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Cronaca

Grosseto | Scomparso corriere sul monte Amiata, furgone bruciato e carico sparito


La procura di Grosseto ha avviato un’indagine sulla scomparsa di Nicolas Matias Del Rio, un corriere argentino di 48 anni residente ad Abbadia San Salvatore (Siena), sull’Amiata, del quale non si hanno notizie dal mercoledì 22 maggio, quando è stato visto per l’ultima volta a Castel del Piano (Grosseto) mentre effettuava una consegna. Il suo furgone è stato ritrovato completamente bruciato in un altro paese della Maremma, Roccalbegna, ma di lui non c’è traccia e il suo telefono è irraggiungibile.

Anche i pacchi che trasportava sono scomparsi: Del Rio aveva caricato borse di valore presso una delle pelletterie nel polo della moda di lusso sull’Amiata, per un valore di quasi 500.000 euro. I carabinieri, che non hanno trovato tracce della merce, non escludono che l’uomo sia stato vittima di una rapina. “Speriamo che non gli abbiano fatto del male”, ha dichiarato il titolare della ditta per la quale il corriere lavorava, in un’intervista a La Nazione.

La famiglia di Del Rio è in preda all’angoscia mentre la prefettura di Grosseto ha attivato il piano di ricerca delle persone scomparse. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Valeria Lazzarini. Intorno al furgone incendiato sono state condotte le prime ricerche, ma non sono emersi elementi che possano condurre al corriere scomparso.

Del Rio, sposato e padre di un bambino di otto anni, lavorava da due mesi per un’azienda nel settore della pelletteria dell’Amiata. Sergio de Cicco, titolare della ditta di consegne per la quale lavorava Del Rio, ha espresso preoccupazione per la sorte del ragazzo, ricordando che quest’ultimo era arrivato in Italia nel dicembre dell’anno precedente e che si era offerto di aiutarlo con il lavoro, dato che entrambi sono di origine argentina.

De Cicco ha raccontato che Del Rio era andato a Castel del Piano per ritirare delle borse da una ditta, ma mentre caricava la merce, è stato avvicinato da un uomo che si è presentato come dipendente di un’altra azienda locale. Quest’uomo ha chiesto a Del Rio di effettuare una piccola consegna per conto loro, ma De Cicco ha poi scoperto che l’azienda in questione era chiusa da tempo. Ha cercato di contattare Del Rio per avere spiegazioni, ma il telefono del corriere risultava spento. La sua ultima traccia è stata registrata nella zona di Santa Fiora, proprio in una telefonata al datore di lavoro.

Calabria

Bagnara Calabra | Allacci abusivi alla rete pubblica, 4 denunce

Un’operazione congiunta tra i carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra e il personale dell’Enel ha portato alla denuncia di quattro residenti della località Solano per aver effettuato allacci abusivi alla rete elettrica. Queste manovre illecite permettevano loro di alimentare le proprie abitazioni senza pagare per il servizio.

Inoltre, durante le verifiche, è emerso che un commerciante locale, titolare di un panificio, stava utilizzando un bypass per alimentare la sua attività, causando un danno economico significativo alla società fornitrice di energia. Il valore del danno è stato stimato attorno ai 100mila euro.

L’arresto del panificatore è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Reggio Calabria. Tutti gli indagati, oltre ad affrontare le conseguenze penali per furto aggravato, dovranno anche risarcire il consumo elettrico stimato.

Questo episodio evidenzia l’importanza della vigilanza nel settore energetico e le misure necessarie per contrastare comportamenti fraudolenti che danneggiano non solo le aziende ma anche i cittadini che rispettano le norme.

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Calabria

Corigliano Rossano (CS) | Maltrattamenti in famiglia, offese alla moglie e costrizione a lasciare il posto di lavoro, arrestato

Un episodio inquietante si è concluso con l’arresto di un uomo di 40 anni, ritenuto responsabile di maltrattamenti nei confronti della sua compagna. L’operazione, condotta dai carabinieri della Stazione di Corigliano Scalo in collaborazione con il Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, ha visto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Castrovillari.

Le indagini hanno rivelato un quadro drammatico: la vittima, una giovane madre, ha vissuto per lungo tempo sotto un regime di vessazioni sistematiche. Le umiliazioni subite si sono manifestate in comportamenti aggressivi e denigratori, volti a minare la sua autostima e a creare una forte dipendenza economica. La situazione è degenerata fino a spingerla a chiedere aiuto, determinata a liberarsi da una condizione insostenibile per sé e per i suoi figli.

Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e il supporto della Procura, è stata predisposta una misura cautelare in carcere per l’arrestato. Questa decisione è stata presa per prevenire ulteriori atti di violenza e garantire la sicurezza della donna e dei suoi bambini, che ora si trovano in una comunità protetta, lontani da ogni pericolo.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto le richieste della Procura, emettendo un’ordinanza di custodia cautelare, e l’uomo è stato trasferito nel carcere di Castrovillari. Questo intervento sottolinea l’importanza della tutela delle vittime di violenza domestica e il ruolo cruciale delle istituzioni nel combattere tali fenomeni.

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Cronaca

Lazio | Estorsioni nel Reatino: due arresti

CC Rieti

Negli ultimi giorni, la Stazione Carabinieri di Rieti ha portato a termine un’importante operazione contro l’estorsione, arrestando un trentaseienne e denunciando un sessantaquattrenne. I due sono accusati di aver minacciato un uomo per anni, costringendolo a pagare somme significative di denaro, superando i 30.000 euro, attraverso intimidazioni e aggressioni, anche nei confronti della compagna disabile della vittima.

L’indagine è partita dalla denuncia della vittima, che ha finalmente trovato il coraggio di segnalare le minacce subite. I militari hanno predisposto un servizio di osservazione e, durante un incontro programmato con gli estorsori, hanno colto in flagranza di reato l’autore del ritiro di una somma di denaro. L’operazione ha portato all’identificazione del secondo complice, che è stato denunciato.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha convalidato l’arresto e, a fronte delle prove raccolte, ha disposto misure cautelari: uno dei due estorsori è stato trasferito in carcere, mentre l’altro è agli arresti domiciliari. Questa azione segna un passo significativo nella lotta contro l’estorsione e la protezione delle vittime, evidenziando l’importanza della denuncia per combattere tali reati.

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