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Campania

Napoli | Incidente del 20 agosto in galleria, identificato 80enne grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza

Il presunto responsabile di un grave incidente stradale avvenuto il 20 agosto nella Galleria Vittoria di Napoli è stato finalmente identificato dalla polizia locale e dalla procura partenopea. L’incidente aveva portato alla morte di Ciro Bianco, trovato in condizioni critiche da un tassista e deceduto poco dopo in ospedale.

Il sospettato è un ottantenne napoletano, accusato di omicidio stradale. L’auto del presunto colpevole è stata sequestrata e la sua patente di guida ritirata. Le indagini condotte dagli agenti dell’Infortunistica Stradale hanno inizialmente sollevato dubbi riguardo alla ricostruzione iniziale dell’incidente, che ipotizzava una caduta autonoma del ciclomotore su cui viaggiava la vittima. I danni riscontrati sul ciclomotore e le ferite riportate da Bianco suggerivano l’eventualità di un coinvolgimento di un altro veicolo.

Durante l’inchiesta, sono stati trovati frammenti di parti di un veicolo diverse da quelle del ciclomotore, e sono state esaminate le immagini delle telecamere di sorveglianza delle attività commerciali nella zona. Queste immagini hanno rivelato che un’altra auto aveva attraversato la galleria subito dopo il passaggio del ciclomotore e successivamente era uscita dalla galleria con danni che non aveva all’entrata.

Le indagini hanno richiesto anche la collaborazione di commercianti e la raccolta di immagini di videosorveglianza da vie limitrofe, nonostante alcune attività fossero chiuse per ferie. Grazie al lavoro meticoloso degli investigatori, è stato possibile individuare il veicolo incriminato, che presentava danni coerenti con quelli trovati sul luogo dell’incidente e con i frammenti rinvenuti.

L’identificazione e il rintraccio del veicolo hanno portato a una svolta significativa nelle indagini, consentendo di chiarire le circostanze dell’incidente e procedere con le accuse contro il presunto responsabile.

Attualità

Napoli, il Miracolo di San Gennaro: il Sangue si è sciolto

Oggi, come ogni anno, si è ripetuto il prodigio della liquefazione del sangue di San Gennaro, un evento atteso con grande devozione dai fedeli napoletani. L’annuncio, dato dall’arcivescovo don Mimmo Battaglia alle 10, ha confermato che il sangue custodito nell’ampolla si era già sciolto prima dell’inizio della cerimonia. Il fenomeno, avvenuto nella Cattedrale di Napoli, ha attirato un gran numero di fedeli e personalità illustri, tra cui rappresentanti del mondo religioso e civile.

La tradizione vuole che questo evento miracoloso si ripeta tre volte l’anno: il 19 settembre, giorno del martirio del santo; il 16 dicembre, anniversario dell’intervento miracoloso contro l’eruzione del Vesuvio del 1631; e il primo sabato di maggio, in ricordo della traslazione delle sue reliquie. Secondo la leggenda, la prima liquefazione sarebbe avvenuta nel IV secolo, mentre le prime testimonianze storiche risalgono al 1389.

Nonostante vari tentativi scientifici di spiegare la liquefazione, per i napoletani resta un simbolo di protezione divina. Il modo in cui si presenta il sangue, che passa dallo stato solido a liquido, viene interpretato come un segno di buon auspicio per la città. Tuttavia, se il miracolo non dovesse avvenire o si verificasse con ritardo, viene letto come presagio di sventura.

Il rito è carico di significato non solo religioso, ma anche culturale, consolidando il legame tra la comunità napoletana e il suo patrono. Questo evento continua a rappresentare un punto fermo nella vita spirituale della città, che, anno dopo anno, si raccoglie con fede e speranza di fronte a una tradizione secolare.

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Campania

Napoli | Duro colpo al clan Fabbrocino: 13 arresti per estorsione, sequestrate due società

Su delega del Procuratore Distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Il provvedimento ha riguardato 13 persone, di cui 12 sono state sottoposte alla custodia cautelare in carcere e una all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, estorsione e tentata estorsione, e trasferimento fraudolento di valori. I reati sono aggravati dall’intento di favorire gli interessi del clan Fabbrocino, attivo a Palma Campania e nelle aree circostanti, sfruttando la forza intimidatoria del gruppo criminale.

Le indagini hanno rivelato che le attività estorsive sarebbero state compiute ai danni di vari imprenditori, al fine di permettere loro di continuare le proprie attività commerciali. Nell’operazione, sono state anche sequestrate due società ritenute riconducibili al clan Fabbrocino.

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Campania

Avellino | Egiziano a bordo di una costosa Mountain Bike, era rubata: restituita al proprietario

Ieri, grazie alla stretta collaborazione tra un cittadino di Avellino e la Polizia di Stato, è stato possibile recuperare una costosa Mountain Bike rubata e denunciare il responsabile. Il furto era avvenuto venerdì 13 settembre, quando la bici era stata sottratta da un garage nel centro della città.

Un cittadino ha notato un uomo a bordo di una Mountain Bike Trek di alto valore e ha allertato le forze dell’ordine, fornendo informazioni decisive per l’intervento. Gli agenti sono così riusciti a fermare un cittadino egiziano e a rinvenire la bici, che è stata subito restituita al legittimo proprietario. L’uomo fermato è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di ricettazione, e le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sul furto.

Questo episodio mette in luce ancora una volta l’importanza della collaborazione tra i cittadini e le forze dell’ordine per garantire la sicurezza e il rispetto delle leggi. La Questura di Avellino ha colto l’occasione per invitare la cittadinanza a segnalare tempestivamente qualsiasi attività sospetta, sottolineando che anche piccoli contributi possono fare una grande differenza nella lotta alla criminalità.

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