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Cronaca

Caso Fassino | Ai vigilantes avrebbe detto: “Lei non sa chi sono io”, in passato si dileguò:

Ulteriori dettagli emergono sulla vicenda coinvolgente Piero Fassino, il deputato del Partito Democratico che è stato denunciato dai dipendenti del duty free dell’aeroporto di Fiumicino per il presunto tentato furto di un profumo (Chance di Chanel) del valore di oltre 100 euro. Fassino ha attribuito l’incidente a un malinteso, ma pare che gli addetti alla sicurezza di Fiumicino abbiano segnalato che questo non fosse il primo caso simile: si sarebbe trattato del terzo episodio simile, e per questo motivo il deputato dem era “attenzionato” dalla vigilanza. Sembrerebbe che Fassino abbia risposto con un: “Lei non sa chi sono io”.

Secondo quanto riportato da varie fonti giornalistiche, tra cui Il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera, la dirigenza del duty free ha deciso di presentare un esposto nonostante le immediate scuse di Fassino e il tentativo di acquistare due confezioni di profumo per dimostrare la sua buona fede. La decisione è stata presa perché non si sarebbe trattato di un caso isolato. Nella denuncia presentata contro il deputato del PD emergono altri dettagli, attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità. Pare che Fassino abbia tentato di rubare profumi femminili in almeno altre due occasioni. Gli investigatori stanno ora ascoltando gli addetti che erano presenti durante questi altri episodi. Secondo alcune testimonianze, nell’ultimo episodio, quando la sicurezza lo ha fermato, Fassino avrebbe dapprima fornito spiegazioni, per poi diventare aggressivo e concludere con il classico “lei non sa chi sono io”.

Come riportato da fonti interne all’aeroporto di Fiumicino, il deputato del PD sarebbe stato denunciato solo al terzo tentativo di furto. Il primo episodio ha attirato l’attenzione su di lui: si sarebbe diretto verso l’uscita con un profumo in tasca, ma è riuscito a sfuggire alla sicurezza mescolandosi tra la folla. La seconda volta è stato bloccato, ma ha pagato il conto, mentre la terza volta è scattata la denuncia.

Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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