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Cronaca

Palermo | Maria Falcone: “amo lo Stato, non posso pensare sia dietro strage”

Sono passati 32 anni, ma sembra ieri.

Oggi, però, abbiamo un motivo in più per essere soddisfatti: questo Museo rappresenta il culmine di tutto il lavoro svolto dalla Fondazione in questi trent’anni. Rimarrà qui, come una lezione permanente di legalità. Ai giovani voglio dire che la mafia è ancora un problema serio; anche se non uccide, continua a fare affari, perché si trasforma continuamente e non muore se non viene colpita al cuore del suo potere.

Così ha detto Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone e sorella del giudice ucciso da Cosa nostra nella strage di Capaci insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, arrivando a Palazzo Jung in occasione delle celebrazioni del 32º anniversario dell’eccidio.

“Sappiamo con certezza che la mafia lo voleva morto – ha aggiunto – perché il maxi processo era stato una grande sconfitta per i boss. Ma accanto alla mafia ci sono interessi convergenti che purtroppo ancora non conosciamo. Vorrei poter dire che non c’è niente, che non ci sono poteri dello Stato coinvolti in quella strage, perché amo lo Stato italiano e non posso accettare che alcune persone nelle istituzioni abbiano tramato contro Giovanni”.

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