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Kevin, il Cane Più Alto del Mondo, morto dopo il Guinness World Record

Kevin, l’alano da record riconosciuto dal Guinness World Records come il cane più alto del mondo lo scorso marzo, è morto improvvisamente all’età di tre anni. Quando si alzava in piedi su due zampe, Kevin raggiungeva oltre due metri di altezza, molto più del suo proprietario.

Kevin viveva in Iowa, negli Stati Uniti, con i suoi proprietari Tracy e Roger Wolfe di West Des Moines. Purtroppo, non è sopravvissuto a un’operazione chirurgica dopo essersi ammalato improvvisamente. La famiglia Wolfe ha dichiarato di essere “devastata” nel condividere la notizia della sua morte.

Kevin misurava poco meno di un metro dai piedi al garrese (0,97 metri) e quando si alzava in piedi su due zampe raggiungeva circa 2,13 metri. Tracy Wolfe ha raccontato a USA TODAY che Kevin adorava l’attenzione delle persone, anche se a volte queste venivano “frustate” dalla sua coda. Ha aggiunto: “Vorrei che queste razze giganti, e tutti i cani, potessero vivere più a lungo. Non c’è mai abbastanza tempo”.

Un destino simile era toccato a Zeus, un altro alano del Texas che precedentemente deteneva il record del Guinness per il cane vivente più alto del mondo. Zeus è morto a settembre, anche lui all’età di tre anni, dopo aver sviluppato una polmonite a seguito di un’amputazione e una diagnosi di cancro alle ossa.

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Quanto vivrà il tuo gatto? Ecco le razze di gatti che vivono di più

Lo studio, condotto dal Royal Veterinary College di Londra, ha coinvolto i proprietari di 7.936 gatti deceduti tra gennaio 2019 e marzo 2021. I dati raccolti sono stati analizzati in base alla razza, al sesso e alla sterilizzazione degli animali. Il risultato generale ha rivelato che, almeno nel Regno Unito, i gatti hanno un’aspettativa di vita media di 11,7 anni.

Una delle prime differenze osservate riguarda la longevità tra gatti di razza e gatti ibridi: i gatti ibridi vivono mediamente 1,5 anni più a lungo dei gatti di razza “pura”. Tra le razze prese in esame, il burmese e il gatto sacro di Birmania si sono dimostrate le più longeve, con un’aspettativa di vita media di 14,4 anni. Al contrario, il gatto sfinge, noto per la sua predisposizione genetica alle malattie cardiache, ha un’aspettativa di vita media di soli 6,7 anni.

Oltre alla razza, altri fattori che influenzano l’aspettativa di vita dei gatti includono il sesso e la sterilizzazione. Le femmine, ad esempio, vivono mediamente 1,3 anni più a lungo dei maschi, mentre la sterilizzazione (sia per maschi che per femmine) prolunga l’aspettativa di vita di 1,1 anni.

Tuttavia, un elemento importante che non è stato preso in considerazione nello studio è lo stile di vita dei gatti, in particolare se vivono in casa o hanno accesso all’esterno. Gli esperti ritengono che i gatti che vivono all’aperto possano avere un’aspettativa di vita più breve a causa del rischio maggiore di malattie e incidenti. Purtroppo, le cliniche veterinarie non tengono traccia di queste informazioni, rendendo difficile valutare l’impatto dello stile di vita sulle statistiche di mortalità dei gatti.

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Cane nuota per 5 ore per tornare dalla sua famiglia: la storia fa il giro del web

Ziggy, un Labrador Retriever di 7 anni, è diventato un eroe dopo aver nuotato per 5 ore controcorrente per tornare dalla sua famiglia durante una gita in barca. Il cane era saltato in acqua per recuperare un bastone, ma si è allontanato troppo dalla riva a causa delle forti correnti. I suoi proprietari, disperati, lo hanno cercato per ore prima di ritrovarlo esausto, ma sano e salvo, su una spiaggia a 8 km di distanza.

La storia di Ziggy ha fatto il giro del web e ha commosso migliaia di persone. Il suo coraggio e la sua determinazione sono un esempio per tutti noi.

L’incidente è avvenuto ieri durante una gita in barca sul lago Maggiore. Ziggy, come al solito, era entusiasta e giocava con i suoi padroni. Quando ha visto un bastone galleggiare in acqua, non ha resistito e si è tuffato per recuperarlo. Tuttavia, le forti correnti lo hanno trascinato lontano dalla barca e dalla sua famiglia.

I proprietari di Ziggy, non vedendolo più tornare, si sono subito allarmati e hanno iniziato a cercarlo. Hanno chiamato i vigili del fuoco, la guardia costiera e i volontari, ma le ricerche sono state rese difficili dalla scarsa visibilità e dalle forti correnti.

Dopo ore di angoscia, la famiglia di Ziggy ha finalmente ricevuto una buona notizia: un passante aveva visto il cane esausto, ma vivo, su una spiaggia a 8 km di distanza. Il Labrador Retriever era riuscito a nuotare controcorrente per ben 5 ore per tornare a casa.

Ziggy è stato visitato da un veterinario ed è risultato in buone condizioni di salute. Si è preso solo un po’ di spavento e un po’ di stanchezza, ma per fortuna non ha riportato nessun trauma.

La storia di Ziggy è un lieto fine che ci ricorda quanto i cani siano animali fedeli e coraggiosi. Il suo amore per la sua famiglia lo ha spinto a compiere un’impresa straordinaria, dimostrandoci ancora una volta quanto sia speciale il legame che ci unisce ai nostri amici a quattro zampe.

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LO SAI CHE… Le capre hanno la capacità di leggere le emozioni umane?

Le capre, spesso associate a una natura curiosa e giocosa, hanno dimostrato di avere una sorprendente abilità: la capacità di distinguere le emozioni umane osservando i nostri volti. Questo aspetto affascinante è emerso da uno studio condotto nel 2019, che ha suscitato grande interesse nel mondo della scienza comportamentale animale.

I ricercatori hanno condotto esperimenti per valutare come le capre reagissero di fronte a volti umani che esprimevano emozioni diverse, come felicità o rabbia. Utilizzando fotografie di persone sorridenti e persone arrabbiate, gli scienziati hanno osservato le reazioni delle capre in vari contesti.

I risultati hanno rivelato che le capre mostravano una preferenza marcata per i volti felici rispetto a quelli arrabbiati. Questo suggerisce che le capre non solo sono in grado di distinguere le espressioni facciali umane, ma anche di associarle a stati emotivi specifici. La loro capacità di interpretare le emozioni umane potrebbe derivare da un mix di istinto naturale e adattamento evolutivo, essendo creature sociali che interagiscono frequentemente con esseri umani nelle fattorie e negli ambienti rurali.

Questo studio non solo evidenzia l’intelligenza sociale delle capre, ma apre anche nuove prospettive sulla comprensione delle capacità cognitive degli animali domestici. La capacità di leggere le emozioni umane potrebbe avere implicazioni significative per migliorare il benessere degli animali in ambienti controllati, come nelle fattorie e negli zoo.

Inoltre, il fatto che le capre possano distinguere tra espressioni facciali umane potrebbe anche promuovere una maggiore interazione positiva tra animali e esseri umani. Questo potrebbe influenzare le pratiche di gestione animale, incoraggiando metodi più empatici e comprensivi nell’approccio alle capre e ad altre specie domestiche.

In conclusione, lo studio sulle capacità delle capre di interpretare le emozioni umane sottolinea l’importanza di considerare la complessità del mondo animale e di continuare a esplorare le loro abilità cognitive. Le capre, con la loro sensibilità e intelligenza, continuano a sorprenderci e ad arricchire la nostra comprensione dell’interazione tra animali e umani.

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