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Calabria

Paola (CS) | Nuovo Suicidio dietro le sbarre: 51 in soli sei mesi

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La notizia del suicidio di un detenuto nel carcere di Paola, in Calabria, porta a 51 il numero di persone che si sono tolte la vita nelle carceri italiane dall’inizio del 2024. Un dato agghiacciante che evidenzia l’estrema gravità della situazione all’interno degli istituti penitenziari del nostro Paese.

Come sottolinea il segretario del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo, si tratta di un “record negativo” che non ha precedenti, sia per quanto riguarda il numero di suicidi tra i detenuti che tra gli agenti di polizia penitenziaria (5 decessi dall’inizio dell’anno).

Di fronte a questa emergenza senza fine, Di Giacomo denuncia l’incapacità e l’assenza delle istituzioni: “Lo Stato ormai ha ammainato bandiera bianca”. Parole dure che mettono in luce la mancanza di interventi concreti e di politiche adeguate per affrontare le criticità del sistema carcerario italiano.

Le condizioni di sovraffollamento, l’inadeguatezza delle strutture, la carenza di personale e l’insufficiente supporto psicologico per i detenuti sono solo alcuni dei fattori che concorrono a creare un clima di disagio e disperazione all’interno delle carceri, favorendo l’insorgere di tendenze suicide.

È inaccettabile che, nel 2024, si continui a registrare un numero così elevato di morti in carcere, sia tra i detenuti che tra il personale di polizia penitenziaria. È urgente un’inversione di rotta, un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire condizioni di detenzione dignitose e adeguati supporti psicologici, sia per i detenuti che per gli agenti.

Solo un’azione seria e congiunta potrà spezzare questo circolo vizioso di dolore e sofferenza e restituire dignità e speranza a chi si trova recluso nelle carceri italiane.

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