Milanese stanno indagando sulle circostanze che hanno portato alla lite e all’uso dell’arma, i motivi della quale rimangono ancora poco chiari.

Le forze dell’ordine continuano a raccogliere testimonianze e a visionare le telecamere di sorveglianza per ricostruire i dettagli di questa tragica vicenda.

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