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Campania

Arzano (NA) | Ancora furti notturni, cresce la protesta dei residenti sui social FOTO

L’ondata di furti nella città sta mettendo in allarme i residenti, che si chiedono dove sia finita la videosorveglianza urbana. Dopo l’attacco alla Rinauto (nella foto), i commercianti si rivolgono al Prefetto Michele Di Bari in cerca di soluzioni.

Numerosi cittadini, ormai rassegnati ai continui furti, si esprimono sui social media denunciando un aumento senza fine delle rapine. Nel recente fine settimana, ha destato scalpore il tentativo di furto notturno presso la concessionaria “Rinauto Motori” in via Leon Battista Alberti, sulla provinciale Arzano-Casandrino, mentre qualche giorno prima è stata colpita la pizzeria “La Cantina di Carmine” in via Melito, seguita da due farmacie.

Il tentativo di furto alla Rinauto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Il proprietario, che vive in loco, è intervenuto tempestivamente all’udire rumori di scasso, costringendo i ladri alla fuga. Per fortuna, non è stato portato via nulla, ma le porte d’ingresso sono state danneggiate. Alcuni cittadini, esasperati, stanno persino considerando di organizzare ronde notturne.

Dai social media, gli abitanti spaventati chiedono maggior sicurezza, descrivendo la situazione come “ingestibile”. Nel frattempo, i ladri continuano indisturbati a rubare monopattini elettrici e auto a qualsiasi ora del giorno.

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La situazione della sicurezza ad Arzano rimane estremamente critica e non mostra segni di miglioramento, nonostante i tavoli sull’ordine pubblico e le rassicurazioni delle autorità. Anzi, l’escalation di furti a negozi, case e veicoli sembra peggiorare.

Nel frattempo, sono sorte polemiche tra i cittadini dei comuni di Frattamaggiore e Casoria, anch’essi colpiti dai furti, dopo un incontro con il Prefetto il 29 febbraio scorso. Durante l’incontro, si è parlato di interventi sulla sicurezza urbana e lo sviluppo economico della zona.

Una delle proposte discusse è stata la razionalizzazione dei sistemi di videosorveglianza esistenti, per collegarli alle sale operative delle forze dell’ordine. Tuttavia, mentre la città vive uno stato di abbandono, le telecamere installate dall’Asi nei mesi scorsi non sarebbero ancora state segnalate da alcuna cartellonistica, come previsto dalla legge sulla privacy. La mancanza di videosorveglianza in una città ad alto tasso di criminalità sta suscitando proteste online.

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Campania

Scampitella (AV) | Violazione del divieto di avvicinamento in luogo a lui interdetto, arrestato

I Carabinieri della Compagnia di Ariano Irpino hanno recentemente effettuato un arresto a Scampitella, portando in manette un uomo di 52 anni per violazione di un provvedimento giudiziario. L’individuo era sottoposto a un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, un’ordinanza emessa dal Tribunale di Benevento.

Durante un servizio di pattuglia, i militari hanno individuato e fermato l’uomo nei pressi di uno dei luoghi a lui interdetti. La sua presenza nella zona è stata considerata una violazione del provvedimento in vigore, che gli vietava di avvicinarsi a determinati luoghi legati alla persona protetta.

L’arresto, avvenuto in flagranza di reato, ha messo in evidenza la vigilanza delle forze dell’ordine nel garantire il rispetto delle misure di protezione imposte dai tribunali. L’uomo, già noto alle Forze dell’Ordine, è stato trattenuto in attesa di ulteriori sviluppi del caso.

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Campania

Napoli | Subiva angherie da parte del figlio e del genero e chiede alla camorra di ucciderli, 12 arresti

Un’inquietante vicenda di intimidazioni e richieste di omicidio è emersa dall’ultima inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, condotta in collaborazione con il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Castello di Cisterna. L’operazione, che ha portato all’arresto di dodici persone e all’imposizione di obblighi di presentazione per altre tredici, ha rivelato l’oscuro intreccio tra criminalità organizzata e violenze domestiche.

L’indagine ha portato alla luce un episodio scioccante risalente al 20 giugno 2022. In quell’occasione, un uomo, oppresso dai maltrattamenti del figlio e del genero, si è rivolto al clan Fabbrocino chiedendo aiuto per risolvere la sua situazione in modo estremo. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, l’uomo ha richiesto aiuto al clan per far sparire i due familiari che lo tormentavano, avanzando una richiesta di omicidio con distruzione dei corpi.

Il clan, tuttavia, ha risposto con una sorprendente dose di moderazione. I membri della camorra hanno rassicurato l’uomo che avrebbero parlato con i familiari e che non avrebbero preso misure estreme. L’episodio è stato trattato come un caso di estorsione e intimidazione da parte del clan, che si presentava come un “sportello d’ascolto” per i problemi dei cittadini.

Tra gli arrestati c’è anche Biagio Bifulco, presunto capo della famiglia Fabbrocino di Palma Campania, che avrebbe continuato a gestire gli affari del clan anche mentre era detenuto. Le indagini hanno rivelato che, durante la sua detenzione, Bifulco riceveva tangenti di 4.000 euro al mese da un imprenditore, in cambio di favori e imposizioni per l’uso di una società di autotrasporti.

Questa operazione dimostra come il clan Fabbrocino gestisse le proprie attività illecite con una strategia ben organizzata, estorcendo denaro e imponendo il proprio controllo anche nei settori economici legittimi. L’inchiesta mette in luce non solo la crudeltà e la violenza della camorra, ma anche la complessità delle sue operazioni e il grado di infiltrazione nelle attività commerciali locali.

Le misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari di Napoli, Leda Rossetti, sono il risultato di un’accurata indagine che ha svelato il vero volto della criminalità organizzata nella regione. Il procedimento continua e le persone coinvolte sono considerate non colpevoli fino alla definitiva pronuncia di condanna.

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Campania

Avellino | Sequestrati 110 capi di prodotti contraffatti

Nel contesto delle operazioni di controllo e contrasto alla contraffazione, la Guardia di Finanza di Avellino ha recentemente eseguito un’importante operazione che ha portato al sequestro di 110 articoli di abbigliamento, scarpe e borse di marche famose, tra cui Nike, Louis Vuitton, Gucci, Prada e Adidas. I prodotti, tutti falsificati, erano destinati alla vendita attraverso canali non ufficiali e a prezzi significativamente inferiori rispetto a quelli di mercato.

L’indagine, condotta dal Nucleo Mobile del Gruppo di Avellino, è stata avviata grazie al monitoraggio di diversi social network, dove gli agenti hanno individuato un venditore sospetto. Questo individuo, residente a Pratola Serra, operava principalmente tramite vendite per corrispondenza, attirando clienti con offerte di merce a prezzi stracciati. I finanzieri, dopo aver verificato l’irregolarità dei prodotti e la loro provenienza illecita, hanno localizzato e sequestrato il materiale contraffatto.

Questa operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nel combattere il mercato della contraffazione, un fenomeno che non solo danneggia i brand originali ma ha anche un impatto negativo sulle finanze pubbliche. La commercializzazione di prodotti falsificati comporta perdite fiscali notevoli e influisce negativamente sulla crescita economica e sulla qualità dei servizi pubblici.

Il procedimento penale è attualmente in fase preliminare e, come per ogni indagine in corso, la responsabilità del soggetto coinvolto sarà definitivamente accertata solo a seguito di una sentenza irrevocabile di condanna, rispettando il principio di presunzione di innocenza.

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