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Lifestyle

8 italiani su 10 interessati ad uno stile di vita green, è record

Cresce notevolmente l’interesse e il coinvolgimento degli italiani per le tematiche legate alla sostenibilità. Attualmente, ben 39,5 milioni di cittadini italiani, pari all’80% della popolazione, si dichiarano appassionati ed interessati a queste tematiche. Questo dato rappresenta un incremento del 6% rispetto all’anno precedente e addirittura un notevole aumento del 36% rispetto al 2015, segnando il valore più alto mai registrato sin dalla conduzione di questa indagine.

Chi sono i cittadini più coinvolti nell’ambito delle iniziative ecologiche? Il coinvolgimento è particolarmente alto tra i giovani della Generazione Z (18-24 anni), i professionisti, le donne, i laureati e gli studenti. Allo stesso tempo, il numero di italiani che dimostrano disinteresse per le questioni sostenibili è sceso del 6%, pur rimanendo relativamente alto, attestandosi attorno al 21%, con un picco del 24% tra i residenti romani.

La sostenibilità è una questione importante per quasi sette italiani su dieci (68%), ovvero 34 milioni di cittadini, segnando un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, vi è un 27% di italiani che considera l’approccio sostenibile come una moda passeggera, con i milanesi (29%) che risultano essere i più scettici.

Quando si tratta delle aziende che si autodefiniscono sostenibili, gli italiani si dividono a metà sul giudizio riguardo all’effettiva impegno di tali organizzazioni per la sostenibilità. Il 49% degli intervistati pensa che sia principalmente una strategia di marketing, mentre il 46% crede che rappresenti un impegno reale volto a garantire un futuro sostenibile per il pianeta. È interessante notare che i giovani della Generazione Z si dimostrano i più scettici riguardo all’impegno delle aziende sulla sostenibilità, con il 54% di loro che ritiene che si tratti principalmente di operazioni di marketing.

Questi sono alcuni dei dati principali emersi dal 9° Osservatorio Nazionale sullo stile di vita Sostenibile, una ricerca annuale promossa da LifeGate in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR. LifeGate, una società benefit e un network d’informazione con oltre 20 anni di esperienza nel campo della sostenibilità, offre una panoramica dettagliata su come la popolazione italiana applichi i principi sostenibili nella visione del futuro e nelle scelte quotidiane. L’edizione di quest’anno è dedicata al tema del capitale umano.

Enea Roveda, amministratore delegato del Gruppo LifeGate, ha sottolineato l’importanza del capitale umano nel processo di cambiamento sociale e culturale. Il capitale sociale può fare la differenza all’interno delle aziende che adottano una visione più ampia e sostenibile, integrando l’impatto sociale insieme al profitto. Gli indicatori di successo delle organizzazioni dovrebbero includere il benessere delle persone, la loro soddisfazione nella vita e sul luogo di lavoro, non solo il PIL.

Renato Mannheimer di Eumetra MR ha evidenziato che l’interesse degli italiani per le questioni legate alla sostenibilità, sia umana che ambientale, è in costante crescita. Un considerevole numero di cittadini italiani è coinvolto in questo cambiamento, e questo trend conferma la necessità e l’urgenza di orientare le scelte politiche ed economiche in questa direzione.

Curiosità

La bellezza del saluto

È capitato sicuramente a tutti di fare un’escursione in montagna e mentre si cammina ricevere un “buongiorno” e un sorriso da uno sconosciuto con cui ci si incrocia.

In montagna salutarsi è un’abitudine che c’è da sempre, un rito che si tramanda di saluto in saluto. Forse perché sul sentiero, con il nostro zaino sulle spalle, la fatica nelle gambe e la gioia di arrivare in cima si è tutti uguali, circondati dallo stesso panorama e uniti nella stessa passione.

Pensandoci bene anche i motociclisti si salutano con le due dita, indice e medio, a formare una V. I camperisti, invece, alzano una mano e lampeggiano, così come gli autotrasportatori.

Sembra che appartenere a uno stesso gruppo, con passioni o lavori in comune ci renda più empatici, più aperti agli altri e ci spinga a salutare anche chi non si conosce.

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Che cos’è un saluto

Salutare è un termine che deriva dal latino e significa “augurare salute”.

Nel dizionario possiamo trovare la seguente definizione: “rivolgere a una persona formule o gesti di amicizia, di rispetto, nel momento in cui la si incontra o la si lascia; accogliere; abbandonare; fare visita; acclamare”.

L’uomo è un “essere sociale” e il saluto è nato nel momento in cui si è reso conto di voler interagire con i suoi simili.

Nel mondo ci si saluta in tanti modi diversi: con un inchino, un abbraccio, un bacio o una mano sul cuore, ma la sostanza non cambia è un gesto gratuito che regala soddisfazione a chi lo offre e a chi lo riceve.

Perché in città non ci si scambiano saluti

Nelle grandi città, a causa del sovraffollamento e dei ritmi frenetici delle nostre giornate, si è persa la bella abitudine di salutare il prossimo, mentre nei piccoli centri o nei paesini di montagna, dove la vita scorre con più lentezza, si è più propensi ad aprirsi agli altri e a donare un buongiorno e un sorriso alle persone che si incontrano.

Inoltre, la tecnologia, se da una parte ci ha aiutato a essere più connessi gli uni con gli altri, dall’altra ci ha reso più soli.

Ci preoccupiamo di postare un buongiorno sui social media o di rispondere al commento di uno sconosciuto, ma ci costa un grande sforzo anche scambiare un sorriso con un vicino di casa.

La Città del Saluto

Montegaldella è un piccolo Comune in provincia di Vicenza che conta poco meno di 2.000 abitanti.

All’entrata della piccola località è posizionato un cartello che dà il benvenuto ai visitatori, recante la scritta “Paese del Saluto” con elencati i modi di dire “ciao” in diverse lingue.
A Montegaldella hanno attribuito il nome di “Città del Saluto” nel 2003 grazie a una campagna di sensibilizzazione dedicata.

Davanti al Municipio è stato installato il Monumento del Saluto, un bassorilievo di due metri di altezza in pietra dei Berici, realizzato dall’artista Guido de Tomasi di Vicenza. L’opera raffigura il viso di Albano Cozza, un’ottantenne di Montegaldella, che ha fatto da testimonial all’iniziativa.

Per l’occasione, è stato realizzato un sentiero ciclo pedonale di 7 km, “la Ciclabile del Saluto” che unisce la frazione di Ghizzole (VI) alla località di Cervarese S. Croce (PD).
Lungo il percorso si possono ammirare 20 Totem per scoprire le origini e la storia del saluto.

All’ingresso della ciclabile sono state posizionate due colonne su cui sono incise le immagini di due ciclisti che si salutano.

Il potere terapeutico di un saluto

Salutare non è solo un gesto di buona educazione: è anche un’apertura verso gli altri.
Chi saluta non si concentra solo su se stesso, ma crea un contatto con chiunque entri momentaneamente nella sua vita.

Salutare e regalare un sorriso equivale ad accogliere qualcuno nel proprio microcosmo, compiendo un atto di gentilezza che far stare bene e rende migliori.

Non sappiamo mai cosa stiano passando le persone che incrociamo tutti i giorni. A volte, regalare un saluto può aiutare chi sta attraversando un momento di difficoltà, rendendo il suo quotidiano più luminoso e facendolo sentire meno solo.

Una lezione di vita ci arriva da un Docente e scrittore americano, di origini italiane, Leo Buscaglia, che racconta di aver iniziato a salutare chiunque incontrasse sul proprio cammino e a un suo qualsiasi cenno c’era chi reagiva ricambiandolo, chi si girava altrove e chi chiedeva perplesso: “Ci conosciamo?”.
La risposta dell’intellettuale era: “No, ma potremmo conoscerci!”.

Il saluto è come un raggio di sole: arricchisce chi lo offre e scalda il cuore di chiunque lo riceva.

Da domani prova a far diventare questo gesto un’abitudine: noterai che le tue giornate saranno molto più luminose.

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Lifestyle

Divertimento digitale in Italia: un viaggio tra le piattaforme più interessanti

Divertimento che vuoi, piattaforma che trovi, sarebbe il caso di dire. L’offerta dell’online è semplicemente straordinaria se si considera la capacità di rispondere oggi alle esigenze di tutti i target di pubblico, per le differenti fasce d’età o aree di interesse.

Spinto anche dai periodi di lockdown per la pandemia di Covid-19 (una fase in cui anche gli utenti meno avvezzi all’utilizzo della rete hanno scoperto il suo incredibile valore), il mondo del digitale negli ultimi anni ha accelerato lo sviluppo delle piattaforme di intrattenimento, rendendole più innovative e coinvolgenti, sempre più in linea con le esigenze degli utenti.

Scopriamo dunque quali sono le più importanti tipologie di tali piattaforme e quali servizi si rivelano particolarmente popolari.

Le piattaforme più popolari

In termini assoluti, considerando tutte le tipologie di servizio, le piattaforme più popolari al mondo – ed anche nel nostro Paese – sono Facebook, YouTube e Instagram. Si tratta delle tre piattaforme che anche negli ultimi mesi hanno registrato il più alto numero di utenti globali. Senza considerare altre tipologie di sito (come il motore di ricerca Google o Wikipedia) YouTube, Facebook e Instagram (in questo preciso ordine) sono le tre piattaforme con più elevato volume di traffico.

Casinò e scommesse online

La crescita registrata riguarda tutti i settori del digitale, compreso l’intrattenimento. Le piattaforme di casinò e scommesse online sono state in grado di diversificare la loro offerta sensibilmente per incontrare le esigenze e aspettative di tutti i tipi di giocatori: oggi dai tradizionali slot e giochi di carte si arriva alle sale di roulette e bingo, fino alle lotterie, con la capacità di replicare online l’esperienza di gioco tipica delle sale fisiche. Per un’analisi più approfondita sulle migliori piattaforme del settore, si può consultare CasinoTopsOnline, uno dei brand più noti in questo campo, che fornisce recensioni e confronti utili per orientare gli utenti nella scelta della piattaforma più adatta alle loro esigenze.

Streaming

Le piattaforme di streaming hanno letteralmente rivoluzionato il modo in cui consumiamo contenuti, offrendo una straordinaria gamma di film, serie TV e documentari accessibili in qualsiasi momento e dai dispositivi più diversi, tv, smartphone, tablet, pc. L’Italia sembra essere un Paese che utilizza troppo poco la rete se si tratta di interagire con la Pubblica Amministrazione ma non rinuncia a sfruttarla al meglio per lo svago. Servizi come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+ oggi dominano il panorama dell’intrattenimento. Se parliamo di musica, in cima alla lista c’è senza dubbio Spotify.

Social Network

Oltre ai già citati Facebook e Instagram, tra i social network che hanno rivoluzionato il modo in cui interagiamo e condividiamo contenuti vanno menzionati anche TikTok e le app di messaggistica come Whatsapp e Telegram. Sono questi servizi più di ogni altro ci permettono oggi di restare in contatto con amici e familiari in modo immediato, anche a distanza: con la condivisione di foto, video e aggiornamenti personali si creano connessioni più profonde e costanti. L’introduzione di strumenti come le dirette streaming, inoltre, ci consente di seguire eventi e interagire con influencer e brand.

Gaming online

Una continua espansione è anche quella del gaming online, che ci dà la possibilità di vivere esperienze che variano dai giochi multiplayer agli eSport. Queste piattaforme ci consentono di giocare in maniera interattiva permettendo di sfidare amici e avversari in tutto il mondo creando esperienze immersive e coinvolgenti. Negli ultimi anni si sono diffusi anche servizi di cloud gaming come Xbox Game Pass Ultimate, PlayStation Plus Premium, NVIDIA GeForce Now, con un catalogo consultabile direttamente online, in aggiornamento e contenente anche vecchi titoli.

I numeri

Per quanto riguarda i numeri e le statistiche sulle piattaforme più interessanti del divertimento digitale in Italia, va evidenziato che relativamente a Facebook sono stati dichiarati 260,7 milioni di utenti attivi ogni mese in Unione Europea e 35,9 milioni nel nostro Paese. Per quanto riguarda Instagram invece gli utenti in UE attivi mensilmente sono 264,3, e di questi 39,4 milioni attivi in Italia. Per TikTok invece vengono dichiarati 142 milioni di utenti attivi in Unione Europea e di questi 21 milioni in Italia.

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Curiosità

SAI CHE…Il posto dove abiti incide sulla possibilità di avere un infarto?

Uno studio condotto negli Stati Uniti ha confermato che il luogo in cui si vive può influenzare significativamente l’insorgenza di malattie cardiache. Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno utilizzato Google Street View, un’estensione di Google Maps, analizzando 530 mila fotografie per valutare la qualità dell’ambiente edificato.

Approccio Analitico

L’Intelligenza Artificiale (IA) è stata fondamentale per l’analisi di un numero così elevato di immagini. Gli studiosi hanno impiegato una “rete neurale convoluzionale”, un tipo di software di deep learning in grado di riconoscere e analizzare modelli e tratti comuni tra le foto, utilizzandoli per fare previsioni.

La ricerca, pubblicata sull’European Heart Journal, si è concentrata su sette città statunitensi: Detroit, Kansas City, Cleveland, Brownsville, Fremont, Bellevue e Denver. Ogni area urbana è stata suddivisa in 789 micro-zone chiamate “census tracts”, che ospitano in media 4 mila persone ciascuna. Le immagini di queste aree sono state esaminate dall’IA e messe in relazione con i tassi di malattie coronariche rilevati in ognuna di esse.

Risultati della Ricerca

Al termine delle analisi, è emerso chiaramente che chi vive in zone prive di aree verdi, densamente edificati o con strade malmesse, ha maggiori probabilità di soffrire di patologie cardiache come infarto del miocardio o angina pectoris. L’Intelligenza Artificiale ha previsto circa il 63% delle variazioni nei tassi di malattie coronariche tra le micro-zone, basandosi solo sulle immagini disponibili.

Gli indizi su una foto che indicano un rischio cardiovascolare includono la densità costruttiva e la presenza di crepe sulle strade, che sono anche indice di traffico elevato e di una peggiore qualità dell’aria. Questo è confermato dalle macchie di smog sugli edifici e dalla scarsa presenza di alberi, che riducono la qualità dell’aria.

Implicazioni dello Studio

Lo scopo dello studio era dimostrare che, almeno in America, il luogo in cui si vive è un fattore di rischio per le malattie cardiache, paragonabile ad altri fattori come l’età, il sesso, la razza, il reddito e il livello di istruzione. Secondo il professor Sadeer Al-Lindi, a capo del progetto, migliorare le condizioni ambientali potrebbe ridurre significativamente il rischio cardiovascolare. “Identificare i fattori ambientali che influenzano il rischio cardiovascolare”, spiega Al-Lindi, “potrebbe svolgere un ruolo importante nel guidare una pianificazione urbana più attenta alla salute del nostro cuore”.

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