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Calabria

Malasanità | Due Morti Sospette nei Pronto Soccorso di Locri e Tropea: Addio a Christian Guarnieri e Fabio Cisotto

Gli ospedali calabresi sono nell’occhio del ciclone a causa di due morti sospette avvenute nei pronto soccorso di Locri e Tropea.

Morte di Christian Guarnieri a Locri

Il primo tragico episodio si è verificato il 30 giugno all’ospedale di Locri. Christian Guarnieri, 34 anni, si è recato al pronto soccorso per forti dolori addominali. Dopo aver atteso per diverse ore, è stato sottoposto a controlli e poi dimesso. Tornato a casa, è morto poche ore dopo. I genitori di Guarnieri hanno immediatamente denunciato l’accaduto ai carabinieri, e la Procura ha sequestrato la salma per effettuare un’autopsia.

La morte di Guarnieri, un ex magazziniere dell’A.C. Locri, ha scatenato un’ondata di commozione e indignazione nella cittadina. L’assessore regionale al Lavoro e alla formazione, Giovanni Calabrese, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia e ha fatto visita ai genitori del defunto. “La città di Locri è provata da questa tragedia che vede una giovane vita spezzata,” ha dichiarato Calabrese. “La comunità locrese perde un ragazzo buono, voluto bene da tutti, e che per cause ancora da accertare, oggi piange.”

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ordinato un’indagine interna per verificare le procedure cliniche eseguite nei confronti di Guarnieri dall’arrivo in ospedale fino al suo decesso. Nonostante gli investimenti in sanità e il potenziamento di risorse e servizi, questa morte rimane inspiegabile.

Morte di Fabio Cisotto a Tropea

La Procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo sulla morte di Fabio Cisotto, 54 anni, avvenuta al pronto soccorso dell’ospedale di Tropea il 27 giugno. Cisotto, un turista romano in vacanza con la famiglia, è deceduto a causa di una crisi respiratoria.

Il giorno prima del decesso, Cisotto aveva lamentato un forte mal di gola. Nonostante le rassicurazioni ricevute dai sanitari del 118, le sue condizioni si sono aggravate, portando al trasferimento al pronto soccorso. Cisotto, ancora vigile, aveva riferito di sentirsi la gola chiusa e di aver assunto un farmaco antinfiammatorio senza ottenere sollievo.

Dopo essere stato preso in carico dai sanitari per gli esami, Cisotto ha subito uno shock anafilattico, che ha causato il decesso. Non si esclude che l’antifiammatorio possa aver scatenato l’evento fatale, poiché l’uomo potrebbe essere stato allergico al farmaco senza saperlo. La moglie di Cisotto ha ipotizzato una possibile sottovalutazione del problema da parte dei sanitari.

L’autopsia sarà cruciale per chiarire le cause della morte e determinare eventuali responsabilità.

Le due tragedie hanno sollevato preoccupazioni sulla qualità delle cure nei pronto soccorso calabresi. Le autorità regionali e le procure sono al lavoro per fare luce su questi eventi e garantire che episodi simili non si ripetano, nel tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema sanitario regionale.

Calabria

Cirò Marina | Chiusura temporanea di un bar “ritrovo” di pregiudicati

Questura di KR

Il Questore di Crotone ha emesso un provvedimento di sospensione per un bar situato a Cirò Marina, che rimarrà chiuso per un periodo di 15 giorni. Questa decisione è scaturita da segnalazioni ricevute dalla Compagnia Carabinieri del comune, che ha evidenziato una problematica persistente: il locale era diventato un ritrovo abituale per individui con precedenti penali.

Le autorità competenti, dopo un’attenta valutazione della situazione, hanno ritenuto necessario intervenire per garantire la sicurezza pubblica. Questo non è il primo provvedimento di chiusura per l’esercizio, già interessato da una sospensione di 7 giorni nel 2022. L’azione mira a prevenire ulteriori problematiche legate alla legalità e alla sicurezza nella comunità.

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Calabria

Sellia Marina (CZ) | Sventata estorsione: metodo del “cavallo di ritorno”

CC Catanzaro

I Carabinieri della Compagnia di Sellia Marina hanno arrestato un giovane di 26 anni di Catanzaro, colto in flagranza di reato per un tentativo di estorsione. Il giovane, in concorso con altri, è accusato di aver cercato di estorcere denaro con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”, un sistema criminale che prevede la richiesta di denaro per la restituzione di un bene rubato.

La vicenda ha avuto inizio con il furto di un’auto a Catanzaro Lido, denunciato dal proprietario, un giovane di Sellia Marina. Due giorni dopo il furto, il ladro ha contattato la vittima, offrendosi di “aiutarlo” a recuperare l’auto in cambio di 600 euro in contanti. Il proprietario, collaborando con i Carabinieri, ha accettato l’incontro concordato per lo scambio del denaro.

L’arresto è avvenuto poco dopo la consegna del denaro, quando i militari hanno fermato il sospettato trovandolo in possesso della somma estorta. Il Tribunale di Catanzaro ha convalidato l’arresto, disponendo per il giovane la custodia cautelare in carcere.

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Calabria

Operazione Nemesis: Dieci Arresti per Scambio Elettorale Politico-Mafioso in Calabria

CC KR

In un’importante operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale di Crotone, dieci persone sono state arrestate con l’accusa di essere coinvolte in uno scambio elettorale politico-mafioso legato alla ‘ndrangheta. L’operazione, denominata Nemesis, ha portato all’emissione di un’ordinanza cautelare da parte del giudice per le indagini preliminari di Catanzaro su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).

Tra i soggetti arrestati spicca il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, ritenuto legato alla cosca Tallarico. Le indagini hanno rivelato che il sindaco avrebbe ottenuto un ampio sostegno elettorale dalla criminalità organizzata, promettendo in cambio benefici, come l’assegnazione di lavori pubblici. L’operazione ha interessato i comuni di Casabona, Scandale e Strongoli, dove si sono evidenziati segnali di una forte infiltrazione mafiosa nella politica locale.

In totale, otto persone sono state portate in carcere e due sono state poste agli arresti domiciliari. Le accuse mosse nei loro confronti includono anche associazione per delinquere di tipo mafioso e furto aggravato. Le indagini hanno dimostrato l’attività operativa della ‘ndrina di Casabona, collegata a vari gruppi criminali della regione, dedicata a traffici illeciti e alla gestione di affari legati al narcotraffico.

Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione in Calabria, evidenziando come i legami tra politica e mafia possano compromettere seriamente la democrazia locale e il benessere della comunità. Le autorità continuano a monitorare la situazione, nella speranza di estirpare definitivamente le radici mafiose che minacciano il territorio.

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