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Attualità

Il fascino pericoloso del gioco d’azzardo in Italia: un fenomeno in crescita

Negli ultimi anni, il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni impressionanti in Italia, con un giro d’affari che nel 2022 ha toccato i 136 miliardi di euro. Questo incremento esponenziale riflette non solo una maggiore accessibilità a diverse forme di gioco, ma anche una complessità psicologica e sociale che spinge sempre più persone a tentare la fortuna, spesso a scapito del proprio benessere finanziario e personale.

Le Radici del Fascino: Perché Si Gioca?

Le motivazioni che spingono le persone a dedicarsi al gioco d’azzardo sono variegate e complesse. Molti cercano l’adrenalina e l’emozione che derivano dall’azzardo, un bisogno di forte stimolazione che li porta a inseguire il brivido del rischio. Per altri, il gioco rappresenta una fuga temporanea dai problemi quotidiani, una sorta di anestetico emotivo che offre un’illusoria via d’uscita dalle difficoltà della vita reale.

Esiste anche una componente di condizionamento sociale. L’influenza dell’ambiente e delle relazioni interpersonali gioca un ruolo cruciale nel determinare la familiarità e l’accettazione del gioco d’azzardo come parte della routine. In alcuni contesti, infatti, il gioco viene visto quasi come un passatempo normale, alimentato dalla presenza capillare di slot machines, gratta e vinci e casinò in luoghi di frequentazione comune come bar, tabaccherie e centri commerciali.

Il Gioco d’Azzardo e la Psicologia del Giocatore

Oltre agli aspetti sociali, il gioco d’azzardo è strettamente legato a determinate caratteristiche psicologiche. La ricerca ha dimostrato che alcune persone sono più predisposte a sviluppare comportamenti di gioco compulsivo a causa di tratti di personalità specifici, come la ricerca di sensazioni forti o la propensione a comportamenti impulsivi. Questi individui spesso cercano nel gioco non solo il denaro, ma anche la soddisfazione immediata che deriva dal rischio e dalla possibilità di vincere.

Non va sottovalutata la componente rituale del gioco d’azzardo. Molti giocatori sviluppano rituali personali, come l’uso di portafortuna o l’esecuzione di gesti scaramantici, credendo che questi possano influenzare l’esito del gioco. Questi comportamenti, benché irrazionali, conferiscono un senso di controllo in un’attività che, per sua natura, è governata dal caso.

Ludopatia: Un Problema Sociale in Crescita

La crescita del gioco d’azzardo ha portato con sé un aumento preoccupante dei casi di ludopatia, una dipendenza comportamentale che può avere conseguenze devastanti. La ludopatia non è solo un problema individuale; ha ripercussioni profonde sulle famiglie, sulle relazioni sociali e persino sull’economia. Le persone affette da questa condizione spesso si trovano in un circolo vizioso di perdita e tentativi disperati di recupero, che le porta a sprofondare sempre di più nel gioco.

La Doppia Faccia del Gioco: Tra Spettacolo e Stigmatizzazione

La società italiana vive una relazione ambivalente con il gioco d’azzardo. Da un lato, ne promuove la spettacolarizzazione attraverso la pubblicità e la regolamentazione statale, rendendo il gioco accessibile e apparentemente innocuo. Dall’altro, stigmatizza e marginalizza coloro che cadono nella dipendenza, attribuendo loro colpe morali e personali. Questo atteggiamento contraddittorio non fa che complicare ulteriormente la questione, creando una barriera all’accesso alle cure necessarie per coloro che ne hanno bisogno.

Coma affrontare il Problema

È fondamentale che il fenomeno del gioco d’azzardo venga affrontato con un approccio integrato che comprenda non solo interventi psicologici e medici, ma anche una riflessione critica sul ruolo della società e delle istituzioni nella promozione di questa attività. L’obiettivo deve essere quello di prevenire la dipendenza attraverso l’educazione e la regolamentazione, proteggendo al contempo chi è già caduto nella trappola della ludopatia con strumenti di supporto adeguati.

L’Italia si trova di fronte a una sfida importante: bilanciare la libertà individuale di partecipare al gioco con la responsabilità di proteggere i cittadini dagli effetti deleteri di un fenomeno che, se non controllato, può avere conseguenze disastrose.

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Minacce ai pm del processo Open Arms, scatta l’allarme sicurezza

Allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms. Alla procuratrice aggiunta Marzia Sabella ed ai sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi sono giunti migliaia di messaggi di insulti e minacce via social e lettere intimidatorie.
La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.

I tre pm, nei giorni scorsi, hanno chiesto la condanna a 6 anni per Matteo Salvini che è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La loro requisitoria al processo ha suscitato polemiche politiche.
Intanto, domani, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, riprende il processo e sarà la volta delle parti civili. L’arringa dell’avvocato difensore di Salvini, Giulia Buongiorno, è fissata per il 18 ottobre.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Economia | Esenzione bollo auto storiche 2024, il veicolo deve avere almeno 20 anni

Chi possiede un’auto con almeno vent’anni di età potrebbe avere diritto a significativi vantaggi fiscali, come la riduzione o l’esenzione dal pagamento del bollo auto, a condizione che il veicolo sia riconosciuto come di interesse storico o collezionistico. Questi benefici sono regolati da norme specifiche che stabiliscono requisiti chiari per la classificazione di un’auto come storica.

Perché un’auto sia considerata storica, deve avere almeno 20 anni e risultare iscritta in uno dei registri storici previsti dall’articolo 60 del Codice della Strada. Tra questi vi sono l’ASI (Automotoclub Storico Italiano), il Registro Storico Fiat, Lancia e Alfa Romeo, oltre allo Storico FMI (per le moto). L’iscrizione certifica che l’auto ha mantenuto le sue caratteristiche originali, senza modifiche rilevanti, e che è in ottimo stato di conservazione. Solo così si apre la strada ai benefici fiscali.

Le auto storiche vengono suddivise in due categorie: auto d’epoca e veicoli di interesse storico. Le prime sono vetture che non possono più circolare normalmente poiché cancellate dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e possono essere utilizzate solo per partecipare a manifestazioni o eventi speciali. Le auto di interesse storico, invece, possono ancora circolare regolarmente e sono soggette a revisione periodica.

Per le auto immatricolate da almeno 30 anni, l’esenzione dal pagamento del bollo auto è automatica, indipendentemente dall’iscrizione in un registro storico. Tuttavia, se l’auto viene usata regolarmente, è prevista una tassa di circolazione ridotta, che varia da regione a regione, con un costo medio di circa 30 euro. Per le auto che hanno tra 20 e 29 anni, è possibile ottenere una riduzione del 50% sul bollo, a patto che il veicolo sia iscritto in un registro storico e che il Certificato di Rilevanza Storica (CRS) sia riportato sul libretto di circolazione.

Il CRS attesta che un veicolo ha mantenuto le sue caratteristiche originali. Questo certificato è fondamentale per accedere agli sconti sulla tassa automobilistica per le auto che hanno tra 20 e 29 anni. Inoltre, il CRS può anche dare accesso a condizioni assicurative più favorevoli, con premi ridotti.

Per il 2024, le auto con oltre 30 anni di vita continueranno a beneficiare dell’esenzione dal bollo, mentre quelle con un’età compresa tra 20 e 29 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sulla tassa, a patto di soddisfare i requisiti necessari. In alcune regioni, come la Lombardia, l’esenzione dal bollo è estesa anche ai veicoli con meno di 30 anni, purché iscritti al Registro ACI Storico.

In sintesi, il possesso di un’auto storica offre non solo vantaggi economici, ma anche la possibilità di preservare un pezzo di storia dell’automobilismo, mantenendo viva la tradizione e il valore culturale dei veicoli d’epoca.

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Il Vaticano riconosce il culto di Medjugorje, ma chiarisce il ruolo dei veggenti

Il Vaticano ha recentemente espresso il suo riconoscimento per il culto associato a Medjugorje, confermando che l’esperienza spirituale offerta dal luogo è considerata positiva. Questo via libera è stato concesso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato dal Papa stesso.

Tuttavia, è importante sottolineare che questo riconoscimento non implica una conferma degli eventi soprannaturali attribuiti ai veggenti di Medjugorje. L’attenzione del Vaticano è rivolta ai frutti spirituali e ai benefici che i fedeli possono trarre da questa esperienza.

Il messaggio centrale è chiaro: i pellegrinaggi a Medjugorje devono essere orientati verso un incontro con Maria, Regina della Pace, e con Cristo, piuttosto che focalizzarsi sui veggenti e le loro presunte visioni. In altre parole, il valore di Medjugorje risiede nella sua capacità di promuovere una profonda esperienza di fede, piuttosto che nella verifica delle apparizioni che hanno avuto luogo dal 1981 ad oggi.

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