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Emilia Romagna

Bologna | Città 30, nuova protesta dei contrari: in duecento in Piazza Santo Stefano

“La vera festa è la nostra.” È questo il messaggio lanciato dal palco di Piazza Santo Stefano, dove gli oppositori della Città 30 hanno risposto alla celebrazione organizzata dalle associazioni favorevoli all’ordinanza, tenutasi sul lato opposto della ‘T’, in Piazza San Francesco. Davanti alle Sette Chiese, circa duecento partecipanti esprimono il loro dissenso in modo più sobrio: niente palloncini o biciclette, ma striscioni, volantini e bandiere di alcuni partiti.

“Tra le due piazze c’è un dibattito ancora apertissimo,” assicura Giorgio Gorza, portavoce del movimento Una Bologna che Cambia, che da mesi raccoglie il malcontento dei cittadini attraverso diversi cortei e proteste. Tuttavia, Gorza tiene a precisare: “Non è un incontro solo contro la Città 30, ma anche contro il degrado e i progetti sbagliati come il Passante di mezzo e il tram.”

Nonostante ciò, l’argomento principale degli interventi sul palco riguarda proprio i nuovi limiti di velocità e la direttiva correttiva che Matteo Salvini vorrebbe imporre alle ordinanze bolognesi e al sindaco Matteo Lepore. “Non solo non ascolta le nostre proposte, ma non rispetta le leggi nazionali. Ci vorrebbe il commissariamento,” sostiene Alessandro Fortunati, tassista e responsabile di ‘In Taxi’. “Il sindaco dovrebbe imparare ad ascoltare i cittadini,” aggiunge Cristiano Di Martino, segretario cittadino della Lega. “Deve attenersi alle regole e non alle sue fantasie. Acceda alla direttiva del Mit.”

Il dibattito si estende anche all’attualità nazionale e alla protesta degli agricoltori, che da due mesi sono in mobilitazione contro il governo. “Nessuno ci ascolta, è vergognoso,” afferma Luisito Naldi, produttore di orticole e cereali. “Da due mesi andiamo avanti e indietro con i trattori e il governo non ci ha dato una risposta.”

Attualità

Alluvione in Emilia-Romagna, dal Governo 20 mln dopo stato di emergenza

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dal maltempo che ha colpito la regione. Alla riunione hanno partecipato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il vicepresidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e il commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.

Meloni ha ribadito la solidarietà del Governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi.
Inoltre, ha assicurato che, non appena giungerà al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia Romagna, sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Cronaca

Meloni annuncia: 20 milioni in arrivo per l’Emilia Romagna colpita dal maltempo

Palazzo Chigi

Il governo italiano è pronto a intervenire per sostenere l’Emilia Romagna, gravemente colpita dalle recenti emergenze climatiche. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dichiarato che, una volta ricevuta la richiesta formale della Regione per la dichiarazione dello stato d’emergenza, verrà convocato un Consiglio dei ministri straordinario. In tale occasione, verranno stanziati 20 milioni di euro per le prime misure di soccorso e il ripristino dei servizi essenziali. Ulteriori fondi saranno previsti in seguito, una volta completate le valutazioni dei danni. L’annuncio è stato fatto nel corso di una riunione tenuta via videoconferenza con le autorità locali, come riportato da Palazzo Chigi.

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Cronaca

Tragico Caso di Vignale: Arrestata la madre di due neonati

Chiara Petrolini, una giovane di 22 anni, è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso i suoi due neonati, i cui corpi sono stati trovati sepolti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. L’episodio ha suscitato indignazione e shock nella comunità locale.

Le indagini hanno rivelato che la Petrolini, durante la sua seconda gravidanza, avrebbe nascosto la sua condizione per paura del giudizio altrui. Dopo il parto, ha dichiarato di aver sepolto i neonati, sostenendo che entrambi erano nati morti. Tuttavia, le autopsie hanno contraddetto questa versione, indicando che il secondo bambino era nato vivo.

Il procuratore di Parma ha sottolineato che le evidenze raccolte potrebbero suggerire una premeditazione, considerando anche le ricerche fatte online dalla giovane su come nascondere la gravidanza e accelerare il parto. Inoltre, sono emerse informazioni sul suo stile di vita durante la gravidanza, che includeva l’uso di sostanze incompatibili con lo stato di gestazione.

La vicenda ha scosso profondamente la comunità, con commenti di incredulità e dolore da parte di familiari e amici. La madre del fidanzato di Chiara ha espresso un sentimento di sollievo per l’arresto, evidenziando la gravità della situazione.

La storia di Chiara Petrolini solleva interrogativi inquietanti sulla salute mentale e il supporto sociale per le giovani madri, rendendo necessario un dibattito più ampio su questi temi delicati.

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