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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Spaccio, droga sotto terra e pestaggi per riscuotere.

Durante l’inchiesta condotta dai Carabinieri nel territorio lametino, è emerso un intricato schema di traffico di droga e armi che venivano nascoste sottoterra. Grazie all’utilizzo di videocamere nascoste, gli investigatori hanno potuto svelare il metodo utilizzato dalla consorteria per occultare lo stupefacente. Questo metodo prevedeva la sistemazione della droga in fusti interrati nei terreni circostanti le loro abitazioni. In particolare, per la Dda di Catanzaro, la casa di Trovato e Bova è stata identificata come il centro nevralgico delle attività criminali. Qui avvenivano le conversazioni più importanti, il conteggio del denaro e l’occultamento della droga in buste e fusti posizionati sotto terra.

Un grammo di cocaina confezionato in una pallina di cellophane, descritta come “a mo’ di caramella”, veniva venduto a prezzi che oscillavano tra i 70 e gli 80 euro. L’acquirente non aveva alcun contatto diretto con il venditore. Bastava recarsi a casa di Giovanni Roberto, a Lamezia Terme, varcare il cancello d’ingresso e ricevere la droga richiesta, prima di allontanarsi immediatamente. A volte gli incontri avvenivano all’interno di un locale adibito a palestra.

Giovanni Roberto è stato arrestato durante un’operazione condotta dai Carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme e coordinata dalla Dda di Catanzaro, con l’avallo del procuratore Giuseppe Falcone di Lamezia Terme. In totale sono state indagate venti persone, con quattro di loro finite in carcere e dieci ai domiciliari. Il controllo subito dai carabinieri ha spinto uno degli acquirenti a rinunciare all’uso di cocaina, decidendo di intraprendere una nuova vita lontana da quel mondo.

Un aspetto aggravante per l’associazione coinvolta nel traffico di stupefacenti è il fatto di essere considerata un gruppo armato. Le perquisizioni hanno infatti rivelato la presenza non solo di droga, ma anche di armi e munizioni. In una di queste perquisizioni, avvenuta il 7 novembre 2019, i carabinieri di Girifalco hanno trovato sette involucri di cellophane contenenti 725 grammi di marijuana, un involucro di cellophane termosaldato con all’interno 15 grammi di marijuana, un boccaccio di vetro con 5 grammi di sostanza stupefacente, oltre ad armi da fuoco e munizioni, nel terreno di Antonio Michienzi, 29 anni, di Curinga.

Chat di gruppo sabato sera

Dopo l’arresto di Michienzi, nel gruppo di chat denominato “chat di gruppo sabato sera”, composto dalla fidanzata di Michienzi, Rosaria Mete, Giuseppe Bova e le rispettive mogli, si discute del fatto che sono state trovate armi a casa di Michienzi. Trovato decide di non movimentare più droga per il momento, rinviando alle consegne ai mesi successivi.

La Riscossione dei Debiti

Tra le preoccupazioni dei vertici del gruppo c’è quella di riscuotere i debiti per la vendita della droga. In particolare, c’è un compratore verso il quale vantano un credito di 2000 euro, in forte ritardo con i pagamenti. Il gruppo ipotizza un’aggressione fisica per spaventarlo, con Gigliotti che suggerisce l’uso della violenza e Trovato che parla di “caricarlo” affinché porti i soldi. Incontro con il debitore che riescono a portare a termine, nonostante questo, secondo le intercettazioni, i componenti si chiedono se quelle minacce siano servite a fargli capire che doveva pagare.

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