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Curiosità

Sicurezza Aerea: difendere la rete di controllo degli aerei da minacce hacker

La sicurezza dei voli e dei veicoli spaziali è diventata una preoccupazione crescente in un’era sempre più digitale. Recentemente, i Sandia National Laboratories negli Stati Uniti hanno condotto uno studio cruciale su come proteggere una rete fondamentale per la sicurezza aerea: il protocollo MIL-STD-1553. Questo sistema di comunicazione, utilizzato sia in ambito civile che militare, gestisce le comunicazioni tra i vari sistemi di bordo e può essere vulnerabile agli attacchi informatici.

La Rete MIL-STD-1553 e la Sua Importanza

Il MIL-STD-1553 è un protocollo di comunicazione utilizzato per collegare e coordinare i diversi computer e sistemi all’interno di un aeroplano o di un veicolo spaziale. Questo include radar, comandi di volo e sistemi di monitoraggio. La sua importanza non può essere sottovalutata, poiché una compromissione di questa rete potrebbe influire pesantemente sulla capacità di un pilota di controllare l’aeromobile, con conseguenze potenzialmente disastrose.

Minacce Potenziali: L’Attacco Hacker

In teoria, un hacker con sufficienti competenze potrebbe riuscire a prendere il controllo della rete MIL-STD-1553 durante il volo, interferendo con i sistemi di controllo critici e mettendo a rischio la sicurezza del volo. Questa possibilità ha spinto i ricercatori a cercare soluzioni per proteggere questo protocollo vitale.

Soluzioni Innovative

Per contrastare queste minacce, i ricercatori hanno sviluppato una strategia innovativa ispirata al “gioco delle tre carte”. Questa tattica prevede la costante variazione degli indirizzi di rete e dei numeri identificativi assegnati ai dispositivi sulla rete MIL-STD-1553. Poiché la rete dispone di un numero limitato di indirizzi – solo 31 – questo processo richiede una gestione meticolosa e creativa.

La strategia prevede non solo la modifica casuale degli indirizzi ma anche l’inserimento di dati falsi per confondere ulteriormente gli hacker. Questo approccio rende più difficile per gli attaccanti, anche quelli equipaggiati con intelligenza artificiale capace di apprendere e adattarsi, rompere le difese del sistema.

L’Importanza della Protezione della Rete

La protezione della rete MIL-STD-1553 è fondamentale non solo per garantire la sicurezza dei voli ma anche per prevenire potenziali minacce in ambito spaziale. La ricerca condotta dai Sandia National Laboratories è un passo cruciale verso la costruzione di sistemi di sicurezza più robusti e resilienti, capaci di fronteggiare le sofisticate minacce informatiche moderne.

L’adozione di queste misure preventive rappresenta un importante progresso nella difesa delle infrastrutture critiche, assicurando che l’innovazione tecnologica continui a supportare la sicurezza e l’affidabilità del trasporto aereo e spaziale.

Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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Attualità

SAI CHE…Gli animali che uccidono più persone ogni anno sono le zanzare?

È una di quelle statistiche che fanno sempre colpo: gli animali che uccidono più persone ogni anno non sono squali, orsi o lupi, ma le zanzare. Non perché le loro punture siano pericolose di per sé (al massimo un po’ fastidiose), ma a causa delle gravi malattie che possono trasmettere.

Con il riscaldamento globale e i conseguenti cambiamenti climatici, le zanzare trovano sempre più spazio per espandersi. Un nuovo studio pubblicato sul Journal of Climate Change and Health ha cercato di prevedere l’espansione degli habitat di nove diverse specie di zanzare portatrici di malattie. Il risultato? Nei prossimi anni, molti Paesi finora “tranquilli” potrebbero trovarsi invasi da questi insetti e dalle patologie che trasmettono.

Il modello sviluppato dal team del Los Alamos National Laboratory, in New Mexico, prefigura una situazione potenzialmente esplosiva nei prossimi decenni: l’aumento delle temperature porterà le nove specie studiate a espandere il loro areale o, nella migliore delle ipotesi, a spostarlo altrove.

Le zanzare prosperano al caldo e stanno già migrando verso aree che fino a ora erano troppo fredde per loro. Questa espansione le sta portando verso i Poli, mentre le zone equatoriali potrebbero diventare troppo calde per loro (sembra una buona notizia, ma una zona troppo calda per una zanzara lo è anche per gli umani che ci vivono).

Lo studio sulle nove specie, appartenenti ai generi più diffusi e pericolosi per la salute umana, Culex e Aedes, indica che sei di queste specie allargheranno il loro habitat, colonizzando nuove aree senza abbandonare quelle attuali. Due specie dovrebbero invece traslocare, spostandosi verso nord o sud, mentre in un solo caso l’habitat rimarrà sostanzialmente invariato.

Le malattie gravi trasmesse dalle zanzare, come la dengue, la chikungunya, la febbre West Nile e la Zika, rendono cruciale sapere dove vivranno questi insetti nei prossimi decenni per poter attuare efficaci misure di prevenzione.

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