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Attualità

Palermo | Il boss Auteri non parla, i magistrati cercano i suoi fiancheggiatori

Il boss palermitano Giuseppe Auteri ha scelto di rimanere in silenzio di fronte ai magistrati, ma l’inchiesta sui suoi anni di latitanza procede a passo spedito. Gli inquirenti della Dda e i carabinieri si stanno concentrando sull’analisi di pizzini, documenti e telefoni rinvenuti nel rifugio di via Recupero, una strada laterale di via Oreto, vicino alla stazione centrale di Palermo. Attendo anche i risultati della perizia balistica sulla pistola calibro 38 trovata con lui durante l’irruzione degli investigatori il 4 marzo scorso.

Auteri, noto come “Vassoio” e considerato il capo di Porta Nuova, si era reso latitante nel settembre del 2021, rafforzando nel frattempo il suo potere all’interno del mandamento. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i suoi contatti e la rete di sostenitori che lo hanno aiutato a eludere le ricerche. Il boss è accusato di detenere l’arma da fuoco e era stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Vento” contro i clan del centro, con accuse di associazione mafiosa, estorsione aggravata e associazione a delinquere per il traffico di droga. Pur avendo evitato l’arresto fino a quel momento, ora dovrà affrontare il procedimento giudiziario.

Durante le udienze, Auteri ha scelto di non parlare. Attualmente detenuto nel carcere di Pagliarelli, ha mantenuto una linea di grande prudenza limitando i contatti, soprattutto con familiari e parenti. Tuttavia, secondo l’accusa, è riuscito a mantenere il controllo del clan e ad amministrare vari affari. Il suo nome è strettamente legato a quello del boss Tommaso Lo Presti, soprannominato “il Lungo”, che gli aveva affidato il compito di gestire la cassa di Porta Nuova insieme a Giuseppe Incontrera, ucciso il 30 giugno 2022.

L’inchiesta sulla cattura del capo di Porta Nuova è coordinata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai pm Gaspare Spedale e Federica La Chioma. Si stanno conducendo accertamenti per ricostruire la latitanza di Auteri, che potrebbe aver cambiato più di una volta rifugio dal 2021. Il suo ultimo nascondiglio, in un modesto appartamento, è stato scelto per la sua discrezione. Auteri aveva con sé anche una somma di denaro, che gli sarebbe stata consegnata per sostenere la sua fuga.

Nel mandamento di Porta Nuova, colpito da numerose operazioni delle forze dell’ordine, il traffico di droga è uno dei principali business insieme alle estorsioni. Gli investigatori hanno ricostruito minuziosamente il modus operandi dei boss, che impongono ai pusher di rifornirsi solo da loro e di seguire rigide regole nella vendita di stupefacenti.

L’ascesa di Auteri è iniziata nel settembre 2019, dopo la sua scarcerazione da una condanna per rapina ed estorsione. La sua ascesa sarebbe stata favorita dalla liberazione di Tommaso Lo Presti nel febbraio 2020, che lo aveva designato come cassiere insieme a Incontrera. La telefonata anonima alle forze dell’ordine il 5 giugno 2020, segnalando la falsa eliminazione di Salvatore Incontrera, sembra essere stata un tentativo di influenzare le dinamiche criminali e favorire l’ascesa di Auteri.

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Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Alluvione in Emilia-Romagna, dal Governo 20 mln dopo stato di emergenza

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione in videocollegamento con l’Emilia Romagna sull’emergenza causata dal maltempo che ha colpito la regione. Alla riunione hanno partecipato il ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il vicepresidente facente funzioni della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, e il commissario straordinario di Governo alla ricostruzione nei territori colpiti dall’alluvione verificatasi in Emilia Romagna, Toscana e Marche, Francesco Paolo Figliuolo.

Meloni ha ribadito la solidarietà del Governo alla popolazione colpita dalle violente calamità naturali dei giorni scorsi e ha acquisito le informazioni più recenti sulla situazione degli sfollati e sull’andamento dei soccorsi.
Inoltre, ha assicurato che, non appena giungerà al Governo la richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte della Regione Emilia Romagna, sarà convocato un Consiglio dei ministri che provvederà a stanziare 20 milioni per far fronte alle prime necessità e per il ripristino dei servizi essenziali, e che ulteriori stanziamenti saranno resi disponibili all’esito delle ricognizioni successive all’emergenza.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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Castrovillari (CS) | Reparti ospedalieri otorino e pneumologia a rischio chiusura

L’ospedale “Pasquale Ferrari” sta affrontando gravi difficoltà operative, in particolare nei reparti di Otorinolaringoiatria e Pneumologia. Nonostante gli sforzi degli operatori sanitari, la situazione continua a destare preoccupazione: l’Otorino è a rischio di chiusura e la Pneumologia fatica a mantenere un numero adeguato di medici.

A settembre, l’assenza di un potenziamento significativo del personale ha aggravato le emergenze già esistenti. Con due medici in procinto di lasciare il servizio, l’Otorino si trova in una situazione critica, mentre la Pneumologia è in continua ricerca di nuovo personale, sia medico che infermieristico.

Questi problemi non sono nuovi; le difficoltà si accumulano da tempo e necessitano di interventi urgenti. Le lunghe liste d’attesa e la crescente richiesta di servizi ambulatoriali da parte della comunità locale evidenziano l’importanza di una sanità pubblica efficiente e reattiva.

Anche altri reparti, come Neurologia e Gastroenterologia, si trovano in una fase di emergenza. Le attese per le cure sono sempre più pesanti, mentre i lavori previsti per il Pronto Soccorso non sembrano risolvere i problemi strutturali più ampi che affliggono l’ospedale.

Un’altra questione cruciale è la situazione dell’Ortopedia-Traumatologia, chiusa nel 2014 e riaperta solo parzialmente successivamente. Nonostante gli annunci di un nuovo team medico e di piani per ripristinare i ricoveri, l’assenza di azioni concrete da parte dell’Asp ha portato a un immobilismo preoccupante.

In sintesi, il “Pasquale Ferrari” ha bisogno urgente di un rafforzamento del personale per poter ripristinare l’efficacia dei suoi servizi. Solo un investimento mirato e tempestivo nel capitale umano potrà garantire un futuro più stabile e di qualità per la sanità locale.

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