Cronaca
Palermo | Ragazzino violentato da un conoscente 40enne, indagini in corso
Un ragazzino di 13 anni si è presentato con la mamma sabato sera all’ospedale di Cristina di Palermo, mostrando segni di abusi e riferendo ai sanitari di essere stato violentato da un uomo di 40 anni.
Sulla vicenda sta indagando la polizia. Il ragazzino è stato ricoverato e dovrebbe essere dimesso entro domani.
L’uomo, un conoscente della vittima, avrebbe attirato il ragazzino in casa per poi abusarne, prima che il tredicenne riuscisse a scappare. Una volta a casa, il ragazzo ha raccontato tutto alla mamma, che l’ha portato in ospedale.
Cronaca
Varese | Denunciata content creator con falsa residenza: evasi 1,5 milioni di euro
La Guardia di Finanza di Varese ha recentemente smascherato un’importante evasione fiscale da parte di una content creator che operava su una nota piattaforma online di contenuti per adulti. La donna, molto conosciuta anche per le sue apparizioni televisive e radiofoniche, aveva spostato formalmente la sua residenza in Svizzera per beneficiare di una tassazione più leggera, pur continuando a mantenere legami economici e personali in Italia.
Secondo le indagini condotte dalla Compagnia di Gallarate, la content creator ha dichiarato redditi di circa 50.000 euro, a fronte di compensi effettivi di oltre 1,5 milioni di euro nel biennio 2021-2022. Il tentativo di trasferire la propria residenza all’estero è stato ritenuto irregolare, in quanto non supportato da prove di un effettivo trasferimento della vita lavorativa e personale in Svizzera.
Le autorità hanno così contestato un’evasione IRPEF di oltre 1,5 milioni di euro, comprensivi anche di una tassa aggiuntiva etica legata alla natura del materiale prodotto. La creatrice di contenuti è stata denunciata alla Procura della Repubblica di Busto Arsizio per dichiarazione infedele, con gravi conseguenze sul piano fiscale e penale.
L’operazione dimostra come l’evasione fiscale, specialmente nel settore digitale, sia una delle priorità delle autorità, impegnate a garantire un’equa distribuzione del carico fiscale e a contrastare chi tenta di aggirare il sistema impositivo.
Cronaca
Bologna | Scoperto sistema cinese fraudolento: “Apri e Chiudi”
Le autorità della Guardia di Finanza di Bologna hanno portato alla luce un complesso sistema fraudolento orchestrato da un imprenditore di origine cinese, proprietario di due aziende di confezionamento abiti nel Nuovo Circondario Imolese. L’uomo avrebbe ideato un ingegnoso schema “apri e chiudi”, volto a evadere le tasse e sottrarsi alle normative fiscali.
Secondo le indagini, l’imprenditore ha accumulato oltre 500.000 euro di debiti con il fisco, pur mantenendo in regola i pagamenti verso i fornitori. Successivamente, avrebbe fittiziamente trasferito i macchinari a una nuova società intestata alla suocera, pur continuando a gestire l’attività, con stessi locali, dipendenti e clienti.
Le forze dell’ordine hanno sequestrato 37 macchinari, un veicolo commerciale e tre conti correnti, per un valore complessivo di oltre 315.000 euro. Il titolare effettivo e la sua prestanome sono stati denunciati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, con pene previste fino a sei anni di reclusione.
Questo episodio evidenzia l’importanza del contrasto alle frodi fiscali, che danneggiano l’economia e il bilancio dello Stato. Le cosiddette imprese “apri e chiudi” rappresentano un rischio per la corretta concorrenza e il funzionamento del mercato legale.
Calabria
Catanzaro | Sequestro e interdizione per un imprenditore indagato per bancarotta fraudolenta
Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito un’ordinanza che prevede l’interdizione dall’esercizio dell’attività d’impresa per un anno e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di una somma pari a 145.458,47 euro.
I provvedimenti, emessi dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica, riguardano un soggetto indagato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale. Le indagini, condotte dal Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro, sono state avviate in seguito al fallimento di una società edile catanzarese.
Secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, l’imprenditore avrebbe distratto fondi per un totale di 145.000 euro, danneggiando soprattutto l’Erario. La sua gestione disinteressata e regressiva della società avrebbe portato al fallimento, favorendo altre due società create poco prima della dichiarazione di fallimento e intestate a suoi conviventi, ma a lui direttamente riconducibili. Le indagini hanno anche rivelato frequenti prelievi e pagamenti non giustificati.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari e richiede ulteriori verifiche processuali.
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