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Calabria

Reggio Calabria | Fiamme nei bagni in disuso di Piazza del Popolo VIDEO

Un incendio è divampato ieri in Piazza del Popolo, all’interno dei bagni pubblici in disuso situati nella piazza centrale della città. Il rogo ha suscitato grande preoccupazione tra i residenti e i visitatori, evidenziando ancora una volta il degrado e l’incuria che affliggono questo angolo di Reggio Calabria.

I bagni in questione, da tempo inutilizzati, erano diventati un ricettacolo di spazzatura, abbandonata da persone incivili. Questo accumulo di rifiuti ha creato una situazione pericolosa, che ieri ha portato al verificarsi dell’incendio. Le fiamme sono divampate rapidamente, alimentate dai materiali infiammabili presenti all’interno dei locali.

L’allarme è stato dato intorno alle 16:00, quando il fumo ha cominciato a fuoriuscire dai bagni, diffondendosi per la piazza e spaventando i presenti. Immediato è stato l’intervento dei vigili del fuoco, che sono giunti sul posto con diverse squadre per domare le fiamme. Gli operatori hanno lavorato con grande professionalità, riuscendo a circoscrivere l’incendio e a mettere in sicurezza l’area.

Oltre a spegnere le fiamme, i vigili del fuoco hanno eseguito un’attenta ispezione del sito per stabilire l’origine del rogo. Sebbene le cause precise siano ancora in fase di accertamento, si sospetta che l’incendio possa essere di origine dolosa.

L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di intervenire per risanare e riqualificare Piazza del Popolo. I residenti chiedono a gran voce un’azione decisa da parte delle autorità locali per rimuovere i rifiuti e ripristinare il decoro urbano. “Questa situazione è inaccettabile – ha commentato un abitante del quartiere – viviamo nella paura che qualcosa del genere possa accadere di nuovo. È ora che si faccia qualcosa per la nostra sicurezza e per l’immagine della città”.

La presenza costante di spazzatura e il degrado dei bagni pubblici non solo rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica, ma deturpano anche l’estetica di una delle piazze più frequentate di Reggio Calabria. Gli abitanti e i visitatori sperano che questo incidente serva da monito e spinga le autorità a prendere provvedimenti concreti per evitare il ripetersi di simili episodi in futuro.

L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato il peggio, ma l’incendio di ieri è un chiaro segnale della necessità di una maggiore attenzione e cura per i beni pubblici. La comunità attende ora risposte e azioni concrete per ripristinare la sicurezza e il decoro di Piazza del Popolo.

Calabria

Tentata Violenza a Montalto Uffugo (CS): Arrestato Pensionato di 74 Anni

Un pensionato di 74 anni è stato arrestato a Montalto Uffugo con l’accusa di aggressione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna ucraina, rifugiata di guerra. L’arresto è avvenuto nella tarda serata di ieri grazie all’intervento dei carabinieri della stazione cittadina, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta.

Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia della vittima, che ha fornito un racconto dettagliato degli eventi. Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, il 17 giugno scorso la donna sarebbe stata prima aggredita fisicamente e poi bloccata nel tentativo di abusare sessualmente di lei. Durante l’aggressione, l’uomo avrebbe provocato alla vittima ferite al collo e alla spalla, costringendola a subire atti sessuali.

L’uomo, identificato con le iniziali E. P., è stato posto agli arresti domiciliari con l’ausilio di un braccialetto elettronico. Le autorità continuano a indagare sul caso per confermare tutte le circostanze e assicurare che giustizia venga fatta.

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Attualità

Calabria | Piena e violenta attività dello Stromboli, allertati anche gli ospedali di Vibo Valentia e Reggio Calabria

Il sindaco di Lipari, Riccardo Gullo, ha emesso un’ordinanza che impone diversi divieti a causa dell’attività intensa e violenta dello Stromboli. È stato vietato scalare il vulcano e avvicinarsi alle spiagge durante le ore notturne. È stato anche proibito l’approdo delle imbarcazioni turistiche non di linea che effettuano escursioni giornaliere, così come la sosta e l’ancoraggio vicino alla costa.

Per precauzione, sono stati allertati i servizi sanitari e ospedalieri nella città metropolitana di Messina, così come i sindaci dei Comuni costieri e le prefetture di Palermo, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Salerno. Attualmente, il Comitato operativo nazionale è riunito per monitorare gli sviluppi dell’emergenza. Sull’isola, la Guardia Costiera ha dispiegato motovedette, navi e mezzi aerei, mentre il numero dei vigili del fuoco è stato raddoppiato.

La Protezione Civile ha annunciato che sta verificando tutti i materiali, mezzi, risorse sanitarie, personale e basi logistiche, oltre a pianificare l’assistenza ai soggetti vulnerabili per garantire la piena prontezza operativa in caso di ulteriori sviluppi critici.

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Calabria

Lamezia Terme (CZ) | Omicidio avvocato Pagliuso, confermato ergastolo per Luciano Scalise

La Corte di Cassazione ha respinto i ricorsi presentati dai legali di Luciano Scalise, Pino Scalise, Vincenzo Maria Domanico e Andrea Scalzo riguardo alla sentenza di secondo grado relativa all’omicidio dell’avvocato Francesco Pagliuso. Al contrario, ha accolto parzialmente il ricorso presentato da Angelo Rotella. Di conseguenza, le pene inflitte lo scorso giugno dalla Corte d’Appello di Catanzaro sono diventate definitive per i primi quattro imputati: ergastolo per Luciano Scalise, 23 anni e 10 mesi di reclusione per Pino Scalise, 6 anni e 8 mesi per Domanico e 7 anni per Scalzo. Per quanto riguarda Rotella, la Corte Suprema ha annullato parzialmente la condanna di 8 anni e 4 mesi, rinviando il caso ai giudici di secondo grado di Catanzaro.

Nel corso del lungo processo derivato dall’omicidio dell’avvocato avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 agosto 2016, che ha visto imputati padre e figlio Pino e Luciano Scalise, tra gli altri, hanno difeso gli avvocati: Canzoniere, Chiodo, Vianello Accorretti, Larussa, Galati, Nimpo, Gigliotti, Mendicino, Penna. Le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Ferraro, Zofrea, Galeota, Staiano, Candido, Pietro e Gianfranco Agapito, Raimondi. Recentemente è stata emessa la sentenza di secondo grado per Marco Gallo, riconosciuto come l’autore materiale dell’omicidio, confermando l’ergastolo e includendo l’aggravante mafiosa precedentemente esclusa nella sentenza di primo grado.

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