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Cronaca

Palermo | Minacce alla procuratrice capo per i minorenni Caramanna, rafforzata scorta

Un episodio inquietante ha coinvolto la procuratrice capo per i minorenni di Palermo, Claudia Caramanna, nota per il suo impegno nella tutela dei minori e nella gestione di casi complessi che riguardano i figli di esponenti della mafia. La procuratrice ha ricevuto una minaccia scritta, trovata all’interno di un fascicolo d’ufficio. Il messaggio intimidatorio, lasciato in un contesto delicato, recita: “Devi smetterla di occuparti dei figli degli altri”, e include una croce.

Il foglio minaccioso è stato scoperto il 5 agosto, mentre nell’istituto minorile Malaspina, dove Caramanna lavora, si stavano girando scene di un film dedicato alla giudice Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone. L’episodio ha portato le autorità a rafforzare immediatamente la scorta per la procuratrice, preoccupata per la propria sicurezza.

Le indagini sono state affidate alla procura di Caltanissetta, guidata da Salvatore De Luca. I carabinieri del Ris stanno eseguendo analisi approfondite sul messaggio minaccioso e sul contesto in cui è stato trovato. Le autorità stanno anche esaminando l’area della procura per raccogliere ulteriori informazioni utili a identificare i responsabili.

Questo episodio segue altre minacce già ricevute da Caramanna, inclusa una precedente incursione vandalica nella sua stanza in procura circa un anno e mezzo fa. La procuratrice è recentemente stata al centro di un’intensa attività investigativa, che ha incluso il rilascio di 50 provvedimenti dopo un grande blitz antidroga. Le sue indagini hanno rivelato immagini di minori coinvolti in attività criminali accanto ad adulti, alimentando ulteriormente le preoccupazioni per la sua sicurezza.

Il rafforzamento della protezione personale di Claudia Caramanna sottolinea il rischio elevato e il clima di tensione che circonda il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura nella lotta contro la criminalità organizzata e il traffico di droga.

Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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