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Tecnologia

L’IA Rende Obsoleti i CAPTCHA: Un Nuovo Capitolo nella Sicurezza Online

Negli ultimi anni, i CAPTCHA hanno svolto un ruolo fondamentale nel proteggere i siti web dall’accesso automatizzato, fungendo da barriera tra gli utenti umani e i bot. Tuttavia, recenti ricerche condotte da un team dell’ETH di Zurigo, guidato dal dottorando Andreas Plesner, hanno rivelato una svolta preoccupante: i bot basati sull’intelligenza artificiale ora riescono a superare i CAPTCHA visivi con una precisione del 100%.

Lo studio si è focalizzato sul sistema reCAPTCHA v2 di Google, che continua a essere ampiamente utilizzato nonostante l’introduzione di metodi più avanzati per identificare gli utenti. Utilizzando un modello di riconoscimento degli oggetti, noto come YOLO, i ricercatori hanno addestrato un bot su un vasto set di dati contenente immagini di traffico, consentendogli di riconoscere e classificare oggetti come biciclette, semafori e strisce pedonali con una velocità e un’efficacia senza precedenti.

Per mascherare le attività del bot e ingannare i sistemi di rilevamento, il team ha adottato varie strategie, tra cui l’uso di VPN e tecniche per simulare il movimento del mouse. Questi approcci hanno permesso al bot di comportarsi come un utente reale, rendendo sempre più difficile per i siti web distinguere tra gli esseri umani e le macchine.

La capacità dei bot di superare i CAPTCHA rappresenta un cambiamento radicale nel panorama della sicurezza online. Gli autori dello studio avvertono che, con l’avanzare delle tecnologie di intelligenza artificiale, è necessario ripensare le strategie di verifica dell’identità. La transizione verso sistemi più sofisticati e invisibili è già in atto, ma la sfida rimane nell’equilibrio tra la protezione delle informazioni e l’esperienza utente.

La storia di CAPTCHA e bot non è nuova. Già nel 2008, i ricercatori dimostrarono che i CAPTCHA audio potevano essere violati, e nel 2017 le reti neurali superavano i CAPTCHA testuali. Google ha quindi iniziato a sviluppare reCAPTCHA v3, un approccio che mira a ridurre l’interazione visiva necessaria per la verifica. Con il continuo avanzamento dell’intelligenza artificiale, la battaglia tra misure di sicurezza e tecnologie di automazione si fa sempre più complessa, aprendo la strada a un futuro in cui i sistemi di protezione tradizionali potrebbero non essere più sufficienti.

Tecnologia

Elon Musk propone Starlink a meno di 10€ al mese: un’opportunità per l’Italia?

Elon Musk ha recentemente avanzato una proposta sorprendente che potrebbe cambiare radicalmente il panorama delle telecomunicazioni in Italia. L’imprenditore miliardario ha offerto l’opzione di portare Starlink, il suo servizio di internet satellitare, nel Paese con una tariffa mensile inferiore ai 10 euro. Per realizzare questo ambizioso progetto, però, è necessaria l’approvazione del governo italiano, in particolare della Premier Giorgia Meloni.

La proposta di Musk si distingue per il suo approccio innovativo: la rete Starlink non richiede l’installazione di infrastrutture terrestri complesse, come cavi in fibra ottica o antenne. Questo la rende particolarmente vantaggiosa per le zone rurali e remote d’Italia, dove i costi per l’implementazione di connessioni tradizionali possono essere proibitivi. Secondo le stime, il servizio potrebbe essere attivo su larga scala in un periodo di sei-nove mesi dall’approvazione.

Per rendere il progetto più allettante per il governo, Musk propone un modello di co-finanziamento, combinando fondi pubblici provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con investimenti privati della sua azienda. Questo potrebbe alleggerire il peso sulle finanze pubbliche, ma la mancanza di dettagli su quanto effettivamente sarà sostenuto dai fondi statali solleva interrogativi.

Tuttavia, l’ingresso di Starlink sul mercato italiano non sarà privo di ostacoli. Le compagnie già consolidate come TIM e Open Fiber vedono in questo progetto una minaccia diretta, rendendo la decisione della Premier Meloni ancora più complessa. Inoltre, è fondamentale considerare le implicazioni più ampie di un’eventuale approvazione o rifiuto della proposta. Un ritardo nella risposta potrebbe influenzare altri investimenti di Musk nel Paese, come quelli nel settore automobilistico elettrico e nell’aerospaziale.

Con un’offerta di questo tipo, Musk non solo cerca di espandere il suo impero tecnologico, ma potrebbe anche contribuire a migliorare l’accesso a Internet in molte aree d’Italia. La prossima mossa del governo sarà cruciale per determinare se questa visione diventerà realtà.

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Tecnologia

Stampa Istantanea dal Computer: Fujifilm Lancia il Nuovo Software per Fotocamere Instax

Fujifilm ha recentemente introdotto un nuovo software che segna un importante passo avanti nel mondo della fotografia istantanea. Con il “instax Link WIDE Printer Driver”, gli utenti possono ora stampare foto direttamente dal proprio computer, sia esso Windows o Mac, utilizzando le fotocamere instax Link WIDE. Questa innovazione permette di bypassare l’utilizzo dello smartphone, rendendo il processo di stampa più rapido e diretto.

Il nuovo driver consente una connessione Bluetooth tra il computer e la stampante, offrendo così una modalità semplice e intuitiva per stampare le immagini memorizzate. Gli utenti possono utilizzare il proprio software di editing fotografico preferito o il visualizzatore di foto per gestire le proprie immagini prima della stampa.

Tra le caratteristiche principali del software spicca la funzione di correzione del colore, che include regolazioni per ciano, magenta e giallo. Questo consente agli utenti di personalizzare ulteriormente le loro stampe, garantendo risultati che soddisfano le aspettative individuali.

Mentre il software è già disponibile per Windows, gli utenti Mac possono aspettarsi il rilascio previsto per l’autunno del 2024. Con questa mossa, Fujifilm si propone di ampliare le possibilità creative per gli appassionati di fotografia istantanea, rendendo la stampa accessibile e versatile.

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Pirateria Televisiva con App tecnologiche: sanzioni severe e rischio di carcere

L’Italia intensifica la sua battaglia contro la pirateria televisiva con l’approvazione di misure più rigorose nel decreto Omnibus, frutto di un accordo tra le commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Questi emendamenti mirano a combattere il fenomeno del “pezzotto”, un sistema illecito per accedere a contenuti coperti da copyright, in particolare eventi sportivi.

Le nuove disposizioni introducono sanzioni molto severe per coloro che utilizzano o offrono servizi pirata. Gli utenti rischiano multe che partono da 150 euro per una visione non autorizzata, arrivando fino a 5.000 euro per chi sottoscrive abbonamenti a servizi non regolari. Una delle novità più significative è l’introduzione della pena detentiva per i gestori di servizi che non segnalano le attività illecite di cui vengono a conoscenza.

Il primo emendamento, che modifica le responsabilità dei “prestatori di servizi di accesso alla rete”, impone l’obbligo di comunicare immediatamente alle autorità eventuali comportamenti considerati penalmente rilevanti. La mancata segnalazione potrà comportare una reclusione fino a un anno, oltre a sanzioni pecuniarie previste per reati informatici.

Questa normativa si applica a una vasta gamma di operatori, tra cui fornitori di VPN, motori di ricerca e reti di distribuzione dei contenuti, anche se localizzati al di fuori del territorio italiano ma attivi nel mercato locale.

Un altro aspetto fondamentale è il sistema di monitoraggio noto come “Piracy Shield”, che utilizza segnalazioni automatiche per identificare le violazioni, simile ai sistemi di autovelox. L’obiettivo principale è colpire non solo gli utenti finali, ma anche le piattaforme che facilitano la distribuzione di contenuti illeciti.

Un secondo emendamento modifica le procedure di blocco dei siti pirata, consentendo all’Agcom di disabilitare l’accesso a contenuti illegali entro 30 minuti dalla segnalazione. Inoltre, è previsto che i domini e gli indirizzi IP bloccati da oltre sei mesi vengano riabilitati se non più utilizzati per attività illecite.

Queste misure rappresentano un passo significativo nella lotta contro la pirateria in Italia, mirando a tutelare i diritti d’autore e garantire un accesso legittimo ai contenuti digitali.

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