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Sport

World Skate Games, Italia regina con 97 medaglie

E’ l’Italia la regina dei World Skate Games. Il team azzurro chiude con 31 ori, 32 argenti e 34 bronzi, per un bottino totale di 97 medaglie che vale il primo posto assoluto: la Colombia seconda si è fermata a 21 titoli iridati. In quella che rimarrà come una delle più belle edizioni di sempre – 22 campionati mondiali per 12 sport diversi, all’interno di un’unica grande manifestazione che ha animato e colorato le città italiane per 17 giorni dallo scorso 6 settembre – sono state quattro le regioni coinvolte, con Roma fulcro dell’evento internazionale, l’Abruzzo e le città di Rimini e Novara protagoniste.

Roma ha visto i migliori atleti degli sport estremi sfidarsi nelle discipline più action e adrenaliniche di tutte, come lo skateboarding, lo scootering, il roller freestyle, l’inline freestyle e lo skate cross. Abruzzo palcoscenico speciale dello speed, del downhill, dell’hockey inline, del roller derby, dello slalom, della skating inline marathon. Rimini ha incantato con le coreografie e la grazia del pattinaggio artistico. Novara ha coinvolto tutti gli appassionati con le emozioni del rink hockey. Medaglie e titoli a pioggia per la squadra italiana e tetto del mondo conquistato. La nazionale azzurra di speed skating si è confermata fra le più forti del panorama internazionale, con un totale di 8 ori, 7 argenti e 10 bronzi mentre a Rimini l’Italia del pattinaggio artistico sale su quasi tutti i podi della competizione, sia nelle gare individuali che nelle coppie, per un totale di 31 medaglie (9 ori, 12 argenti e 10 bronzi).

Azzurri protagonisti anche tra le curve del tracciato abruzzese di Tortoreto. L’inline downhill ha un dominatore assoluto e si chiama Renato Pennuti, due ori a velocità spericolate ed emozioni su emozioni regalate a tutto il team azzurro. Novara è stata teatro dei tornei di hockey pista: per la Nazionale senior maschile uno storico bronzo atteso 21 anni, fra le migliori quattro del mondo anche la senior femminile e l’Under 19 maschile. Bronzo meritatissimo anche per i ragazzi dell’hockey inline, fermati in semifinale solo dalla corazzata Usa ma capaci di battere la sorpresa Namibia nella finale per il terzo posto.

A Chieti l’Italia nell’Alpine centra un bottino di 19 medaglie: 8 ori, 6 argenti e 5 bronzi mentre nell’inline freestyle, nello scenario mozzafiato della terrazza del Pincio a Roma, i ragazzi del ct Andrea Ronco si mettono al collo 3 argenti e 2 bronzi. La Capitale, trasformata in un grande palcoscenico urbano dedicato agli action sport e alle discipline olimpiche park e street dello skateboard, ha visto in evidenza gli atleti azzurri. Otto podi, compresi 4 ori, per il team azzurro di skate cross. Il roller freestyle street italiano mette a referto la pesante medaglia di bronzo, nella categoria Junior femminile, di Amelie Maria Pogaceanu mentre scootering street e park, tra le più giovani discipline dei Mondiali, hanno riscosso un grandissimo successo, animando Ostia e Colle Oppio.

Gli sport olimpici dello skateboarding park e street hanno visto protagonisti, tra gli italiani in gara, Alessandro Mazzara e Agustin Aquila: il primo, reduce da Parigi, è settimo in una gara dai contenuti tecnici elevatissimi. Aquila chiude invece tra i migliori 10 al mondo, sfiorando l’accesso alla finale. Al medagliere italiano vanno aggiunti anche argento e bronzo negli “sport elettronici”: sempre al Pincio sono andati in scena semifinale e finale dei Mondiali di E-Sports nella disciplina dello skateboarding street.
– foto ufficio stampa Fisr –

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Samardzic risponde a Castro al 90°, Bologna-Atalanta 1-1

Finisce 1-1 la sfida tra Bologna e Atalanta. Succede tutto nel secondo tempo, con Samardzic che ha risposto al gol di Castro: 7 punti per entrambe le squadre, gli orobici cancellano parzialmente il ko contro il Como, quarto pareggio in campionato per i felsinei. Nel prossimo turno ci sarà il match col Parma mentre la banda del Gasp sfiderà il Genoa. Entrambe saranno impegnate in Champions, l’Atalanta con lo Shakhtar, i rossoblù con il Liverpool ad Anfield.
La gara del Dall’Ara si è accesa immediatamente, tra ritmi e alti e una lotta uomo contro uomo costante: De Ketelaere ha provato a incidere subito, suo al 18° il pallone in profondità per Lookman, ma il nigeriano si è visto neutralizzare dalla parata di piede di Skorupski.

I padroni di casa hanno fatto fatica a trovare spazi in fase offensiva, al tramonto del primo tempo i bergamaschi hanno invece perso Brescianini a causa di un risentimento al flessore sinistro. Al suo posto dentro Samardzic che si rivelerà decisivo. L’inerzia della gara è cambiata nella ripresa, dopo appena un minuto Castro, con una conclusione dal limite, ha beffato Carnesecchi.
Pochi minuti più tardi i rossoblù sono rimasti in dieci uomini per via del cartellino rosso rifilato a Lucumì per chiara occasione da gol: Rapuano aveva prima assegnato un rigore all’Atalanta per un fallo su De Ketelaere, poi il direttore di gara (dopo una revisione del Var) ha cambiato la decisione perchè il contatto era avvenuto fuori dall’area. L’occasione del pari è arrivata sul calcio di punizione dal limite, in seguito a uno schema Bellanova è riuscito a deviare il tiro di Lookman, ma la palla ha impattato sulla traversa.

Gasperini ha provato ad aumentare il peso offensivo mandando in campo Retegui e Cuadrado, ma i nerazzurri – oggi per la prima volta in stagione con la terza maglia – non sono riusciti a creare occasioni pericolose. Gli ospiti ci hanno provato con le conclusioni dalla distanza: nel giro di due minuti Samardzic ha prima colpito il palo, poi ha trovato un mancino chirurgico (45’st) per il gol dell’1-1.
– Foto Ipa Agency –

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Longo Borghini di bronzo in gara iridata in linea donne

Lotte Kopecky si conferma campionessa iridata di ciclismo in linea. La belga ha vinto nello sprint ridotto della gara del Mondiale di Zurigo, dopo 154 chilometri: bis per la classe ’95, dopo il titolo ottenuto a Glasgow nel 2023, seconda la statunitense Chloè Dygert, terza l’italiana Elisa Longo Borghini.
Buona gara da parte della capitana azzurra, che però non è riuscita a fare la differenza negli ultimi due strappi del circuito: la piemontese ha provato ad anticipare la volata ma l’atleta belga è riuscita ad uscire dal plotone ai 150 metri dall’arrivo.
Si tratta della seconda medaglia iridata di bronzo per la Longo Borghini, dopo quella conquistata a Imola nel 2020.
– foto Ipa Agency –

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Caso Clostebol. Ricorso Wada, Sinner “Dimostrerò innocenza”

Un fulmine a ciel sereno ha scosso gli appassionati italiani di tennis questa mattina, proprio mentre Jannik Sinner (che già sapeva tutto da un paio di giorni) giocava il secondo turno dell’Atp 500 di Pechino. L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha presentato ricorso al Tribunale arbitrale internazionale dello sport (Tas) contro l’assoluzione del numero uno del mondo, il quale è stato ritenuto esente da colpa o da negligenza da un tribunale indipendente nominato dall’International Tennis Integrity Agency (Itia), dopo esser risultato positivo al Clostebol a un controllo svolto a Indian Wells il 10 marzo e in un altro test effettuato la settimana successiva. La Wada, si legge in una nota, ritiene che la conclusione del tribunale indipendente, che parla di “nessuna colpa o negligenza”, non sia corretta ai sensi delle norme vigenti.

La Wada chiede, pertanto, un “periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni” per Sinner, ma, precisa ancora nel comunicato odierno, “non chiede la cancellazione di alcun risultato, salvo quanto già disposto dal tribunale di primo grado”, in merito ai punti Atp (400) e al montepremi di Indian Wells, già cancellati e tolti all’azzurro. La vicenda è ben nota a tutti e sembrava poter esser ormai alle spalle per lo stesso Sinner, che nel pomeriggio ha voluto replicare, attraverso un apposito comunicato.
“Sono deluso dall’apprendere che la Wada ha scelto di appellarsi al risultato della mia udienza Itia dopo che i giudici indipendenti mi avevano scagionato e dichiarato innocente”, ha affermato l’azzurro. “Negli ultimi mesi e durante questo processo ci sono state tre udienze separate che, in ogni caso, hanno confermato la mia innocenza. Diversi mesi di colloqui e indagini sono culminati con tre giudici che hanno esaminato ogni dettaglio e con un’udienza formale. Hanno emesso una sentenza approfondita, spiegando perchè hanno stabilito che non ero in colpa, con tanto di prove chiare fornite e con la mia collaborazione garantita per tutto il tempo”, ha aggiunto il numero uno del mondo.

“Sulla base di un processo così solido, sia l’Itia che l’autorità antidoping italiana hanno accettato la decisione e hanno rinunciato al loro diritto di presentare appello. Capisco che queste cose devono essere indagate a fondo per mantenere l’integrità dello sport che tutti amiamo; tuttavia, è difficile vedere cosa si otterrà chiedendo a un diverso gruppo di tre giudici di esaminare di nuovo gli stessi fatti e la stessa documentazione”, ha dichiarato ancora Sinner. “Detto questo, non ho nulla da nascondere e, come ho fatto per tutta l’estate, collaborerò pienamente in occasione del processo di appello e fornirò tutto ciò che potrebbe essere necessario per dimostrare ancora una volta la mia innocenza. Poichè il caso è ora in attesa di giudizio da parte del Tas non rilascerò ulteriori commenti”, ha concluso il tennista azzurro.
Anche la Wada ha fatto sapere che “poichè la questione è ora pendente davanti al Tas non farà altri commenti”. Il Tribunale arbitrale internazionale dello sport è un organismo giudiziario indipendente. Per il nuovo giudizio ci sarà un arbitrato con tre giudici, nominati uno dal Tas, uno da Sinner e uno dalla Wada. Si tratta di certo di una sentenza delicata, sia per i contenuti che per il fatto che vede protagonista, suo malgrado, fino a prova contraria, il numero uno del mondo. Decisivo sarà verosimilmente il giudizio del giudice nominato dal Tas. Lo stesso Sinner – che ha incassato il sostegno pubblico del presidente della Fitp Binaghi e del capitano azzurro di Coppa Davis Volandri – ha detto, in conferenza stampa: “Non è semplice. Pensavo che era tutto finito”. Ora invece comincia un nuovo iter legale.

A favore dell’azzurro la sentenza di primo grado e il caso del calciatore Palomino, nel 2022 risultato positivo al Clostebol, con valori ben più alti di quelli registrati nei test contestati a Sinner, ma assolto da ogni accusa dal Tribunale nazionale antidoping. Contro il tennista italiano le richieste comunque “incalzanti” della Wada e il precedente di Sara Errani. La tennista romagnola nel 2017 era stata inizialmente sospesa dall’Itf per due mesi; successivamente, dopo il ricorso presentato dalla Nado Italia, venne squalificata proprio dal Tas di Losanna per altri otto mesi.
– foto Ipa Agency –

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