Connect with us

Cronaca

Bergamo | Chiede rimborso alla dottoressa: errore nella prescrizione di un farmaco

Una dottoressa di Bergamo si trova al centro di una controversia legale a causa di un medicinale prescritto sei anni fa, ritenuto inappropriato per il trattamento di un paziente. Il caso riguarda la somministrazione di un antidolorifico al giovane, che aveva segnalato dolori intermittenti. Nonostante il trattamento abbia alleviato i sintomi, il medicinale non era adatto per la patologia specifica del paziente, essendo registrato per altre condizioni.

La richiesta di rimborso, avanzata dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS), ammonta a oltre 330.000 euro, motivata dalla presunta “inappropriatezza prescrittiva” della dottoressa. Dopo aver ricevuto la richiesta di rimborso, la dottoressa ha deciso di contestarla presso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR), che per ora ha respinto la richiesta sostenendo che il “risarcimento non è stringente”.

Secondo quanto riportato, il giovane paziente si sarebbe rivolto inizialmente a diversi medici senza ottenere una diagnosi definitiva. Solo successivamente, un neurochirurgo avrebbe escluso la necessità di un intervento chirurgico e avrebbe prescritto un trattamento farmacologico. La dottoressa di base avrebbe seguito le indicazioni del neurochirurgo nel prescrivere l’antidolorifico, che ha portato alla remissione dei sintomi.

Nonostante il miglioramento del paziente, la procedura legale evidenzia una presunta violazione delle normative sulla prescrizione farmaceutica. L’ATS ha chiarito che, in mancanza di un risarcimento volontario da parte della dottoressa, potrebbe essere coinvolta la Corte dei Conti per valutare un’eventuale responsabilità amministrativa.

Il caso continua a essere monitorato da entrambe le parti coinvolte, mentre si valutano le possibili implicazioni legali e amministrative dell’errore medico commesso.

Calabria

Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

Continua a leggere

Cronaca

Udine | Arrestato un ladro

GdF Udine

Nella giornata di martedì 17 settembre, la Polizia di Stato di Udine ha arrestato un uomo di 47 anni, originario del Marocco, coinvolto in un furto avvenuto il 4 settembre in via Portogruaro, nel quartiere Gervasutta. L’arresto è avvenuto dopo che la polizia, allertata da segnalazioni di residenti, ha sorpreso il sospettato insieme a un complice all’interno di un furgone, intento a rubare materiale. Durante la perquisizione, sono state trovate tessere per carburante e una bicicletta di valore rubata.

Il G.I.P. aveva inizialmente imposto misure cautelari ai due uomini, ma a causa delle ripetute violazioni da parte del cittadino marocchino, il Tribunale ha disposto la custodia cautelare in carcere. Nella giornata di ieri, grazie a un controllo da parte della Squadra Volante, l’uomo è stato rintracciato e tradotto presso la Casa Circondariale di via Spalato. Le autorità continuano a monitorare la situazione per garantire la sicurezza nella zona.

Continua a leggere

Cronaca

Tragico Caso di Vignale: Arrestata la madre di due neonati

Chiara Petrolini, una giovane di 22 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso i suoi due neonati, i cui corpi sono stati trovati sepolti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. L’episodio ha suscitato indignazione e shock nella comunità locale.

Le indagini hanno rivelato che la Petrolini, durante la sua seconda gravidanza, avrebbe nascosto la sua condizione per paura del giudizio altrui. Dopo il parto, ha dichiarato di aver sepolto i neonati, sostenendo che entrambi erano nati morti. Tuttavia, le autopsie hanno contraddetto questa versione, indicando che il secondo bambino era nato vivo.

Il procuratore di Parma ha sottolineato che le evidenze raccolte potrebbero suggerire una premeditazione, considerando anche le ricerche fatte online dalla giovane su come nascondere la gravidanza e accelerare il parto. Inoltre, sono emerse informazioni sul suo stile di vita durante la gravidanza, che includeva l’uso di sostanze incompatibili con lo stato di gestazione.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità, con commenti di incredulità e dolore da parte di familiari e amici. La madre del fidanzato di Chiara ha espresso un sentimento di sollievo per l’arresto, evidenziando la gravità della situazione.

La storia di Chiara Petrolini solleva interrogativi inquietanti sulla salute mentale e il supporto sociale per le giovani madri, rendendo necessario un dibattito più ampio su questi temi delicati.

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © Gruppo ADN Italia srl - P.Iva 02265930798 - redazione@adn24.it - PRIVACY