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Calabria

‘Ndrangheta in Lombardia, confermate in appello condanne per 200 anni I NOMI

La Corte d’Appello di Milano ha ratificato le 34 condanne emesse ai danni di altrettanti imputati che avevano optato per il giudizio abbreviato nel contesto dell’inchiesta “Cavalli di Razza” condotta dalla DDA di Milano contro la ‘ndrangheta in Lombardia, focalizzandosi soprattutto sulle province di Como e Varese. I giudici della quinta sezione penale, guidati dalla presidente Monica Fagnoni, hanno confermato le accuse formulate dai pm Pasquale Addesso e Sara Ombra, che includevano l’appartenenza a un’organizzazione di stampo mafioso e vari reati correlati quali il traffico di droga, bancarotte fraudolente, estorsioni e l’uso di fatture per operazioni fittizie.

Le condanne sono state leggermente modificate rispetto al calcolo effettuato dalla giudice Lorenza Pasquinelli di primo grado. Bartolomeo Iaconis, il capo locale di Fino Mornasco, era stato condannato a 11 anni e 8 mesi, mentre i suoi sottoposti Pasquale e Michele La Rosa a 10 anni, Michelangelo Belcastro a 9 anni e 4 mesi, Antonio Valenzisi a 10 anni, e Roberto Valenzisi a 10 anni e 4 mesi.

La quinta sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha confermato le condanne emesse nel dicembre 2022, totalizzando circa 200 anni di reclusione, con la pena più severa, oltre 11 anni, inflitta a Bartolomeo Iaconis, storico capo della ‘ndrangheta in Lombardia. Questa sentenza conclude il processo in secondo grado, con lievi riduzioni delle pene per alcuni imputati, riguardando oltre 30 persone coinvolte nell’inchiesta “Cavalli di Razza” del novembre 2021, parte di una più ampia operazione coordinata tra le DDA di Reggio Calabria e Firenze contro il clan Piromalli-Molé.

Durante il processo era emerso che Attilio Salerni (condannato a 8 anni) e il fratello Antonio (8 anni e 4 mesi) erano gli esecutori materiali di violenze e minacce contro i dirigenti della Spumador Spa, azienda di bevande gassate coinvolta con i clan, la quale ha ricevuto una provvisionale di risarcimento di 100.000 euro. Anche Elisabetta Rusconi e Carmela Consagra (moglie di Iaconis) sono state condannate per associazione mafiosa, accusate di essere intestatarie fittizie di tre società e di gestire attività di recupero crediti quando i loro mariti erano in carcere.

La sentenza di primo grado, emessa dal giudice Lorenza Pasquinelli, ha evidenziato l’evolversi della presenza della ‘ndrangheta in Lombardia, con un arricchimento del panorama criminale locale che coinvolge sia personalità già note che nuove generazioni e reclute.

Calabria

Bagnara Calabra (RC) | Denunciate Quattro Persone per Furto di Energia Elettrica, Arrestato un Commerciante

I Carabinieri della Stazione di Bagnara Calabra, in collaborazione con il personale dell’Enel, hanno denunciato quattro persone residenti nella località Solano per furto aggravato di energia elettrica. Le indagini, condotte nell’ambito di un’attività mirata di controllo, hanno rivelato che gli indagati avevano realizzato allacci abusivi alla rete pubblica per alimentare illegalmente le proprie abitazioni.

Nel corso dello stesso controllo, le forze dell’ordine hanno scoperto che un commerciante locale, titolare di un panificio, utilizzava un bypass per alimentare il proprio esercizio commerciale. Questo stratagemma ha causato un danno economico significativo alla società erogatrice del servizio, stimato in circa 100.000 euro. Il commerciante è stato immediatamente arrestato, e il suo arresto è stato convalidato dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria.

Tutti gli indagati, oltre ad essere chiamati a risarcire il consumo di energia stimato, dovranno rispondere del reato di furto aggravato. L’operazione rientra nelle attività di controllo e monitoraggio che l’Arma dei Carabinieri svolge costantemente per contrastare gli allacci abusivi e il furto di energia elettrica, reati che causano danni economici rilevanti e compromettono la corretta erogazione dei servizi pubblici essenziali.

Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e, come previsto dalla legge, per tutti gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva.

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Calabria

Crotone | 31 arresti per associazione mafiosa, estorsione e traffico di droga

I Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, con il supporto delle unità di Catanzaro, Vibo Valentia, Cosenza e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata, portando all’arresto di 31 persone. L’operazione è stata condotta sulla base di un provvedimento cautelare emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Le persone arrestate sono accusate, a vario titolo, di “associazione per delinquere di tipo mafioso”, “estorsione”, “usura”, “danneggiamento”, “traffico di stupefacenti” e reati legati al possesso e uso di armi e sostanze esplodenti. Per 15 degli indagati è stata disposta la custodia in carcere, per 7 gli arresti domiciliari, mentre per 9 è stato imposto l’obbligo di dimora.

L’operazione rappresenta un duro colpo alle attività criminali della mafia locale, in particolare per quanto riguarda il controllo del traffico di droga e le pratiche di estorsione. Le indagini, attualmente nella fase preliminare, proseguiranno per accertare ulteriori dettagli sulle attività del gruppo mafioso coinvolto.

I particolari dell’operazione verranno illustrati durante una conferenza stampa che si terrà oggi, 20 settembre, alle ore 11:00 presso la Procura della Repubblica di Catanzaro.

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Lamezia Terme (CZ) | Arrestato 37enne per spaccio di droga

Nella giornata odierna, i Carabinieri della Stazione di Lamezia Terme Sambiase hanno arrestato un uomo di 37 anni in flagranza di reato per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. L’operazione è scaturita da una perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione dell’individuo, che ha portato al rinvenimento di circa 30 grammi di cocaina, insieme a piccole quantità di hashish e marijuana.

Durante la perquisizione, i militari hanno anche trovato materiale per il taglio, il peso e il confezionamento della droga. Tutto il materiale sequestrato è stato inviato per ulteriori analisi per confermare la composizione e la quantità esatta delle sostanze stupefacenti.

L’arrestato è stato inizialmente trasferito alla Casa Circondariale di Catanzaro. Successivamente, in sede di udienza di convalida, il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Lamezia Terme ha confermato la validità dell’arresto. Su richiesta della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, l’indagato è stato sottoposto a misure cautelari che includono l’obbligo di dimora nel Comune di residenza e l’obbligo di presentazione periodica alla Polizia Giudiziaria.

Questa operazione dimostra il continuo impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, con l’obiettivo di garantire la sicurezza e il benessere della comunità. Si ricorda che l’indagato, come previsto dalla legge, non può essere considerato colpevole fino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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