Un drammatico episodio si è verificato questa mattina a San Felice a Cancello, nel Casertano, dove un uomo di 30 anni ha strangolato la propria moglie durante una violenta lite domestica. La vittima, una giovane donna di 24 anni, è stata uccisa davanti ai due figli piccoli, di appena 4 e 6 anni, che hanno assistito impotenti a questa terribile scena.

L’aggressore, un albanese, è stato subito fermato dai carabinieri intervenuti sul posto. Le forze dell’ordine lo hanno portato in caserma, dove è in attesa dell’interrogatorio da parte del magistrato della Procura di Santa Maria Capua Vetere. Questo tragico evento riporta alla luce l’emergenza dei femminicidi in Italia, un fenomeno che continua a colpire molte donne e famiglie. Le autorità e la comunità si trovano ora a dover affrontare le conseguenze di un gesto così violento e distruttivo, che ha segnato la vita di tre persone.

Ieri sera, durante i consueti controlli di sicurezza lungo la Strada Statale 7 Appia nei pressi di un noto centro commerciale del capoluogo, le forze dell’ordine hanno individuato un giovane alla guida di una moto di grossa cilindrata in modo sospetto. Il motociclista, che non indossava il casco protettivo, è stato fermato dagli agenti, notando subito segni evidenti di alterazione psicofisica.

Il giovane mostrava difficoltà nel mantenere l’equilibrio e pronunciare frasi coerenti, manifestando un chiaro stato confusionale. Sottoposto all’alcoltest, è stata confermata l’assunzione eccessiva di alcolici. Le autorità hanno proceduto con la denuncia per guida in stato di ebbrezza, provvedendo alla sospensione immediata della patente di guida e al sequestro del veicolo, che è stato affidato a custodia giudiziale.

Le indagini sono scattate dopo un post su Facebook dal nonno della vittima, al quale la piccola aveva raccontato quanto avvenuto . 76enne di Avellino è stato arrestato per violenza sessuale pluriaggravata ai danni di una bambina di 10 anni. Il nonno è stato convocato in Commissariato, dove ha riferito le confidenze ricevute dalla nipotina. La bimba, ascoltata alla presenza di una psicologa, ha confermato quanto già confidato al nonno. Le indagini hanno permesso di identificare l’ indagato, riconosciuto fotograficamente dalla minore.