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Scienza e Salute

I requisiti del Donatore di Sangue: Un Gesto di Solidarietà Essenziale

Nel contesto attuale, ogni momento è ideale per fare un gesto che può salvare vite: diventare donatori di sangue. Questo atto di altruismo è accessibile a molti, ma ci sono alcuni requisiti fondamentali da rispettare.

In primo luogo, è necessario avere un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, con la possibilità di partecipare anche per coloro che superano i 60 anni, previa autorizzazione da parte del medico responsabile. Inoltre, è importante pesare più di 50 chili e mantenere uno stile di vita sano, che è fondamentale per garantire la sicurezza sia del donatore che del ricevente.

Per iniziare il percorso, è sufficiente contattare la sede dell’Avis più vicina e fissare un appuntamento. Durante questo incontro, si svolgerà un colloquio con un medico e sarà richiesto di compilare un questionario. Seguirà una visita medica e degli esami del sangue per accertare l’idoneità. Se i risultati sono favorevoli, il donatore sarà pronto per effettuare la prima donazione.

Diventare donatore di sangue non solo contribuisce a salvare vite, ma è anche un’esperienza che arricchisce e unisce la comunità. Non esitare: fai la tua parte e diventa un eroe per qualcuno che ne ha bisogno.

Scienza e Salute

Un Nuovo Traguardo nella Lotta contro il Tumore alla Prostata: Radiochirurgia in un’unica Seduta

Un’importante innovazione nel trattamento del tumore alla prostata è stata recentemente realizzata all’ospedale San Gerardo di Monza. Per la prima volta a livello globale, i medici hanno messo a punto una tecnica di radiochirurgia che consente di trattare questa malattia con una sola seduta di radioterapia.

Questa procedura innovativa utilizza una sonda inserita in un catetere vescicale che funge da sistema di localizzazione di precisione, simile a un GPS. Questo approccio consente di identificare con grande accuratezza il tumore, riducendo al minimo l’esposizione delle aree sane all’irradiazione.

Il progresso di questa tecnica è stato documentato in uno studio pubblicato sull’International Journal of Radiation Oncology Biology Physics, segnando un passo significativo nella cura e nella gestione del tumore alla prostata. Questo metodo non solo migliora l’efficacia del trattamento, ma promette anche una riduzione degli effetti collaterali associati alle terapie tradizionali, offrendo nuove speranze ai pazienti.

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Scienza e Salute

Le Unghie: Un Riflesso della Nostra Salute

Le unghie non sono solo un elemento estetico; possono rivelare molto sul nostro stato di salute. Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, evidenzia come diverse condizioni delle unghie possano indicare carenze nutrizionali, malattie o disturbi sistemici.

Unghie Fragili e Sfaldamento

Se notate che le unghie si spezzano o si sfaldano, potrebbe essere il segnale di una carenza di minerali e vitamine essenziali, come ferro, zinco, vitamina A e vitamina E. Talvolta, questa condizione può derivare da un contatto prolungato con detergenti aggressivi o malattie della pelle, come la psoriasi.

Righe Verticali e Orizzontali

Le righe verticali parallele sono spesso legate al normale processo di invecchiamento, ma possono anche essere sintomo di eczema cronico o insufficienza vascolare. Le righe orizzontali, invece, se non associate a traumi, potrebbero segnalare problemi renali o epatici.

Strisce Scure e Bucherellate

Le strisce scure sulle unghie, che non siano dovute a traumi, potrebbero indicare una micosi o, nei casi più gravi, la presenza di un melanoma. Al contrario, unghie con piccole depressioni (pitting) possono suggerire patologie cutanee come la dermatite o la psoriasi.

Cambiamenti di Colore

I cambiamenti di colore delle unghie possono essere particolarmente rivelatori. Unghie gialle, ad esempio, sono spesso associate ai fumatori e possono segnalare problemi respiratori. Un aspetto bianco con sfumature rosa può indicare un eccesso di azoto nel sangue, mentre un colorito completamente bianco potrebbe essere collegato a condizioni come anemia o cirrosi epatica.

In conclusione, osservare le proprie unghie può fornire indizi preziosi sullo stato di salute generale. È sempre consigliabile consultare un dermatologo in caso di cambiamenti sospetti o persistenti.

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Attualità

Diabete: retinopatie, lo screening salva la vista di 1 mln di italiani

Il Diabete Mellito (DM) è una delle patologie cronico degenerative più diffuse a livello globale; in Italia si stima che circa 4 milioni di persone siano affette da diabete, con circa 1 milione di casi ancora non diagnosticati.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la prevalenza di questa malattia è destinata ad aumentare nei prossimi anni, soprattutto nei Paesi occidentali, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita e della crescente incidenza di sovrappeso e sedentarietà.
Il Diabete Mellito è particolarmente rilevante per le complicanze che può causare a numerosi organi, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti e, più in generale, la salute pubblica. In particolare, tra le principali complicanze della patologia vi è la Retinopatia Diabetica (RD), una grave patologia oculare che rappresenta la principale causa di cecità negli adulti in età lavorativa.

In Italia, oltre 1 milione di persone con Diabete Mellito soffre di una forma di Retinopatia Diabetica, e il numero è in costante aumento. E’ quindi fondamentale aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce.
“E’ fondamentale adottare un approccio multidisciplinare nella gestione del diabete, con una stretta collaborazione tra diabetologo e oftalmologo. La gestione del diabete richiede un team di professionisti adeguatamente formati, che rispondano a tutte le necessità dei pazienti, soprattutto per la prevenzione delle complicanze associate – ha commentato Angelo Avogaro, Presidente della Società Italiana di Diabetologia – Il danno alla retina, spesso silente e asintomatico, rende la retinopatia diabetica sotto diagnosticata. Quando il paziente nota un calo della visione, la malattia è già in stadio avanzato. E’ vitale motivare le persone con diabete a sottoporsi a screening periodici oculari per permettere una diagnosi precoce e limitare la perdita della visione”.

Ancora oggi in Italia non vi è un’attività di screening continuativa e protocolli strutturati per tutti i pazienti di riferimento, molti dei quali, spesso, ignorano la gravità della malattia e le gravi conseguenze connesse. Per affrontare questo tema e consentire il confronto tra i principali attori di sistema sull’importanza di screening, diagnosi precoce e approccio multidisciplinare, oggi, presso Palazzo Ferrajoli, a Roma, si è tenuto l’evento istituzionale “Retinopatia diabetica: importanza della prevenzione e diagnosi precoce del paziente di riferimento” realizzato con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanita, Società Italiana Diabetologia- SID, Associazione Medici Diabetologi sezione Lazio, SISO, APMO, COMITATO MACULA, AIMO, organizzato da Cencora-Pharmalex e realizzato con il contributo non condizionato di Abbvie Italia.L’evento ha sottolineato l’importanza cruciale di aumentare la frequenza e la diffusione di controlli ed esami per favorire la diagnosi precoce. Lo screening è uno strumento cardine per intervenire tempestivamente con cure adeguate, gestire il livello glicemico nel paziente diabetico, e prevenire gravi conseguenze come la Retinopatia Diabetica (RD).

Durante l’incontro è stato presentato ufficialmente lo Studio “VALUE BASED EYECARE: documento sulla prevenzione delle complicanze oculari nel paziente diabetico” che inquadra la patologia richiamando l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce della retinopatia diabetica (RD).
“Si stima che quasi tutti i pazienti affetti da diabete mellito (DM) di tipo 1 e oltre il 60% di individui con DM di tipo 2 sperimentino forme di gravità variabile di retinopatie in un arco temporale di circa 20 anni dalla diagnosi. Data l’importanza di questi numeri, dobbiamo mettere in campo tutte le strategie di prevenzione disponibili. Per esempio, la digitalizzazione e la telemedicina possono diventare validi alleati, offrendo nuove opportunità per la diagnosi precoce dei disturbi della macula – afferma Massimo Nicolò, Professore Associato Malattie Apparato Visivo, Università di Genova; Responsabile Centro Retina e Maculopatie Clinica Oculistica Università di Genova DINOGMI Ospedale Policlinico San Martino Genova -. E’ necessario sfruttare la tele-consultazione in remoto per intercettare i cittadini con problemi visivi, offrendo loro la possibilità di sottoporsi a un controllo in un centro specializzato. Grazie all’OCT (Tomografia Ottica Computerizzata) possiamo eseguire esami a distanza, riducendo il rischio di deterioramento visivo e limitando gli accessi inutili in ospedale. Questo modello avvicina l’ospedale al paziente, migliorando l’accessibilità e l’efficacia delle cure”.

Il diabete e le complicanze oculari ad esso correlate rappresentano un onere importante per l’assistenza sanitaria. Pertanto, oggi risulta fortemente necessario investire nella prevenzione delle complicanze oculari del diabete, migliorare il trattamento di tutti i pazienti diabetici, ottimizzarne l’assistenza sanitaria e valutare pienamente l’impatto e il beneficio degli screening, agevolando l’accesso dei pazienti a questa buona pratica di prevenzione.
“L’oculista ha un ruolo molto importante nella gestione delle complicanze del diabete. Le persone diabetiche hanno un rischio elevato di sviluppare problemi di vista. La glicemia alta può danneggiare i minuscoli vasi sanguigni degli occhi e causare complicazioni come la retinopatia diabetica. Questo può accadere purtroppo anche a coloro la cui glicemia è sotto controllo. Per questo la diagnostica di primo livello può essere determinante per curare precocemente la patologia. Lo screening è uno strumento che va utilizzato e diffuso in tutti i luoghi adeguati” – afferma Francesco Bandello, Presidente Associazione Pazienti Malattie Oculari – APMO; Direttore Clinica Oculistica Università Vita Salute IRCCS Ospedale San Raffaele Milano -. “Per esempio, la farmacia può divenire un punto di contatto per la realizzazione degli screening oculari rappresentando uno strategico punto di raccordo tra paziente e specialista, avendo il farmacista un contatto diretto e frequente con il paziente è in grado di inviarlo verso il più corretto percorso di diagnosi e cura. Per questo le istituzioni competenti dovrebbero favorire lo screening anche all’interno delle farmacie”.

La necessità di migliorare l’accessibilità alle cure ha anche una finalità economica. Si stima che circa il 13% del carico dell’ipovisione possa essere attribuito alle forme più gravi di Retinopatia Diabetica. Con circa 108.856 persone aventi diritto ad esenzioni correlate ad alterazioni visive, si prevede che, nel periodo 2015-2030, solo la RD produrrà un aggravio di costi statali pari a 4,2 miliardi di euro.
Per Giovanni Satta, 10^ Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Previdenza Sociale, Senato della Repubblica, “lo screening oftalmologico nei pazienti diabetici è l’unica strategia che permette la presa in carico precoce nei pazienti diabetici ed evitare l’insorgenza delle gravi complicanze della retinopatia che possono portare a gravi deficit funzionali o addirittura alla cecità. Da oftalmologo diventato Senatore, sto lavorando in Parlamento insieme agli altri colleghi per far approvare il prima possibile il DDL 483 che prevede disposizioni a tutela delle persone affette da patologie oculari cronico degenerative in particolare la promozione della prevenzione, l’adeguatezza e l’innovazione delle terapie per patologie che devono rappresentare una priorità nelle politiche di salute pubblica per gli alti costi sociali e clinici che comportano”.

– foto ufficio stampa Pharmalex –

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