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Calabria

Cosenza | Desolazione per rinnovo esenzione ticket: tra stress, urla e spintoni


Oltre ai normali affanni quotidiani, agli acciacchi e ai pensieri che si intrecciano nella mente, vivere come anziano a basso reddito o con disabilità, a volte entrambi contemporaneamente, nella città di Cosenza presenta un altro grande svantaggio: l’attesa. Questa è una realtà per chiunque, giorno dopo giorno, si rechi negli uffici pubblici cittadini per svariati motivi. Quando poi si aggiunge il fattore salute (senza dimenticare le lunghe code in posta o in banca per pagare una bolletta…), lo stress psicofisico diventa ancora più intenso. E talvolta c’è chi cede, come accaduto stamattina in via Fiume, presso la sede Asp dell’Ufficio esenzione ticket.

Decine di anziani o loro delegati erano accalcate in attesa di un’udienza, con il caldo estivo che rendeva l’atmosfera ancora più insopportabile. Urla, spintoni e, soprattutto, una grande sensazione di disperazione. Perché il “parcheggio” prolungato in attesa spesso non è ricompensato dalla risoluzione del problema, come lamentava qualcuno presente, profondamente scoraggiato. “Non è accettabile dover attendere così a lungo per ottenere l’esenzione”, diceva con disperazione, “nelle mie condizioni non posso permettermi di tornare più volte e stare qui per tanto tempo”.

Ma una volta dentro l’ufficio, la delusione: “Ho ottenuto la prenotazione per il rinnovo della pratica e la data è fissata per il 27 maggio. Quindi per un altro mese e mezzo sarò costretto a pagare i medicinali. Siamo disperati, non possiamo andare avanti così”. Il diritto all’esenzione, per coloro che sono considerati “deboli” nella società, è strettamente legato al diritto alla salute. Entrambi non dovrebbero essere procrastinati, ma la realtà è ben diversa. Certi tempi d’attesa sono non solo frustranti, ma ingiusti.

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