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Campania

Napoli | Voleva suicidarsi piuttosto che essere la fidanzata del camorrista: dopo anni confessa tutto

Diventata maggiorenne da poco, aveva solo 13 anni quando è iniziato il suo calvario. Per liberarsi da un ragazzo legato alla camorra, che non faceva per lei, si è inflitta dolore autolesionistico e ha tentato il suicidio ingerendo sostanze tossiche. Nonostante il rifiuto, il ragazzo ha insistito, sfruttando i suoi legami familiari mafiosi, e l’ha tormentata con costosi regali e violenza fisica, arrivando a stringerle le mani intorno al collo quando ha capito che non sarebbe mai stato amato. L’odissea è finita grazie all’intervento degli investigatori della Squadra Mobile di Napoli e dei magistrati della IV sezione della procura partenopea.

La ragazza ha subito anni di vessazioni anche dalla famiglia dell’ex, che l’hanno portata sull’orlo del baratro. È stata costretta con la forza a mantenere contatti con lui anche durante la sua detenzione per una “stesa”, ordinandole di videochiamarlo. L’arresto del giovane e dei suoi familiari, tra cui lo zio Roberto Murano, noto affiliato al clan Contini, è avvenuto ieri. A Murano, la Polizia ha notificato un arresto in carcere, esteso anche allo zio e alla moglie di quest’ultimo. Altre tre donne della stessa famiglia, tra zie e cugina, sono state messe ai domiciliari. Tutti sono accusati di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso. Le minacce più pesanti sono arrivate da Murano, che ha continuato a tormentare la vittima e il suo fratello, che aveva denunciato la situazione: “Il guappo sono io… Andiamo insieme in Questura, già mi sono fatto 15 anni, me ne faccio altri 30 e mi levo uno sfizio mio, perché visto che chiama sempre le guardie, lo uccido.”

Dopo la scarcerazione, il 29enne ha perseguitato la ragazza tramite TikTok, violando i domiciliari per tormentarla di persona, anche a casa. Le vessazioni si sono intensificate quando ha scoperto che lei aveva iniziato una relazione con un altro ragazzo. La giovane temeva per la sua vita, temendo che la camorra potesse colpirla: “Sono consapevole che a me possa accadere qualcosa di brutto per essermi ribellata, ma non voglio che accada nulla ai miei fratelli perché non potrei più vivere.” Dopo il lockdown, aveva tentato di riallacciare i rapporti con l’ex per provare ad innamorarsi di lui, ma è caduta in depressione e ha dovuto dirgli che non lo amava. Questo ha innescato nuove pressioni. La metodologia mafiosa si è manifestata chiaramente la notte tra il 7 e l’8 maggio, con una scorribanda intimidatoria di scooter davanti alla sua abitazione. Il giudice ha sottolineato che il giovane ha sfruttato il potere criminale suo e della sua famiglia, legata al clan Contini, per impaurire e soggiogare la ex compagna, in una tipica espressione di camorra.

Campania

Napoli | Duro colpo al clan Fabbrocino: 13 arresti per estorsione, sequestrate due società

Su delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha riguardato 13 persone, di cui 12 sono state sottoposte alla custodia cautelare in carcere e una all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e tentata estorsione, e trasferimento fraudolento di valori. I reati sono aggravati dall’intento di favorire gli interessi del clan Fabbrocino, attivo a Palma Campania e nelle aree circostanti, sfruttando la forza intimidatoria del gruppo criminale.

Le indagini hanno rivelato che le attività estorsive sarebbero state compiute ai danni di vari imprenditori, al fine di permettere loro di continuare le proprie attività commerciali. Nell’operazione, sono state anche sequestrate due società ritenute riconducibili al clan Fabbrocino.

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Campania

Avellino | Egiziano a bordo di una costosa Mountain Bike, era rubata: restituita al proprietario

Ieri, grazie alla stretta collaborazione tra un cittadino di Avellino e la Polizia di Stato, è stato possibile recuperare una costosa Mountain Bike rubata e denunciare il responsabile. Il furto era avvenuto venerdì 13 settembre, quando la bici era stata sottratta da un garage nel centro della città.

Un cittadino ha notato un uomo a bordo di una Mountain Bike Trek di alto valore e ha allertato le forze dell’ordine, fornendo informazioni decisive per l’intervento. Gli agenti sono così riusciti a fermare un cittadino egiziano e a rinvenire la bici, che è stata subito restituita al legittimo proprietario. L’uomo fermato è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di ricettazione, e le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sul furto.

Questo episodio mette in luce ancora una volta l’importanza della collaborazione tra i cittadini e le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi. La Questura di Avellino ha colto l’occasione per invitare la cittadinanza a segnalare tempestivamente qualsiasi attività sospetta, sottolineando che anche piccoli contributi possono fare una grande differenza nella lotta alla criminalità.

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Campania

Napoli | Ricoverata bambina dopo aver ingerito droga

Martedì sera, i carabinieri sono stati chiamati al pronto soccorso dell’ospedale Santobono di Napoli dopo che una bambina di 10 mesi è stata ricoverata per sospetta intossicazione.

La piccola avrebbe ingerito una sostanza stupefacente, probabilmente hashish. Le autorità stanno conducendo indagini per chiarire le circostanze dell’accaduto. Fortunatamente, la bambina non è in pericolo di vita e rimane sotto osservazione in ospedale.

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