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Calabria

Castrovillari | Morte Denise Galatà: chiesto il rinvio a giudizio per istruttore e presidente della società di rafting


La procura di Castrovillari ha avanzato la richiesta di giudizio nei confronti di Gian Piero Bellavista, istruttore presente sul gommone, e Giuseppe Cosenza, presidente della società di rafting che ha organizzato l’escursione sul fiume Lao, dove la studentessa Denise Galatà dell’Istituto “Rechichi” di Polistena ha perso la vita. Entrambi negano le accuse.

Il tragico evento si è verificato il 30 maggio 2023, quando Denise è caduta dal gommone insieme alle sue compagne. Il suo corpo è stato trovato il giorno seguente, intrappolato sotto un tronco.

La richiesta di giudizio è stata formulata dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, dopo approfondite indagini e consulenze che hanno rivelato errori nell’organizzazione dell’escursione. Le condizioni meteorologiche non erano adatte e le misure di sicurezza insufficienti. La famiglia di Denise si costituirà parte civile, assistita dall’avvocato Carmela Macrì, e chiede giustizia.

Il processo avrà luogo davanti al Gip di Castrovillari. Fino alla sentenza definitiva, gli imputati sono considerati innocenti.

L’autopsia ha confermato che la morte di Denise è stata causata da annegamento traumatico, con fratture alla gamba e al braccio.

Una perizia condotta dal consulente tecnico ingegnere Giuseppe Viggiani ha rivelato che durante l’escursione, diversi gommoni sono stati coinvolti in incidenti, causando la caduta di partecipanti in acqua. Denise è stata coinvolta in due di questi incidenti e ha perso la vita a causa dell’impatto con un tronco e dell’annegamento.

I soccorsi sono stati chiamati oltre due ore dopo l’incidente e Denise è stata ritrovata il giorno seguente.

Calabria

Lazzaro (RC) | 15 Anni di persecuzione: arrestata donna per stalking sul suo dentista

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Lazzaro hanno arrestato una 52enne, già sottoposta a un divieto di avvicinamento nei confronti di un dentista 72enne, a causa di comportamenti molesti e perseguitori durati 15 anni. La donna era stata legalmente obbligata a mantenere una distanza di 200 metri dal professionista e a non contattarlo in alcun modo, a seguito di segnalazioni riguardanti le sue insistenze nel cercare una relazione mai ricambiata.

La storia ha avuto inizio circa 15 anni fa, quando la donna era una paziente dello studio dentistico dell’uomo. Col passare del tempo, il suo interesse è degenerato in comportamenti invasivi, tra cui messaggi quotidiani su WhatsApp e tentativi ripetuti di contatto diretto. In uno degli episodi più inquietanti, il dentista ha trovato un pacco contenente dolci, un fiore e una lettera d’amore lasciato davanti alla sua casa.

Il 72enne ha vissuto in uno stato di ansia costante, temendo per la propria sicurezza e cercando di evitare ogni possibile incontro con la donna. L’ultimo tentativo di contatto si è verificato recentemente, quando la 52enne ha suonato al campanello dell’abitazione del dentista, dove era presente la sua compagna. Quest’ultima ha immediatamente allertato il compagno, portando all’intervento dei Carabinieri.

Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato la donna nelle immediate vicinanze e l’hanno arrestata per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento. Attualmente, la donna si trova agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori sviluppi giudiziari. La vicenda, già complessa e delicata, è ancora oggetto di indagini e gli accusati sono considerati non colpevoli fino a una eventuale condanna definitiva.

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Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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Calabria

Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”

CC Catanzaro

I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.

La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.

L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.

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