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Tecnologia

Esercito USA sperimenta Drone Solare in grado di operare per mesi nella Stratosfera”

L’evoluzione della tecnologia dei droni sta raggiungendo nuovi vertici, con l’esercito statunitense che introduce un innovativo drone solare progettato per operare ad altitudini straordinarie. La società di difesa AeroVironment ha recentemente condotto test riusciti sull’Horus A, una versione avanzata del suo drone Sunglider. Questo veicolo aereo senza pilota (UAS) è dotato di un sistema alimentato a energia solare, in grado di trasportare carichi utili fino a 68 kg e fornire 1,5 kW di potenza.

Le caratteristiche stratosferiche dell’Horus A gli permettono di rimanere in volo per periodi prolungati, con la capacità di operare per mesi consecutivi. Durante i test, il drone ha dimostrato la sua abilità di trasmettere dati in tempo reale e trasportare carichi per il Dipartimento della Difesa. È stato utilizzato un radar ad apertura sintetica (SAR) e una rete di comunicazione mesh, dimostrando le sue potenzialità nel fornire comunicazioni sicure e consapevolezza situazionale.

L’Horus A ha ricevuto l’approvazione di aeronavigabilità da parte dell’esercito e della FAA, segnando un passo significativo verso l’implementazione di droni solari in scenari commerciali e governativi. La sua capacità di operare in sciami, con piccole unità di droni coordinati, potrebbe rivoluzionare il modo in cui le operazioni militari vengono condotte, migliorando l’efficacia delle missioni sul campo.

Tecnologia

Cybertech Europe, 7^ edizione al via: cybersecurity priorità strategica

La cybersecurity si conferma una priorità strategica negli investimenti digitali: è quanto emerge da Cybertech Europe 2024, l’evento annuale di riferimento a livello europeo nel campo della sicurezza informatica giunto alla settima edizione e organizzato da Cybertech Global, in partnership con Leonardo. “Abbiamo avuto una forte conferma della crescente importanza della tecnologia digitale, della difesa e della sicurezza”: la cybersecurity “è una priorità per il futuro” e “nei prossimi anni ci aspettiamo di crescere a doppia cifra nel mercato cyber, per diventare un attore chiave europeo focalizzato sulla difesa, lo spazio e le organizzazioni strategiche nazionali e internazionali.

Per queste ragioni, Leonardo sta investendo in intelligenza artificiale e cyber tecnologies”, ha detto Roberto Cingolani, Ceo e General Manager di Leonardo. “Negli ultimi anni abbiamo imparato che dovremmo iniziare a pensare in un modo totalmente diverso al concetto tradizionale di difesa e di sicurezza, che non possono continuare a essere frammentate a livello nazionale”: è necessaria “la creazione di uno spazio veramente europeo, con investimenti e sviluppo congiunti”.
Per Cingolani “la sicurezza informatica svolgerà un ruolo chiave”: Leonardo “è in prima linea” e sta costruendo “nuove alleanze e partnership e sta supportando le discussioni sul nuovo programma industriale di difesa europeo”.

Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, “la crescente instabilità geopolitica ha trasformato la cybersecurity da una questione di resilienza a una questione di sicurezza nazionale, che richiede una strategia coordinata”. Mantovano ha poi ricordato nel suo intervento che “l’approccio del governo prevede tre priorità”: innanzitutto bisogna “migliorare la resilienza delle infrastrutture, per cui “abbiamo agito per migliorare la legislazione”. Poi bisogna “accrescere tra gli operatori la consapevolezza dei rischi di cyber attacchi” e inoltre serve “una maggiore autonomia strategica nel settore cyber: sono costanti le interlocuzioni internazionali, soprattutto nella cornice del Piano Mattei”, ma l’autonomia strategica “si accresce anche stimolando lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali da parte delle nostre aziende”.

Per Eleonora Cordaro, Head of Marketing, divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo la cybersecurity ha “un’importanza altissima soprattutto in questo contesto in cui gli attacchi, a livello europeo, crescono del 250%: sono attacchi ibridi che sfruttano le vulnerabilità delle infrastrutture critiche per creare choc sistemici. Leonardo può difendere
sistemi e infrastrutture critiche attraverso piattaforme per monitorare l’infrastruttura e individuare i possibili attacchi, con un approccio “zero trust”, che significa “non fidarsi di nessuno”. Il controllo viene fatto continuamente, su chiunque tenti di accedere all’infrastruttura digitale. Nel momento in cui viene rilevato un attacco”, intervengono le piattaforme “volte ad assicurare la continuità operativa del servizio, proteggendo i dati essenziali”. E’ un sistema “che può essere applicato alle infrastrutture della difesa ma anche a quelle civili”.

Anche gli asset spaziali sono da proteggere, perchè – ha ricordato Andrea Biggio, Head of Solutions Architects, Space & EU Agencies, divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo- “sono sempre più interconnessi”, digitalizzati ed esposti “ad attacchi ibridi” e a “minacce asimmetriche, non solo nello spazio cyber ma anche nello spazio fisico: un attacco a un asset spaziale può avere conseguenze fisiche sul territorio, che può mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini”.
Come Leonardo, “siamo prime contractor di un consorzio di 19 aziende che si sono unite a livello europeo per realizzare il Cyber-Security Operations Centre (C-SOC) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): è estremamente innovativo perchè non copre solamente lo specchio della cybersecurity, ma anche quella della radio frequenza, dove i satelliti sono maggiormente vulnerabili. Il C-SOC che è operativo da maggio di quest’anno è distribuito su diversi siti europei, ha una capacità di ridondanza molto elevata e grande automazione”.
-foto xi2 Italpress-

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Tecnologia

Ryanair abolisce il check-in tradizionale per la tecnologia: solo digitale entro il 2025

Ryanair sta per intraprendere una significativa trasformazione nel suo processo di imbarco, con l’intenzione di eliminare completamente il check-in e le carte d’imbarco cartacee entro maggio 2025. Questa decisione fa parte di una strategia più ampia volta a ridurre i costi operativi e semplificare l’esperienza di viaggio per i passeggeri.

A partire dalla data stabilita, i viaggiatori non avranno più la possibilità di effettuare il check-in ai banchi degli aeroporti. Invece, dovranno utilizzare esclusivamente l’app ufficiale della compagnia aerea o il sito web per completare le operazioni di check-in in modo autonomo. Questo cambiamento non è una novità per molti passeggeri, dato che circa il 60% di loro ha già adottato l’approccio digitale, risparmiando tempo e semplificando le procedure.

In passato, Ryanair aveva già incentivato l’uso del check-in online, applicando una tariffa elevata per coloro che si presentavano presso i banchi per completare la registrazione. Il CEO della compagnia, Michael O’Leary, ha dichiarato che l’obiettivo è eliminare ulteriormente i controlli presso gli aeroporti, seguendo il modello già adottato per la riconsegna dei bagagli.

Un aspetto interessante è che, nonostante le preoccupazioni riguardanti la possibilità di avere lo smartphone scarico al momento dell’imbarco, la compagnia ha assicurato che il personale sarà in grado di accedere ai dati dei passeggeri e delle loro prenotazioni. Tuttavia, i passeggeri dovranno comunque prestare attenzione alle procedure di sicurezza, in quanto l’accesso ai terminal richiederà la scansione della carta d’imbarco, che dovrà essere presentata in formato digitale o cartaceo.

In questo contesto, i viaggiatori sono invitati a considerare soluzioni pratiche, come portare un caricabatterie o stampare la carta d’imbarco in anticipo, per garantire un’esperienza di viaggio fluida e senza intoppi. Con questo cambiamento, Ryanair si propone di modernizzare ulteriormente il processo di viaggio, allineandosi con le tendenze digitali in continua espansione nel settore dell’aviazione.

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Tecnologia

La Rivoluzione dei Modelli Linguistici Leggeri nell’Intelligenza Artificiale

Negli ultimi tempi, il panorama dell’intelligenza artificiale generativa sta vivendo un’evoluzione significativa: i ricercatori, le università e le organizzazioni stanno iniziando a privilegiare modelli linguistici di grande dimensione, ma più leggeri. Questa tendenza si sta affermando grazie alla crescente consapevolezza delle sfide associate ai modelli tradizionali, come ChatGPT e Gemini, noti per le loro elevate esigenze di risorse.

Questa nuova direzione si basa sull’idea che non sempre la potenza di un modello è direttamente proporzionale alla sua efficacia. Infatti, i modelli leggeri, caratterizzati da un numero inferiore di parametri, promettono di offrire prestazioni comparabili, se non superiori, a quelle dei loro predecessori più pesanti, pur consumando meno energia e risorse. Questo cambiamento è fondamentale non solo per la sostenibilità ambientale, ma anche per l’accessibilità delle tecnologie AI in contesti con risorse limitate.

Inoltre, i modelli più leggeri possono essere più facilmente implementati in applicazioni pratiche, rendendo l’intelligenza artificiale generativa disponibile a un pubblico più vasto. Con la continua ricerca e innovazione in questo campo, il futuro dell’AI potrebbe rivelarsi non solo più ecologico, ma anche più inclusivo, aprendo la strada a nuove opportunità e applicazioni in vari settori.

In sintesi, il passaggio verso modelli linguistici leggeri rappresenta una sfida alle convenzioni attuali dell’intelligenza artificiale, segnando un cambiamento importante nella ricerca e nello sviluppo tecnologico.

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