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Cronaca

Latina | Renzo Lovato, il Datore di Lavoro di Satnam Singh, il Indagato per Caporalato da Cinque Anni

Renzo Lovato, padre di Antonello Lovato, il 37enne che ha abbandonato il bracciante indiano Satnam Singh dopo un tragico incidente sul lavoro, è sotto indagine da cinque anni per reati di caporalato. Questo emerge da un documento della Procura di Latina e riguarda un’indagine precedente alla tragedia del 19 giugno.

Accuse al Datore di Lavoro di Satnam Singh

Secondo quanto riportato da La7, Renzo Lovato è accusato di aver sottoposto, in concorso, “almeno sei lavoratori a condizioni di sfruttamento, approfittando del loro stato di bisogno”. Le accuse includono la corresponsione di retribuzioni inferiori a quelle stabilite dal contratto nazionale, violazioni della normativa sull’orario di lavoro, della sicurezza e dell’igiene dei luoghi di lavoro. Inoltre, è accusato di aver costretto i lavoratori a vivere in condizioni alloggiative degradanti. I fatti contestati risalgono al periodo tra novembre 2019 e maggio 2020. Lovato è indagato insieme ad altre due persone responsabili di una cooperativa agricola. Dopo l’incidente di Satnam Singh, Lovato aveva dichiarato che Singh “ha commesso una leggerezza che ha fatto male a tutti”.

La Testimonianza di un Lavoratore Indiano a Latina

Singh Amarjit, un lavoratore in un’azienda di bombole di gas in provincia di Latina, ha condiviso la sua testimonianza: “Quello che ha fatto il proprietario dell’azienda agricola di Satnam non è giusto. In Italia gli ospedali sono sempre aperti per tutti. Se fosse stato portato subito lì, oggi sarebbe qui con noi. Ora la sua mamma e i suoi fratelli in India stanno piangendo. Prima di lui è successo a tanti altri, ma questa volta il governo italiano ha alzato la voce”. Amarjit ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Cgil in piazza della Libertà per Satnam Singh, conosciuto come Navi. Ha aggiunto: “Satnam era uno dei tanti clandestini arrivati in Italia senza documenti. Molti di loro lavorano in nero, ma se regolarizzati lavorano meglio. Chi ha i documenti prende 6 euro, chi è senza 3 o 4 al massimo. Lavorano 12 o 13 ore al giorno sotto al sole: vivono indietro di vent’anni. Meritano che i loro diritti vengano rispettati”.

Cronaca

Cagliari | Arrestato 40enne per spaccio e coltivazione di sostanze stupefacenti

Nella notte scorsa, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 40 anni con l’accusa di coltivazione illegale e detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Durante un servizio di pattugliamento in via San Benedetto, gli agenti della Squadra Volante hanno fermato l’uomo, residente nell’hinterland cagliaritano, notando il suo comportamento nervoso.

A seguito di un controllo, all’interno dello zaino del sospettato sono stati trovati dieci panetti di hashish, per un totale di circa 1 kg. Successivamente, una perquisizione presso la sua abitazione a Maracalagonis ha portato al ritrovamento di sei piante di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle droghe.

L’uomo è stato arrestato in flagranza e posto agli arresti domiciliari. Stamattina il GIP ha convalidato l’arresto e imposto l’obbligo di dimora.

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Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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