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Curiosità

Cos’è la carne coltivata? Un futuro sostenibile per ambiente o un Business?

Negli ultimi tempi, il dibattito sulla carne coltivata ha preso piede, scatenando discussioni accese su leggi, sicurezza alimentare e impatti ambientali. Mentre un disegno di legge proposto al Consiglio dei Ministri mira a vietare la produzione di carne realizzata in laboratorio, è fondamentale esaminare i dettagli e le implicazioni di questa innovativa tecnologia alimentare.

Che Cos’è la Carne Coltivata?

La carne coltivata, anche conosciuta come “clean meat,” è prodotta in laboratorio a partire da cellule animali prelevate senza la necessità di allevare e macellare animali. Questo processo si basa su tecnologie avanzate che consentono la crescita di tessuti muscolari in bioreattori controllati, che garantiscono un ambiente ottimale per la proliferazione e la maturazione delle cellule.

Sicurezza e Normative: Un’Analisi Necessaria

La carne coltivata è considerata un “novel food” e deve soddisfare rigide normative di sicurezza alimentare prima di essere approvata per il mercato. Attualmente, non è ancora disponibile in Europa, ma se l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) approverà i suoi standard di sicurezza, potrebbe presto fare il suo ingresso anche in Italia.

Un aspetto importante da considerare è che, contrariamente a quanto si possa pensare, la carne coltivata non è sintetica nel senso stretto del termine. Utilizza cellule animali reali e cresce in condizioni controllate, rendendo sempre più sfumata la linea tra naturale e sintetico.

Impatti Ambientali e Benessere Animale

Il potenziale della carne coltivata di ridurre l’impatto ambientale è notevole. Studi recenti dimostrano che la carne coltivata emette solo una frazione delle emissioni di gas serra rispetto alla carne tradizionale e richiede significativamente meno superficie terrestre e acqua per la produzione.

Inoltre, l’adozione di questa tecnologia potrebbe ridurre drasticamente la necessità di allevamenti intensivi, contribuendo a una diminuzione della sofferenza animale. La clean meat potrebbe, infatti, essere un passo importante verso la riduzione dell’industria della carne convenzionale, con benefici tangibili per il benessere degli animali.

Prospettive Future e Sviluppi Tecnologici

Il finanziamento di progetti da parte di enti come l’Unione Europea e investitori noti come Leonardo DiCaprio e Bill Gates sottolinea l’importanza di questa tecnologia. Innovazioni come la produzione di carne a partire da CO2, che potrebbe ulteriormente ridurre l’impatto ambientale, sono in fase di sviluppo e potrebbero giocare un ruolo chiave nel futuro della produzione alimentare.

La carne coltivata rappresenta una promettente alternativa alla carne tradizionale, con potenziali benefici ambientali e miglioramenti nel benessere animale. Tuttavia, è essenziale continuare a monitorare i progressi normativi e tecnologici e considerare gli interventi socio-economici necessari per affrontare le conseguenze della riduzione degli allevamenti intensivi. Con la giusta attenzione e ricerca, la carne coltivata potrebbe segnare un significativo passo avanti verso un futuro più sostenibile e umano nel settore alimentare.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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