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Cronaca

Roma | Impiegato lotta tra la vita e la morte: accoltellato dopo una lite

Salerno, 38enne uccide la moglie a coltellate | Dramma anche in provincia di Napoli
repertorio

Un impiegato romano di 49 anni è in condizioni critiche dopo essere stato accoltellato da un 27enne che lo aveva attirato sotto la sua abitazione in via Giovanni Pastrone, nella zona Vigne Nuove. Dopo l’incidente, i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Roma Monte Sacro hanno arrestato il giovane, già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione in caserma per altre vicende. Il 27enne è ora indagato per tentato omicidio.

La Lite e l’Accoltellamento

I fatti risalgono al 12 giugno scorso. I due si conoscevano e avevano litigato per tutta la notte tramite messaggi per motivi ancora da chiarire. Al culmine della lite, il 27enne ha minacciato il 49enne, incensurato, di presentarsi sotto la sua abitazione per un incontro chiarificatore. Intorno alle 6:30 del mattino, l’indagato ha accoltellato la vittima all’addome.

Il Drammatico Ritrovamento

Le urla del 49enne hanno attirato l’attenzione di alcuni residenti che, affacciandosi, hanno visto i due sporchi di sangue. La vittima, in particolare, era seduta su una sedia, mentre si teneva la mano sul fianco da dove usciva copiosamente sangue. I cittadini hanno allertato il 112. All’arrivo dei carabinieri, il 27enne ha cercato di sviare le indagini, raccontando di una fantomatica rapina subita dal ferito ad opera di due sconosciuti. Tuttavia, le indagini dei carabinieri hanno rapidamente smascherato questa versione, giudicandola inverosimile.

La Scoperta dell’Arma

Nell’area retrostante il luogo dei fatti, nascosto da una siepe, i carabinieri hanno trovato un coltello da cucina di 28 cm con tracce di sangue visibili. La vittima è stata trasportata in codice rosso all’ospedale “Sandro Pertini” dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico per una lacerazione polmonare e una frattura costale sinistra. Attualmente, l’uomo è ricoverato in prognosi riservata.

Un Quartiere Sotto Tensione

Durante le indagini è emerso che il 27enne era considerato una minaccia nel quartiere, già noto alle forze di polizia per condotte violente e svariate fattispecie di reato. I residenti lo descrivono come una persona pericolosa e imprevedibile.

Raccolti i gravi elementi indiziari, supportati dalle testimonianze dei cittadini, i militari hanno arrestato il 27enne e lo hanno portato nel carcere di Regina Coeli in attesa dell’udienza di convalida, come disposto dal Tribunale di Roma.

Cronaca

Rieti | Arrestati due uomini per estorsione, vittima minacciata e aggredita per anni

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Rieti hanno arrestato in flagranza di reato un uomo di 36 anni e deferito un complice di 64 anni, entrambi residenti nel capoluogo, per il reato di estorsione. L’operazione è stata il culmine di un’indagine avviata a seguito della denuncia di un uomo che da anni subiva minacce e richieste di denaro, per un totale di oltre 30.000 euro.

Gli estorsori, oltre a intimidire la vittima, avevano preso di mira anche la compagna disabile dell’uomo, arrivando in alcune occasioni a danneggiare l’abitazione e aggredire fisicamente il malcapitato. La pressione esercitata dai due criminali includeva minacce di ulteriori violenze, qualora le somme richieste non fossero state versate.

In occasione dell’ennesima richiesta di denaro, i Carabinieri hanno organizzato un’operazione di osservazione e sono intervenuti durante la consegna della somma estorta. Il 36enne è stato arrestato sul posto, dopo aver riscosso 150 euro, parte di una somma complessiva di 1.050 euro già estorta alla vittima nei giorni precedenti. L’uomo era in contatto telefonico con il suo complice, successivamente identificato e denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rieti ha convalidato l’arresto e, su richiesta del Pubblico Ministero, ha disposto la custodia cautelare in carcere per il 36enne e gli arresti domiciliari per il 64enne, in attesa di ulteriori sviluppi del caso.

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Calabria

Crotone | 31 arresti e dinamiche interne della ‘Ndrangheta allo scoperto

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione antimafia, portando all’arresto di 31 persone. Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA), prevede per 15 indagati la custodia cautelare in carcere, per 7 gli arresti domiciliari e per 9 l’obbligo di dimora. Gli individui coinvolti sono accusati di vari reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione, usura, traffico di stupefacenti e reati legati alle armi e agli esplosivi.

Le indagini, avviate nell’ottobre del 2020 a seguito di un episodio estorsivo nei confronti di un imprenditore di Cutro, hanno progressivamente rivelato le dinamiche interne alla ‘ndrangheta nella zona di Cutro, con particolare riferimento alla famiglia Martino, legata al boss Nicolino Grande Aracri. Questa famiglia, attiva dopo l’arresto del boss, si contrappone alla cosca Ciampà-Dragone, tentando di affermarsi come un gruppo autonomo all’interno della ‘ndrangheta.

L’inchiesta si inserisce nel solco delle precedenti operazioni antimafia “Kyterion” e “Aemilia”, trovando conferme anche nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia. Gli investigatori hanno documentato l’esistenza di una rete di traffico di droga che operava principalmente lungo la direttrice Cutro-Cosenza-Catanzaro, con particolare attenzione al capoluogo calabrese. I proventi delle attività criminali servivano a sostenere economicamente gli affiliati e le famiglie dei detenuti.

L’indagine ha messo in luce il controllo capillare del territorio attraverso intimidazioni, estorsioni ai danni di imprenditori e attività usuraie. Sono stati inoltre scoperti due sequestri di armi avvenuti nel 2021 e nel 2022, confermando la disponibilità di armamenti da parte degli indagati. Anche le intercettazioni telefoniche e ambientali, unitamente alle operazioni di pedinamento e osservazione, hanno giocato un ruolo cruciale nella raccolta di prove.

Durante l’esecuzione delle misure cautelari, sono state condotte perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli indagati, aggiungendo ulteriori elementi all’inchiesta in corso.

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Cronaca

Lecce | Arrestato incensurato per detenzione di droga a Lecce: sequestrati 100 grammi di eroina

Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato ha arrestato un uomo salernitano, incensurato e classe 1972, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari dopo essere stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile durante un controllo antidroga nella periferia di Lecce.

Il sospetto è scattato quando i poliziotti hanno notato un veicolo che procedeva a velocità sostenuta. Decisi a fermarlo, hanno sottoposto il conducente a un controllo, ma l’uomo si è mostrato immediatamente irrequieto e insofferente. Ha dichiarato di essere un fotografo di ritorno da un incontro di lavoro a Taranto e di avere fretta, ripetendo insistentemente di dover proseguire il suo viaggio per impegni professionali.

Il nervosismo crescente dell’uomo ha spinto gli agenti a effettuare una perquisizione del veicolo. Dopo un’attenta ispezione, è stata trovata una quantità di quasi 100 grammi di eroina nascosta nell’imbottitura del sedile dell’auto, una sostanza nota per l’elevato potenziale di dipendenza.

L’uomo è stato condotto alla Questura di Lecce per gli accertamenti di rito e successivamente arrestato e posto agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È importante sottolineare che le indagini sono ancora in fase preliminare e gli esiti saranno valutati nel corso del processo, dove l’imputato potrà far valere la propria difesa.

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