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Curiosità

Atlantide, tra mito e leggenda

La leggenda di Atlantide è uno dei miti più affascinanti e misteriosi della storia. La prima e principale fonte di questa leggenda è costituita dai dialoghi del filosofo greco Platone, in particolare il “Timeo” e il “Crizia”, scritti nel IV secolo a.C. Secondo Platone, Atlantide era una potente e avanzata civiltà che si trovava oltre le Colonne d’Ercole (l’attuale Stretto di Gibilterra).

Origine della Leggenda

Atlantide, secondo Platone, era un’isola più grande della Libia e dell’Asia messe insieme e si trovava nell’Oceano Atlantico. Questa civiltà era governata da re potenti e saggi, e la loro società era organizzata in maniera straordinaria, con imponenti architetture, templi e infrastrutture avanzate. Atlantide, però, si dice fosse una civiltà che, con il tempo, divenne corrotta e arrogante, portando gli dei a punirla con una grande catastrofe.

La Distruzione di Atlantide

Secondo il racconto di Platone, Atlantide fu distrutta in un solo giorno e notte di terribili disastri, con l’isola che sprofondò nel mare a causa di un terremoto e di un maremoto. Questo evento portò alla scomparsa di Atlantide, lasciandola avvolta nel mistero per sempre. Platone presentò la storia come un racconto veritiero, tramandato da generazioni attraverso il sacerdote egiziano Solone, che avrebbe condiviso queste informazioni con gli antenati di Platone.

Interpretazioni e Teorie

Nel corso dei secoli, la leggenda di Atlantide ha ispirato innumerevoli teorie e speculazioni. Alcuni pensano che Atlantide fosse un’invenzione allegorica di Platone per illustrare la sua filosofia e le sue idee politiche, mentre altri credono che ci sia un fondo di verità storica dietro il mito. Alcuni studiosi e archeologi hanno cercato di identificare Atlantide con diverse civiltà reali, come i Minoici di Creta, i Fenici, o le civiltà precolombiane del Nuovo Mondo.

In tempi più moderni, la leggenda di Atlantide è diventata un tema ricorrente nella letteratura, nei film e nei media popolari, spesso presentata come una civiltà avanzata dotata di conoscenze e tecnologie perdute.

Conclusione

La leggenda di Atlantide rimane una delle storie più intriganti e dibattute della storia umana. Che si tratti di un mito, di una realtà distorta o di una fantasia, Atlantide continua ad affascinare e ispirare l’immaginazione di molte persone in tutto il mondo.

Curiosità

SAI PERCHE…Il cioccolato si scioglie in bocca?

Vi siete mai chiesti come si produce il cioccolato? Qual è il processo che gli conferisce quella consistenza liscia, morbida e compatta? E perché si scioglie in bocca?

La consistenza del cioccolato è dovuta a una tecnica antica ma mai del tutto compresa: il conching, inventato in Svizzera alla fine dell’800. Il termine deriva dalla parola inglese per conchiglie, poiché la scodella utilizzata per il processo ricordava la loro forma. Il conching è una lunga lavorazione in cui cioccolato e burro di cacao vengono riscaldati, agitati e sfregati contro l’interno della ciotola, mentre si aggiungono ingredienti in un ordine preciso. Prima del conching, il cioccolato era granuloso e ruvido, più adatto a essere sgranocchiato che fatto sciogliere. Grazie a questo processo, è diventato quello che conosciamo oggi.

Ma cosa fa esattamente il conching? Elena Blanco e i suoi colleghi dell’Università di Edimburgo lo hanno spiegato in uno studio. Il processo trasforma una miscela disomogenea di particelle solide (zucchero, polvere di latte, frammenti di fave di cacao) e grassi (burro di cacao) in una sospensione liquida omogenea. Ci riesce ritardando il momento in cui nell’impasto si verifica un fenomeno detto jamming: quando si raggiunge una densità critica, il materiale diventa improvvisamente viscoso e non scorre più. Posticipando questo momento, il conching permette di ottenere una composizione altrimenti impossibile.

E perché il cioccolato si scioglie così facilmente sulla nostra lingua? La risposta è ancora una volta chimica: il cioccolato è una delle poche sostanze commestibili a fondere a circa 34 °C, appena sotto la temperatura del corpo umano. Questo rende il cioccolato una delizia che si scioglie perfettamente in bocca, regalando un’esperienza sensoriale unica.

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Curiosità

SAI PERCHE’… si sente il mare nelle conchiglie?

Fin dall’infanzia ci è stato insegnato che se mettiamo una conchiglia vicino all’orecchio possiamo sentire il suono rilassante delle onde del mare che si infrangono sulla riva. Questa immagine romantica della natura ha catturato l’immaginazione di molti, ma è davvero accurata?

Quando avviciniamo una conchiglia all’orecchio, non stiamo realmente ascoltando il mare. In realtà, ciò che percepiamo è una combinazione di suoni ambientali circostanti che vengono amplificati e modificati dalla struttura della conchiglia stessa.

Il fenomeno è spiegato dalla risonanza di Helmholtz: le onde sonore dell’ambiente investono la cavità della conchiglia, creando onde di risonanza che rimbalzano tra le pareti interne. Alcune onde vengono silenziate, altre amplificate, a seconda della forma e delle dimensioni della conchiglia. Questo processo produce un suono ovattato che può ricordare il costante movimento delle onde marine.

Non è solo la conchiglia a potenziare questi suoni: oggetti cavi come bottiglie o bicchieri possono creare effetti simili. La conchiglia agisce come una sorta di cassa di risonanza che modifica e amplifica i suoni ambientali, creando l’illusione del mare.

Quindi, se ascoltiamo il suono delle onde mentre siamo al mare e usiamo una conchiglia, in realtà stiamo udendo la risonanza del suono delle onde stesse. Tuttavia, lo stesso effetto non si verifica altrove, come in città o a casa.

In definitiva, il “suono dell’oceano” che percepiamo con una conchiglia non è tanto legato alla conchiglia in sé, ma piuttosto alla sua capacità di amplificare e modificare i suoni circostanti. È un fenomeno affascinante che ci ricorda la complessità e la bellezza delle onde sonore e della percezione sensoriale.

Quindi, se volete veramente godervi il suono delle onde, niente batte l’esperienza di essere sulla costa e lasciarsi avvolgere dalla magia del mare.

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Curiosità

SAI QUANTA…Uva serve per fare una bottiglia di vino?

Una bottiglia di vino da 0,75 litri, la dimensione più comune, richiede in media 1,2 kg di uva. Ma perché proprio questa misura di bottiglia? Esistono varie teorie al riguardo. La prima spiega che tutto dipendeva dalla forza polmonare degli antichi soffiatori di vetro, che riuscivano a creare bottiglie di questa capacità con un singolo fiato.

La seconda teoria ha radici nel commercio. Gli inglesi, che utilizzavano i galloni come unità di misura del volume, consideravano che una cassa di vino potesse contenere al massimo 2 galloni. Poiché una cassa poteva ospitare 12 bottiglie, ciascuna da 0,75 litri, questa misura divenne standard per motivi di tasse portuali e costi di trasporto.

Un’altra teoria suggerisce che la misura di 0,75 litri fosse ideale perché una bottiglia contiene esattamente 6 bicchieri da 125 ml, comunemente utilizzati nelle osterie. Questo permetteva agli osti di calcolare facilmente quanti bicchieri sarebbero stati serviti ai clienti in base al numero di bottiglie. L’uso del vetro per la conservazione del vino risale al XVIII secolo, quando si comprese l’importanza di questo materiale per preservare il gusto del vino.

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