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Cronaca

Francia | Esplosioni ed auto in fiamme davanti la sinagoga: un agente ferito

repertorio

Un episodio inquietante ha scosso La Grande-Motte, una cittadina situata nel dipartimento dell’Hérault in Occitania, Francia. Due automobili sono andate in fiamme davanti alla sinagoga locale, causando anche un’esplosione, presumibilmente dovuta a una bombola di gas. Un poliziotto municipale ha riportato ferite, sebbene le sue condizioni precise non siano ancora state confermate.

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha descritto l’incidente come un “atto chiaramente criminale” e ha garantito che tutte le risorse disponibili sono state mobilitate per identificare e catturare il responsabile. I servizi di emergenza sono intervenuti intorno alle 8:30 per domare l’incendio e gestire la situazione. Fortunatamente, non ci sono state vittime all’interno della sinagoga, che era vuota al momento dell’esplosione. Tuttavia, due porte dell’edificio sono state danneggiate, ma non è ancora chiaro se questo sia avvenuto prima o dopo l’esplosione.

La zona è attualmente sigillata e gli esperti artificieri stanno esaminando il sito, mentre i gendarmi dell’unità investigativa stanno conducendo le indagini preliminari. Il ministro Darmanin visiterà La Grande-Motte nel pomeriggio per supervisionare la situazione. In un aggiornamento sui social media, il ministro ha assicurato il sostegno delle autorità locali e della presidenza alla comunità ebraica.

Le telecamere di sorveglianza potrebbero aver ripreso una persona sospetta che si allontanava dalla scena poco prima dell’incendio. Il solo ferito, un agente della polizia municipale, era presente nella zona per monitorare il sistema di sicurezza al momento dell’attacco.

Cronaca

Padova | Polizia blocca sul treno uno straniero irregolare per reati contro la persona che rifiutava di fornire proprie generalità

Nella serata di lunedì 16 settembre, una pattuglia della Polizia Ferroviaria di Padova ha effettuato un arresto significativo alla Stazione ferroviaria cittadina. L’intervento è stato richiesto a seguito di un episodio di violenza che ha coinvolto un 26enne di origini gambiane, irregolare sul territorio italiano e con un lungo elenco di precedenti penali.

L’incidente è iniziato intorno alle 19:50, quando il Capotreno di un Frecciarossa proveniente da Napoli ha segnalato alla Polizia Ferroviaria la presenza di un viaggiatore senza biglietto e ostile. Gli agenti, giunti prontamente al binario 2, hanno trovato l’uomo in un atteggiamento aggressivo e non collaborativo.

Non appena saliti a bordo del treno, gli agenti hanno cercato di far scendere l’individuo, ma quest’ultimo ha reagito con violenza, colpendo un operatore con un pugno al volto. Ne è seguita una violenta colluttazione, durante la quale l’uomo ha tentato di afferrare l’arma di ordinanza di uno degli agenti e ha utilizzato un cavo di ricarica come arma impropria per colpire gli agenti.

Con l’assistenza delle Volanti, gli agenti sono riusciti a immobilizzare l’aggressore utilizzando un Taser. Il 26enne è stato infine arrestato e trasportato in Questura per ulteriori accertamenti. È stato identificato come un cittadino gambiano, già condannato in passato per reati gravi e attualmente irregolare in Italia.

Il giorno successivo, durante l’udienza, il Giudice ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per l’individuo. Due degli agenti coinvolti sono stati visitati al Pronto Soccorso e dimessi con una prognosi di 7 giorni per contusioni multiple, mentre il terzo operatore è stato medicato per le escoriazioni patite.

L’intervento tempestivo della Polizia Ferroviaria ha evitato ulteriori escalation della violenza e garantito la sicurezza presso la stazione ferroviaria di Padova.

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Cronaca

Padova | Colpì connazionale provocandone la morte, identificato dalle immagini di videosorveglianza

Il Giudice per le Indagini Preliminari di Padova ha recentemente emesso un provvedimento di obbligo di dimora a Padova nei confronti di un uomo accusato di aver causato la morte di un connazionale con un pugno. L’incidente, avvenuto l’8 agosto 2024, ha visto l’accusato colpire la vittima, che ha subito un grave traumatismo cranico e, successivamente, è deceduto.

La serata dell’8 agosto, intorno alle 23.35, è stata segnata da un episodio di violenza in via Japelli, dove due uomini hanno avuto un’accesa discussione culminata in un pugno che ha fatto cadere uno dei due a terra. La vittima è stata trovata in arresto cardiaco al momento dell’arrivo dei soccorsi e, nonostante il ricovero d’urgenza presso il Pronto Soccorso, è deceduta il 23 agosto 2024.

Le indagini, avviate dalla Polizia di Stato, hanno beneficiato di preziose testimonianze oculari e delle immagini delle videocamere di sorveglianza cittadine. Questi elementi hanno permesso di ricostruire l’accaduto e identificare l’aggressore. I filmati hanno documentato il litigio tra i due uomini e il momento preciso del pugno fatale.

L’indagato, che era già noto alle forze dell’ordine, è stato sottoposto a misura cautelare con obbligo di dimora nella città di Padova dalle 20:00 alle 7:00 del mattino. Questo provvedimento limita la sua libertà di movimento mentre proseguono le indagini preliminari.

È importante sottolineare che, fino a una sentenza definitiva, l’indagato è considerato innocente e la sua colpevolezza sarà accertata solamente al termine del processo.

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Cronaca

Mantova | Poliziotti salvano un uomo dal suicidio, poi scoprono le violenze nei confronti della moglie

Nella mattinata di oggi, una pattuglia della Squadra Volante è intervenuta tempestivamente in risposta a una segnalazione di tentato suicidio all’interno di un’abitazione. All’arrivo degli agenti, un giovane minorenne ha spiegato che, tornato da scuola, aveva trovato il padre privo di sensi sul pavimento, con un cavo del computer attorno al collo.

Gli agenti sono riusciti a tagliare il cavo e hanno immediatamente iniziato le manovre di rianimazione, riuscendo così a salvare la vita all’uomo. Successivamente, il 118 è intervenuto per trasportare il soggetto all’ospedale per le cure necessarie.

Dopo aver prestato soccorso, i poliziotti hanno avviato un’indagine per comprendere le motivazioni dietro il gesto estremo dell’uomo. Parlando con i familiari, è emerso che l’uomo aveva abusato fisicamente della moglie per anni. L’episodio di oggi, secondo quanto dichiarato dalla donna, era stato un tentativo disperato di manipolarla e farla tornare a casa dopo che lei aveva deciso di trasferirsi da alcuni familiari a seguito di un ennesimo episodio di violenza.

La donna ha deciso di sporgere denuncia e, dopo aver instaurato un dialogo con gli agenti, ha ricevuto il supporto e le rassicurazioni necessarie. Gli agenti hanno attivato il “codice rosso”, il protocollo per le vittime di violenza domestica, e hanno fornito alla donna tutte le informazioni sui servizi di supporto disponibili.

È importante sottolineare che il procedimento è ancora in corso e che l’uomo è considerato innocente fino a quando non sarà emessa una sentenza definitiva di condanna.

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