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Economia

Buoni postali scaduti: come funziona il rimborso

I Buoni Fruttiferi Postali rappresentano prodotti di investimento italiani emessi da Cassa Depositi e Prestiti, sotto il controllo diretto del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Disponibili sia in formato cartaceo che dematerializzato e senza commissioni, sono accessibili con investimenti a partire da 50 euro.

Se i tuoi Buoni postali sono scaduti, non devi preoccuparti di perderli definitivamente. Seguendo la procedura corretta, è possibile ottenere il rimborso delle somme dovute, pur rispettando alcune condizioni specifiche. È necessario inviare il modulo appropriato a Poste Italiane. È importante notare che per i Buoni emessi dopo il 19 dicembre 2000, Poste Italiane può avvalersi della prescrizione solo se il cliente non ha ricevuto il Foglio Informativo Analitico (FIA).

Per i Buoni emessi prima di questa data, come illustrato da un caso giudiziario del 9 aprile, il cliente ha ottenuto il rimborso della somma investita, degli interessi, oltre alle spese legali e al risarcimento danni. Questo è stato deciso dal giudice di Pace di Oristano, stabilendo che Poste Italiane ha l’obbligo di informare adeguatamente i clienti e fornire loro il FIA al momento della sottoscrizione.

In sintesi, anche se i Buoni postali sono scaduti, è possibile recuperare i propri fondi seguendo le procedure stabilite e assicurandosi di avere ricevuto tutte le informazioni necessarie al momento dell’investimento.

Economia

isybank app più scaricata nell’App Store, lancia il salvadanaio digitale

Punta sul valore del risparmio e sul miglioramento della consapevolezza finanziaria l’ultima novità di isybank, la banca digitale di Intesa Sanpaolo: isySalvadanaio, il servizio gratuito che consente di accantonare piccole o grandi cifre direttamente in app.
Isybank, si legge in una nota, sta continuando la sua crescita grazie un’offerta sempre più completa, semplice e innovativa, che nasce dall’ascolto delle esigenze e delle richieste dei clienti. Il suo gradimento, in particolare tra i giovani, è confermato dal fatto che nei primi giorni di ottobre, l’app ha raggiunto la vetta della classifica delle app gratuite dell’App Store risultando la più scaricata in Italia sui dispositivi Apple.

Per attivarlo, basta entrare nell’app isybank, creare un obiettivo di risparmio – un progetto, una spesa pianificata o una riserva in caso di imprevisti – e decidere la somma da destinare ad esso attraverso accantonamenti periodici o, ancora più semplice, trasferendo in automatico tutti gli arrotondamenti sulle spese addebitate, come ad esempio bonifici, utenze, bollo auto e gli acquisti fatti con la carta di credito/debito. La scelta è sempre modificabile e le somme accumulate sono disponibili in ogni momento.

Abbinato a uno dei tre piani tariffari disponibili per i clienti isybank, il salvadanaio digitale è una forma di risparmio che si avvale di un’esperienza completamente digitale e intuitiva: è facile da comprendere, semplice da utilizzare e funzionale a realizzare piccoli sogni, o grandi progetti dei clienti. Soprattutto dei giovani, ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo è da sempre vicino con soluzioni e servizi che possono concretamente aiutarli a realizzare aspirazioni e ambizioni personali: dai primi risparmi, all’accesso agli studi con il prestito d’onore perMerito, fino al mutuo under35 che prevede scadenze fino a 40 anni per poter affrontare mensilmente una rata più sostenibile.

Per le attività di tutti i giorni, inoltre, a loro è riservato isyPrime under35, il piano più completo dell’offerta isybank, senza nessuna spesa di conto e di bollo.
“Promuovere il valore del risparmio e la consapevolezza finanziaria anche attraverso l’uso di strumenti digitali semplici è una nostra priorità, in particolare verso i giovani, cui isybank dedica attenzione costante – sottolinea Antonio Valitutti, Amministratore Delegato di isybank (nella foto) – isySalvadanaio consente di approcciare il risparmio in maniera facile e immediata: come tutta la nostra offerta, nasce ascoltando le richieste dei nostri clienti, che accompagniamo nel realizzare i propri progetti, dai più piccoli a quelli più importanti, mettendo da parte somme di denaro quasi senza accorgersene, e promuovendo così comportamenti virtuosi per crescere nel tempo insieme a noi”.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

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Economia

Conti pubblici, nel secondo trimestre rapporto deficit-pil cala al 3.4%

Nel secondo trimestre 2024 l’indebitamento netto delle AP in rapporto al Pil è stato pari al -3,4% (-5,0% nello stesso trimestre del 2023). Lo rileva l’Istat. Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,1% (-0,8% nel secondo trimestre del 2023). Il saldo corrente delle AP è stato anch’esso positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,5% (1,3% nel secondo trimestre del 2023). La pressione fiscale è stata pari al 41,3%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,2%, così come il loro potere d’acquisto. I consumi sono cresciuti dello 0,4%, con una propensione al risparmio delle famiglie consumatrici del 10,2%, in aumento di 0,8 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. La quota di profitto delle società non finanziarie, pari al 42,6%, è diminuita di 1,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento delle società non finanziarie, pari al 22,2%, è diminuito di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.
“Nel secondo trimestre del 2024 – è il commenta dell’Istat -, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil è diminuita rispetto allo stesso trimestre del 2023; il saldo primario è tornato positivo per la prima volta dal quarto trimestre del 2019. Il potere d’acquisto delle famiglie aumenta per il sesto trimestre consecutivo, beneficiando del persistente rallentamento della dinamica dei prezzi. La quota di profitto delle società non finanziarie prosegue la sua discesa dopo la fase ascendente sperimentata fino al primo trimestre del 2023”.

– Foto ufficio stampa Istat –

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Economia

Mef “Nessun aumento per le accise sui carburanti”

“Del tutto fuorviante la notizia secondo la quale il Governo intende aumentare le accise sui carburanti. Sulla base degli impegni PNRR, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel marzo 2022, il Governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi (Sad)”. Così una nota del Mef.
“In questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina, e pertanto è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise – spiega il ministero dell’Economia e Finanze -. In ogni caso, in coerenza con l’impostazione di questo Governo, l’intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due. Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento sarà definito nell’ambito delle misure attuative della delega fiscale”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

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