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Cronaca

Val Badia | Base Jumper Lombardo si lancia dal Piz da Lech e perde la vita

Una drammatica fatalità ha colpito l’Alto Adige, dove un base jumper lombardo di 36 anni ha perso la vita durante un lancio nella zona di Piz da Lech, in val Badia. L’incidente è avvenuto intorno a mezzogiorno, quando l’uomo, impegnato in una manovra di base jumping, ha subito una grave caduta.

Il base jumper si trovava in compagnia di altri cinque appassionati del salto da alta quota. Dopo essersi lanciato insieme a loro, il 36enne non è riuscito ad atterrare nel punto stabilito, un prato situato nella località di Colfosco. Questo ha immediatamente destato preoccupazione tra i compagni, che hanno allertato i soccorsi.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i soccorritori e le forze dell’ordine, compresi la polizia locale e i carabinieri. L’elicottero di soccorso dell’Aiut Alpinisc Alta Badia è stato mobilitato per sorvolare l’area e cercare il base jumper disperso. Il corpo dell’uomo è stato rinvenuto in un canalone ghiacciato a 2.400 metri di altitudine, una zona impervia e difficile da raggiungere.

Il recupero del corpo è stato complicato dalla natura del terreno e dalla mancanza di sentieri nella zona. I soccorritori hanno lavorato intensamente per permettere all’elicottero di trasportare il corpo a valle. Al momento, le cause precise dell’incidente sono ancora oggetto di indagine. Sarà necessario chiarire la dinamica del salto e le eventuali problematiche tecniche o ambientali che potrebbero aver contribuito al tragico epilogo.

Il Piz da Lech è una località rinomata tra gli appassionati di base jumping, nota per i suoi scenari mozzafiato. Tuttavia, la disciplina comporta rischi elevati e richiede una preparazione accurata e condizioni meteorologiche favorevoli. Questo incidente sottolinea l’importanza della sicurezza e della preparazione nell’affrontare attività estremamente rischiose come il base jumping.

Le autorità continueranno a indagare per determinare le cause dell’incidente e migliorare, se necessario, le misure di sicurezza per evitare simili tragedie in futuro.

Calabria

Reggio Calabria | Arrestato 32enne per furto aggravato, malvivente precipita dal balcone tentando la fuga

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Reggio Calabria ha arrestato un 32enne pregiudicato per furto aggravato, a seguito di un intervento tempestivo del personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.), impegnato in un’operazione di controllo del territorio.

L’episodio si è verificato in pieno centro città, quando le Volanti sono state allertate da una segnalazione di furto in corso all’interno di un appartamento situato al primo piano di un edificio. Gli agenti, arrivati prontamente sul posto, hanno cinturato l’area, notando una scala posizionata contro il muro del palazzo, probabilmente utilizzata dal malvivente per accedere all’abitazione.

Nel corso dell’operazione, il sospetto è stato individuato mentre tentava una fuga precipitosa dal balcone dell’appartamento. Forse a causa dell’imminente arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo è caduto rovinosamente dal balcone. Gli agenti, dopo averlo fermato, lo hanno trovato in possesso di strumenti idonei allo scasso.

Il malvivente, un 32enne originario di Reggio Calabria e con un lungo curriculum criminale, è stato identificato come pregiudicato per reati che includono danneggiamento seguito da incendio, sottrazione di persone incapaci, atti sessuali con minorenne, minacce, furti in abitazione, lesioni personali, rapina e ricettazione.

A causa delle gravi ferite riportate nella caduta, l’uomo è stato soccorso dal personale del 118 e trasportato al reparto di terapia intensiva e rianimazione del Grande Ospedale Metropolitano, dove è stato ricoverato con prognosi riservata.

Le indagini delle Volanti non si sono fermate con l’arresto. La ricerca della refurtiva è continuata senza sosta, e grazie alla perizia degli agenti, gli oggetti trafugati sono stati rinvenuti in un’area agreste nelle vicinanze dell’edificio. La refurtiva è stata successivamente restituita al legittimo proprietario.

Oltre all’arresto per furto aggravato, il 32enne è stato deferito per il reato di possesso ingiustificato di chiavi alterate o grimaldelli.

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Cronaca

Verona | Mamma finisce all’ospedale, ma i poliziotti vegliano le sue figlie per tutta la notte fino all’arrivo della nonna

Non abbiamo fatto nulla di speciale” hanno esclamato col sorriso Davide e Giuseppe, due agenti della Volante Roma, quando il Questore Massucci li ha chiamati per ringraziarli. Una risposta non casuale, che richiama la frase “nessun atto di gentilezza è mai sprecato” che il responsabile della polizia veronese ha voluto introitare ai suoi poliziotti, dal più giovane al più anziano, dal momento in cui si è insediato a Verona.

«Se noi introitiamo nel nostro intimo questa modalità di essere poliziotti e di assolvere, col giuramento che abbiamo fatto, all’invito che la Costituzione ci fa di <<servire con disciplina e onore>> noi avremo reso onore ai nostri caduti e loro insieme a noi sorrideranno: questo è il senso della scelta che tutti quanti noi abbiamo fatto», aveva detto il Questore Massucci appena un anno fa in suo incontro con gli allievi del 223° corso della Scuola di Peschiera del Garda e ha continuato a ripeterlo ogni giorno alle sue donne e ai suoi uomini.

Un monito che a Davide e Giuseppe è scattato spontaneamente qualche giorno fa, quando, in piena notte, il loro equipaggio viene inviato dalla centrale operativa della questura in un’abitazione in zona Cà Di David dove erano rimaste sole due ragazze minorenni: la madre, poco prima, era stata trasportata d’urgenza al pronto soccorso per un malore. A chiamare i soccorsi era stata la stessa donna, prima di perdere le forze e cadere a terra davanti agli occhi delle sue bambine.

Quando i poliziotti sono arrivati, la più grande delle due – ancora visibilmente spaventata – ha raccontato loro quanto accaduto, spiegando di non essere in grado di avvisare un parente o una persona di fiducia. In quel momento, Davide e Giuseppe hanno capito che la prima cosa da fare fosse rassicurarle circa le condizioni di salute della madre. Così, senza mai lasciarle da sole, si sono premurati affinché la donna, ricoverata in ospedale, rientrasse in possesso del suo cellulare per poterle chiamare e tranquillizzare. Solo dopo averle viste rasserenate, i due agenti si sono prodigati per rintracciare una persona di fiducia, ma a quell’ora l’unica reperibile era la nonna, residente a Bolzano. Quando l’anziana ha ascoltato il racconto dei poliziotti, non ha esitato un minuto e si è messa in viaggio per raggiungere le nipoti, nonostante gli agenti le avessero assicurato che non c’era fretta e che avrebbero assistito loro le ragazzine.

Una promessa che hanno mantenuto: quando, intorno alle 7 del mattino, la nonna ha raggiunto le nipoti a casa, le ha trovate ancora in compagnia di Davide e Giuseppe, a fare colazione con le brioche che i due poliziotti avevano portato loro. Un gesto semplice – che gli stessi agenti hanno definito come “nulla di speciale, perché chiunque lo avrebbe fatto per due giovanissime ragazze” – ma che ha donato un sorriso ad una famiglia in un momento di difficoltà.

“Avrebbero potuto portare le bambine in questura, ma in modo sensibile hanno capito che per loro sarebbe stato uno choc ancora più grande del vedermi andare via in ambulanza”, ha raccontato la madre quando si è presentata sabato mattina in questura, per ringraziare Davide e Giuseppe personalmente.

Una storia a lieto fine e un esempio di professionalità e cortesia per tutti i nostri colleghi. Grazie Davide e Giuseppe!

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Cronaca

Pordenone | Arrestato 30enne per lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna

Nella mattinata del 15 settembre, la Polizia di Stato della Questura di Pordenone ha arrestato un cittadino italiano di 30 anni per lesioni aggravate ai danni della sua ex compagna. Nonostante fosse già destinatario di un ammonimento emesso dal Questore di Pordenone, l’uomo ha aggredito fisicamente la donna, aspettandola sotto casa al rientro da una serata trascorsa con amici.

A seguito della segnalazione al numero di emergenza 112 NUE, la Squadra Volante è intervenuta rapidamente sul luogo dell’aggressione. Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato l’uomo in evidente stato di agitazione e con tracce di sangue sugli indumenti. La vittima, visibilmente tumefatta e con il volto coperto di sangue, è stata immediatamente soccorsa.

Data la gravità delle lesioni riportate dalla donna, è stato necessario richiedere l’intervento urgente del personale sanitario, che ha provveduto a trasportarla al pronto soccorso per le cure necessarie. La prognosi è di trenta giorni, con il ricovero in ospedale.

L’uomo, dopo essere stato identificato, è stato arrestato con l’accusa di lesioni aggravate. Completate le formalità di rito, è stato posto agli arresti domiciliari, in attesa di ulteriori decisioni da parte della Procura della Repubblica di Pordenone.

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