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Cronaca

Urgnano (BG) | Camilla Ceresoli muore nel sonno a 17 anni

A soli 17 anni, con tutta una vita davanti, Camilla Ceresoli aveva sogni e passioni che coltivava con amore: adorava i cavalli, la scrittura e il disegno, e aveva obiettivi da conquistare. Ma un destino crudele ha messo fine a tutto nella notte tra sabato e domenica, quando un arresto cardiaco ha portato via la sua giovane vita. Urgnano, insieme a molte altre persone, piange la perdita improvvisa di Camilla.

La madre Francesca si è resa conto di quanto accaduto domenica, poco prima di mezzogiorno, quando non ha trovato la figlia e ha deciso di svegliarla. La terribile scoperta: Camilla era deceduta, il suo cuore aveva smesso di battere. Il padre ha spiegato: “Stavamo effettuando, come sempre, degli esami e controlli, ma per quanto riguarda lo sport tutto era a posto. Sono state le aritmie sopraventricolari a causare questo. Sabato sera Camilla stava bene, era uscita a mangiare sushi con il suo ragazzo. Lei era il mio amore”.

Camilla era una ragazza molto attiva: studiava al liceo Galileo Galilei a Caravaggio, praticava sport con la Volley Spirano e aveva molti amici. La sera prima era tornata a casa alle 23:30, si era preparata e si era ritirata nella sua stanza per dormire, come sempre. La domenica mattina i genitori l’avevano lasciata dormire dopo una settimana intensa.

Camilla era piena di entusiasmo: giocava nella squadra di volley Spirano e si impegnava anche nell’oratorio, dove aveva svolto il ruolo di animatrice. Sognava di diventare insegnante, studiare psicologia o filosofia, e magari avrebbe voluto mettersi alla prova con medicina.

Il cordoglio è stato profondo anche nella società sportiva ASD Oratorio Urgnanese Calcio, dove il padre Massimo è dirigente e dove il fratello Pietro gioca tra gli Esordienti. L’ultimo saluto è previsto per oggi alle 14:30 nella parrocchia locale. Anche l’Associazione Genitori del Galilei si è unita alla scuola nell’esprimere vicinanza al dolore della famiglia “per la prematura scomparsa della studentessa Camilla Ceresoli”.

Cronaca

Porto Recanati | Diversi posti di controllo hanno portato all’identificazione complessivamente di 62 persone

Ieri pomeriggio, Porto Recanati ha visto un’importante mobilitazione delle forze dell’ordine, impegnate in un’operazione che ha unito attività di controllo e intervento per il soccorso pubblico. La Questura di Macerata, il Commissariato di Polizia di Civitanova Marche, insieme a diversi reparti e unità specializzate, hanno attuato un vasto dispositivo per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare in risposta alle avverse condizioni meteorologiche che hanno colpito la zona.

Le forti piogge hanno reso necessaria la presenza costante di pattuglie, che hanno monitorato il centro storico e le aree di maggiore affluenza, ora notevolmente ridotte a causa del maltempo. Gli agenti hanno effettuato controlli mirati, in particolare presso i complessi residenziali multietnici, contribuendo all’identificazione di 62 persone e alla verifica di 18 veicoli, con la contestazione di alcune infrazioni stradali.

Oltre alle operazioni di controllo, le forze dell’ordine hanno anche prestato soccorso alle persone colpite dagli allagamenti, offrendo assistenza a chi si trovava in difficoltà. Questo approccio integrato dimostra l’impegno delle autorità nel garantire non solo la sicurezza, ma anche il benessere della comunità, in un momento di emergenza.

Le attività continueranno nei prossimi giorni, mantenendo alta l’attenzione su sicurezza e assistenza, per affrontare le sfide poste dalle condizioni climatiche avverse.

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Cronaca

Macerata | Albanese senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine accompagnato in Albania

Negli ultimi giorni, l’Ufficio Immigrazione ha potenziato le operazioni di controllo in diverse aree della provincia di Macerata, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e contrastare l’immigrazione irregolare. Queste azioni, coordinate dal Ministero dell’Interno, hanno coinvolto anche esercizi commerciali, portando a importanti risultati.

Durante un’operazione, le forze dell’ordine hanno identificato un cittadino albanese all’interno di un ristorante. L’uomo, senza fissa dimora, era già noto alle autorità per diversi reati, tra cui risse e spaccio di sostanze stupefacenti. La sua presenza sul territorio era considerata pericolosa, tanto da portare il Questore di Macerata a rifiutare il rinnovo del suo permesso di soggiorno.

Il 18 settembre, in collaborazione con il personale del Commissariato di Polizia, l’ufficio ha eseguito il decreto di espulsione emesso dal Questore. Dopo la convalida del Giudice di Pace, l’uomo è stato accompagnato alla frontiera di Ancona e scortato fino a Durazzo da personale specializzato.

Queste operazioni di rimpatrio rappresentano un passo cruciale nel rafforzare la sicurezza pubblica e nel contrastare la criminalità legata all’immigrazione irregolare e allo spaccio di droga. La Polizia di Stato continua a impegnarsi con determinazione per tutelare la comunità, dimostrando un approccio rigoroso nella lotta contro queste problematiche.

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Calabria

Reggio Calabria | Sgominata organizzazione dedita al furto di macchine operatrici e attrezzature da cantiere

Un’importante operazione condotta dalla Polizia Stradale di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari nei confronti di un gruppo accusato di associazione per delinquere finalizzata al furto di macchine operatrici e veicoli commerciali. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale, hanno rivelato un’ampia rete di furti e rivendita di attrezzature rubate in vari paesi dell’Est Europa e del Nord Africa.

Le indagini sono partite da un furto avvenuto nel novembre 2018, quando una macchina operatrice è stata sottratta da un cantiere per i lavori di ristrutturazione dell’Autostrada A2. Successivamente, il veicolo è stato ritrovato a Reggio Calabria all’interno di un autocarro rubato. Nel corso degli anni, altri furti simili hanno coinvolto diverse attrezzature, inclusi mezzi di proprietà comunale, evidenziando un modus operandi sistematico.

Grazie a tecniche investigative avanzate, gli agenti hanno identificato un gruppo criminoso responsabile di circa 80 furti, che ha operato non solo in Calabria, ma anche in Toscana ed Emilia Romagna, accumulando un valore complessivo dei beni rubati di oltre 1,7 milioni di euro.

Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di misure cautelari, ordinando la custodia domiciliare per i nove indagati, mentre altre 40 persone sono state segnalate come coinvolte nell’attività criminale. L’operazione ha visto il coinvolgimento di circa 50 agenti della Polizia Stradale e delle Squadre di Polizia Giudiziaria di diverse province, dimostrando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.

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