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Aosta | Manifesto elettorale di Giorgia Meloni a testa in giù


Durante il 25 aprile, un manifesto elettorale per le elezioni europee di Giorgia Meloni è stato affisso capovolto ad Aosta, mostrando la premier con la testa in giù. Il cartellone era posizionato sotto una pensilina dell’autobus in piazza dell’Arco d’Augusto.

In altre zone della città, sono comparsi graffiti e disegni sui manifesti della premier.

Alberto Zucchi, presidente di Fratelli d’Italia Valle d’Aosta, ha dichiarato all’ANSA: “Stiamo conducendo accertamenti per determinare se il rovesciamento del manifesto sia stato un atto doloso. Riguardo agli atti vandalici, rappresentano un evidente segno di intolleranza civile e politica: mi aspetto che siano condannati dalle istituzioni valdostane”.

Il manifesto rovesciato, fotografato ieri, può essere rimosso senza danni perché non è incollato, ma appeso alla struttura della pensilina dell’autobus. Sui graffi sui manifesti elettorali in altre zone della città, Zucchi ha commentato: “Rivelano, ancora di più oggi, l’intolleranza, l’odio e l’acrimonia nel clima politico. Il rifiuto di certe fazioni di accettare i risultati di un voto democratico è inaccettabile”. Per questo, il presidente di FdI Valle d’Aosta spera che “anche le altre forze politiche prendano posizione. Non si possono sentire certi cori e lodi solo quando certe azioni provengono da una parte”.

Cronaca

Aosta | Trovati senza vita i corpi dei due alpinisti dispersi sul Monte Bianco

Sono stati trovati senza vita i corpi dei due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco. Andrea Galimberti, 53 anni, originario di Como, e Sara Stefanelli, 41 anni, di Genova, sono stati rinvenuti dal Peloton d’haute montagne di Chamonix durante un sorvolo in elicottero. I soccorritori hanno descritto una scena drammatica: i due erano abbracciati, probabilmente nel tentativo disperato di difendersi dal freddo estremo.

La coppia era dispersa da sabato scorso, quando si erano persi i contatti durante l’ascesa verso la vetta. L’ultimo segnale del loro GPS li aveva localizzati a 4.500 metri di altitudine, sul “Mur de la Cote”, un tratto ghiacciato e ripido vicino alla cima del Monte Bianco. È proprio lì che sono stati avvistati i loro corpi, dopo giorni di ricerche complicate dalle avverse condizioni meteorologiche.

Le temperature in alta quota erano scese fino a -15 gradi, accompagnate da venti fortissimi che hanno raggiunto i 150 chilometri orari. Le condizioni proibitive e la nevicata recente, che ha accumulato oltre 50 centimetri di neve fresca, hanno reso particolarmente difficili le operazioni di soccorso. Nonostante i ripetuti tentativi di raggiungere la coppia, le squadre di soccorso erano state costrette a rinunciare a operazioni via terra a causa del rischio di valanghe e del forte vento.

Purtroppo, si ritiene che i due alpinisti siano morti già sabato, probabilmente a causa dell’assideramento durante la tempesta. Nello stesso giorno, erano stati dati per dispersi anche due alpinisti sudcoreani, i cui corpi sono stati trovati a poca distanza da quelli degli italiani.

Le ricerche sono riprese all’alba, non appena le condizioni atmosferiche lo hanno permesso, e si sono concluse con il recupero delle salme, che sono state trasportate a Chamonix. Gli ultimi contatti con i due italiani risalgono a quasi 70 ore prima del ritrovamento, quando avevano lanciato un disperato appello ai soccorritori, descrivendo il loro stato di blocco a 4.600 metri d’altitudine, in mezzo alla tormenta.

La vicenda si inserisce in un tragico contesto di incidenti recenti sulle Alpi. A pochi chilometri dal luogo della tragedia sul Monte Bianco, il corpo di un’escursionista canadese è stato ritrovato al Col de la Seigne, nella val Veny, tra Italia e Francia. La donna era stata data per dispersa dopo un’escursione, e il suo corpo è stato recuperato all’alba, probabilmente deceduta a causa di un malore.

Questi episodi mettono nuovamente in evidenza i rischi estremi legati alle attività in montagna, dove le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente, mettendo a repentaglio anche i più esperti.

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Cronaca

Aosta | Soccorritori non riescono a raggiungere i due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco

Sul Monte Bianco, la situazione meteo avversa sta complicando gravemente le operazioni di soccorso per due alpinisti italiani, Sara Stefanelli e Andrea Galimberti. I due, bloccati a circa 4.600 metri di quota, hanno lanciato un allarme sabato pomeriggio, segnalando di trovarsi in difficoltà e di rischiare l’ipotermia a causa delle condizioni estreme.

Le squadre di soccorso, tra cui il Peloton de gendarmerie de haute montagne di Chamonix e il Soccorso alpino valdostano, sono state costrette a interrompere le ricerche a causa del maltempo persistente. A Chamonix, le condizioni sono particolarmente difficili, con piogge che hanno iniziato a cadere dalla mattina. Anche se le condizioni sono leggermente migliori a Courmayeur, il maltempo sulla cima del Monte Bianco rende impossibile l’accesso sia via elicottero che via terra.

Le temperature sui 4.750 metri del colle Major sono scese a oltre -12 gradi durante la notte, secondo i dati della stazione meteo di Arpa Valle d’Aosta. Gli alpinisti italiani, insieme a due alpinisti coreani anch’essi dispersi, sono in una situazione critica. La speranza è che i due italiani abbiano trovato rifugio dal gelo e dalla bufera, magari scavando una buca nella neve o riparandosi in un crepaccio. Il rifugio più vicino è la Capanna Vallot, situata a 4.362 metri, ma i loro telefoni risultano spenti, rendendo le comunicazioni particolarmente difficili.

Le squadre di soccorso rimangono pronte a intervenire non appena le condizioni meteorologiche lo permetteranno, con elicotteri pronti a decollare da entrambi i versanti del Monte Bianco. Nel frattempo, il continuo maltempo continua a rendere estremamente pericolosa qualsiasi operazione di salvataggio.

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Attualità

Aosta | Il Traforo del Monte Bianco si appresta ad avviare il primo cantiere-test di risanamento della volta

Il Traforo del Monte Bianco sta per avviare il primo cantiere di risanamento della volta, con l’inizio dei lavori previsto tra sei giorni. Il progetto, che prevede interventi su due tratti di 300 metri ciascuno, è stato rinviato di un anno rispetto alla pianificazione iniziale. Questo rinvio era stato deciso per garantire una connettività continua tra Italia e Francia, soprattutto dopo una frana sulla A43 in Maurienne, Francia.

La chiusura totale del traforo al traffico è programmata dalle 17 di lunedì 2 settembre fino alle 17 di lunedì 16 dicembre 2024. Questa tempistica è stata scelta in accordo con le prefetture della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia, considerandola come il periodo meno impattante per il turismo e l’economia regionale. Nel 2023, i veicoli leggeri hanno rappresentato il 68% del traffico attraverso il traforo, rendendo cruciale la scelta di questo periodo autunnale per ridurre al minimo le ripercussioni.

I lavori verranno eseguiti in due fasi-test nel 2024 e nel 2025, per determinare le migliori metodologie operative per il risanamento completo della volta. Il Tmb-Geie, gestore della galleria, ha assicurato l’impegno massimo per rispettare i tempi previsti e minimizzare la durata della chiusura. Le concessionarie Sitmb e Atmb stanno collaborando con le autorità dei due Paesi per sviluppare soluzioni alternative di collegamento durante il periodo di lavori.

L’investimento totale per questi interventi ammonta a 50 milioni di euro, sottolineando l’importanza e la complessità dell’operazione. Le autorità e gli enti coinvolti sono focalizzati su garantire che i lavori procedano secondo il piano, riducendo al minimo i disagi per i viaggiatori e per le economie locali delle regioni interessate.

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