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Cronaca

Milano Pride 2024: Proteste e Partecipazioni da Record

Alla parata del Milano Pride 2024, svoltasi sabato pomeriggio, è apparso un cartonato con il volto (arcobaleno) del governatore della Lombardia Attilio Fontana. Questo gesto, messo in atto dai consiglieri regionali di opposizione, tra cui Pierfrancesco Majorino (PD) e Luca Paladini (Patto Civico), intendeva protestare contro l’assenza di una presenza istituzionale regionale alla manifestazione. “Il PD – ha poi commentato sui social Fontana – oggi mi ha portato anche al Pride, che burloni! Forse arriverà un giorno in cui anche loro non utilizzeranno queste manifestazioni per le solite e arcinoiose strumentalizzazioni politiche”.

Secondo Alice Redaelli, presidente di Cig Arcigay Milano, oltre 350.000 persone hanno partecipato al Milano Pride. La parata, partita alle 16 da via Vittor Pisani e conclusasi alle 18 all’Arco della Pace, aveva come slogan “LiberƏ di essere”. A capo del corteo vi erano alcune cargo bike, simbolo di sostenibilità ambientale.

Tra le personalità politiche presenti, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha criticato l’assenza di riferimenti a “identità di genere e orientamento sessuale” nella dichiarazione finale del G7, attribuendo la colpa al governo italiano. Schlein ha inoltre sottolineato che, sotto il governo di centrodestra, l’Italia è scivolata alla 36esima posizione su 48 nella classifica sui diritti LGBT: “Non possiamo accettarlo, vogliamo portare l’Italia nel futuro e pienamente in Europa. Vogliamo il matrimonio egualitario e non lasceremo decidere alla destra chi abbiamo il diritto di amare”. Ha poi ribadito la necessità di una legge per il riconoscimento delle coppie omogenitoriali e di una legge contro l’omobilesbotransfobia.

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, assente per motivi di salute, ha inviato un videomessaggio trasmesso al termine della parata. “Il Pride – ha detto – è la festa della comunità LGBTQIA+ e di ogni persona che crede nei diritti fondamentali senza discriminazioni. Non è solo una questione di diritti, ma proprio di come intendiamo la società in cui viviamo. Sfilare al Pride ha senso, perché è una testimonianza a livello politico e perché è divertente. Milano è una città aperta e attrattiva anche grazie alla sua comunità LGBT che ogni anno sfila per ringraziarvi e lottare assieme fianco a fianco per una città più libera. Viva il Pride, viva Milano, viva la libertà e l’amore”.

Durante il corteo, sono state avvistate diverse bandiere della Palestina, tema che ha generato polemiche. Mentre alcuni Pride, come quello di Bergamo, hanno vietato esplicitamente le bandiere israeliane, l’organizzazione milanese ha mantenuto una posizione più equilibrata. Tuttavia, l’associazione LGBT Keshnet Italia ha deciso di non partecipare per evitare il rischio di aggressioni, e in solidarietà con essa, il deputato Ivan Scalfarotto (Italia Viva) e il consigliere comunale di Milano Daniele Nahum (Azione) hanno annunciato la loro defezione.

“Le lotte sono intersezionali, non ci possono essere la liberazione dei corpi e i diritti se ci sono popoli oppressi nel mondo e non si può parlare di pace se non c’è giustizia”, ha commentato Filomena Fittipladi del movimento Possibile, mentre portava una bandiera palestinese. Al carro di Certi Diritti, a cui hanno aderito l’Associazione Enzo Tortora e Più Europa, era presente un cartello con la scritta “Jews are welcome”. “Questo cartello è uno dei motivi che mi ha spinto ad andare al Pride, perché Certi Diritti ha fatto un piccolo grande gesto di solidarietà verso il mondo ebraico”, ha commentato Davide Romano del Museo della Brigata ebraica.

Cronaca

Roma | Professore a processo per Abusi su Alunne di 11 Anni

La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio per un professore di un istituto paritario nell’area nord della Capitale, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di dieci alunne di soli 11 anni. Secondo quanto emerso dalle indagini, le presunte molestie avvenivano durante le ore di lezione, quando le giovani studentesse venivano chiamate alla cattedra per correggere compiti o essere interrogate.

Gli episodi contestati nel periodo dal dicembre 2022 al maggio 2023 hanno portato all’assegnazione degli arresti domiciliari al docente di 43 anni. Attualmente, è interdetto dall’esercizio della professione per un periodo di 12 mesi.

La vicenda ha suscitato grande scalpore e sarà ora la magistratura a decidere sul futuro del processo, in un caso che ha sollevato profonde preoccupazioni nella comunità educativa e oltre.

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Cronaca

Giacomo Bozzoli irreperibile dopo la conferma dell’ergastolo per l’omicidio dello Zio

I carabinieri si sono presentati a casa di Giacomo Bozzoli sul lago di Garda per eseguire l’ordine di carcerazione emesso dopo la sentenza della Cassazione che ha confermato l’ergastolo già deciso nei primi due gradi di giudizio per l’omicidio dello zio Mario. Tuttavia, il 40enne bresciano non è stato trovato. Secondo il padre Adelio, il figlio avrebbe dovuto trascorrere la giornata in quella residenza, in attesa della pronuncia della Suprema Corte. Ma di lui, al momento, non vi è traccia.

A poche ore dalla conferma della Cassazione, Giacomo Bozzoli risulta dunque irreperibile. Le sue responsabilità nell’omicidio erano state accertate dalla Corte d’Assise di Brescia e confermate dalla Corte d’Assise d’Appello, e ora anche dalla Cassazione. Gli uffici della Procura di Brescia hanno ricevuto l’estratto della sentenza della Cassazione, atto fondamentale per poter emettere l’ordine di carcerazione. Secondo i giudici della Suprema Corte, l’imprenditore Mario Bozzoli fu gettato nel forno della fonderia di famiglia la sera dell’8 ottobre 2015, a Marcheno (Brescia).

Giacomo Bozzoli, che in questi nove anni è sempre rimasto in libertà, non ha seguito l’udienza a Roma, dove invece era presente il padre Adelio. Quest’ultimo ha riferito che il figlio, ritenuto da lui innocente, si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda. Resta ora da capire se il 40enne deciderà di costituirsi, poiché i carabinieri, recatisi alla sua abitazione per condurlo in carcere, non lo hanno trovato.

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Campania

Procida (NA) | Terribile ritrovamento: Resti umani in due diverse spiagge, indagini in corso

Oggi sono stati rinvenuti dei resti umani in avanzato stato di decomposizione in due diverse aree dell’isola di Procida, suscitando grande preoccupazione e attivando immediatamente le autorità competenti.

Il primo ritrovamento è avvenuto sulla spiaggia della Chiaia, dove è emersa una tibia dal terreno sabbioso. Poco dopo, a Punta Ottimo, distante dal primo luogo, sono stati scoperti i resti di uno scheletro completo, il cui recupero è stato reso possibile grazie all’intervento dei sub della Guardia Costiera.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri e la Capitaneria di Porto, mentre la Procura di Napoli ha disposto il trasferimento dei resti a Napoli per l’esecuzione del test del DNA. L’obiettivo principale è identificare l’identità del cadavere attraverso questa analisi forense.

Secondo gli investigatori, i resti potrebbero essere stati portati a riva dalle recenti mareggiate oppure potrebbero essere rimasti sepolti per anni sotto la sabbia. Al momento, tutte le ipotesi rimangono aperte e l’indagine è in corso per determinare le circostanze esatte della morte e l’identità della vittima.

Il quotidiano Il Mattino ha riportato per primo la notizia, suscitando l’attenzione della comunità locale e delle autorità competenti, che si sono immediatamente attivate per risolvere questo enigma macabro.

Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia in evoluzione.

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