Lamezia Terme (CZ) | Sale operatorie ferme per lo sciopero dei medici

In Calabria, oggi sono state interrotte 51 delle 53 sale operatorie a seguito dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato da Aaroi-Emac, Fassid, Fvm-Federazione veterinari e medici e Cisl medici, coinvolgendo medici, veterinari e personale sanitario del Servizio Sanitario Nazionale. Nonostante ciò, è stata garantita l’assistenza alle emergenze.

I segretari regionali dei quattro sindacati hanno reso noto questo dato durante una conferenza stampa che è stata inaugurata con delle scuse ai pazienti per l’inconveniente causato. Domenico Minniti (Aaroi Emac) ha sottolineato che lo sciopero mira a difendere il Servizio Sanitario Pubblico, evidenziando la preoccupante tendenza dei governi successivi a favorire una sanità duale, simile a quella presente in America, un fenomeno che definisce come una “frattura generazionale”. Giuseppe De Marco (Fassid – Sinafo) ha parlato di un “malessere che si aggiunge alle difficoltà quotidiane” e ha sottolineato la mancanza di volontà da parte dei governi di investire nel settore sanitario e riconoscerne l’importante contributo. Giuseppe Grandinetti (Fmv) ha sollevato l’allarme sulla sicurezza alimentare, sottolineando il rischio derivante dalla mancanza di controlli nella filiera agroalimentare. Ha evidenziato una significativa riduzione dei dirigenti veterinari nelle Asp calabresi, passati da 300 negli anni ’90 a soli 100 attualmente, con conseguente diminuzione dei controlli nella filiera agroalimentare e i rischi associati. Nino Accorinti (Cisl Medici) ha descritto lo sciopero come una “forma di autotutela per difendere gli interessi dei medici”. Ha sottolineato la necessità di rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale, criticando l’assunzione temporanea di medici esterni come soluzione precaria e sottolineando che il governo dovrebbe concentrarsi su assunzioni e stabilizzazioni del personale precario, poiché le attuali soluzioni temporanee non conducono a una soluzione definitiva.