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Cronaca

Milano, un uomo sulle strisce pedonali travolto e ucciso da un autobus.

A Milano, un tragico incidente ha causato la morte di un uomo il 7 ottobre, intorno alle 9:30 del mattino, quando è stato investito da un autobus dell’Atm in viale Forlanini. Al momento dell’arrivo dell’ambulanza, i soccorritori hanno purtroppo potuto solo constatare il decesso della vittima.Secondo le prime informazioni, il pedone aveva 48 anni e stava attraversando la strada sulle strisce pedonali, poco dopo la curva che collega viale Forlanini a via Bellosio, nelle vicinanze dell’aeroporto di Linate. Gli agenti della polizia locale stanno attualmente cercando di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente.

I primi rilievi suggeriscono che l’autobus coinvolto nell’incidente era preceduto da un altro veicolo dell’Atm. Le autorità stanno investigando se un’auto, che sembra essere stata parcheggiata sulle strisce o nelle vicinanze di esse, possa aver parzialmente ostruito la visuale del conducente. Nonostante l’autobus viaggiasse a una velocità ridotta, l’impatto è stato fatale. Il conducente dell’autobus, un uomo di 50 anni, è stato portato in ospedale in stato di shock e con codice verde. A seguito dell’incidente, il traffico è stato rallentato e alcune linee di autobus sono state deviate.

Atm esprime cordoglio per la morte dell’uomo

“Un grave incidente in viale Forlanini – si legge – ha coinvolto un bus della linea 175 e un uomo di 48 anni, che purtroppo è deceduto. Atm esprime la sua profonda vicinanza ai famigliari in questo momento di grande dolore. Sono in corso gli accertamenti da parte delle forze dell’ordine con cui c’è massima collaborazione da parte dell’Azienda. Atm si impegna a fornire tutto il supporto necessario alla famiglia colpita da questo grave lutto”.

Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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Cronaca

Padova | Scoperta frode sul Reddito di Cittadinanza

GdF Padova

Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Padova ha portato alla luce un caso di indebita percezione del reddito di cittadinanza, con un ammontare di oltre 130.000 euro. I militari, in collaborazione con l’INPS, hanno avviato indagini su diversi residenti dell’Alta padovana che, tra il 2021 e il 2023, hanno usufruito di questo sostegno economico.

Le indagini hanno rivelato irregolarità significative, tra cui la mancata comunicazione di informazioni cruciali necessarie per la corretta erogazione del beneficio. In alcuni casi, è emerso il possesso di beni di valore, come autoveicoli di grossa cilindrata, che avrebbero dovuto essere dichiarati.

Di conseguenza, 17 individui sono stati segnalati alla Procura di Padova per possibili violazioni. L’operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nel monitorare l’uso delle risorse pubbliche e combattere le frodi ai danni dei cittadini bisognosi. Si precisa che gli indagati sono presunti innocenti fino a eventuale condanna definitiva.

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Calabria

Calabria | ‘Ndrangheta: Operazione nel crotonese, 31 misure

I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, supportati da unità provenienti da altre province calabresi, hanno eseguito un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di 31 individui legati a cosche mafiose del territorio. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e convalidato dal Gip, prevede 15 custodie in carcere, 7 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora.

Le indagini sono iniziate dopo un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro, rivelando una rete complessa di attività illegali tra cui estorsione, usura e traffico di stupefacenti. Questo scenario si è delineato dopo l’arresto del boss Nicolino Grande Aracri e ha messo in luce la rivalità tra la famiglia Martino, già legata a Grande Aracri, e un’altra cosca locale.

L’inchiesta, condotta attraverso intercettazioni e attività di osservazione, ha fatto emergere la capacità della famiglia Martino di esercitare il controllo sul territorio mediante intimidazioni, estorsioni e traffico di droga. Inoltre, i militari hanno documentato la disponibilità di armi da parte degli indagati, confermando l’operatività dell’associazione mafiosa in questione.

La scoperta di danneggiamenti a veicoli appartenenti a membri di spicco della famiglia Martino ha fornito ulteriori elementi per comprendere le dinamiche interne e le relazioni tra le varie cosche della provincia. Questo intervento dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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